{"id":9744,"date":"2017-02-27T15:56:40","date_gmt":"2017-02-27T14:56:40","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=9744"},"modified":"2017-03-28T18:23:52","modified_gmt":"2017-03-28T16:23:52","slug":"vv","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/i-fil-good\/vv\/","title":{"rendered":"Sull’anima, le anime e il coraggio di essere se stessi: storia di Valeria e Valentina"},"content":{"rendered":"
“Ci sono mille possibili “io” in me e non posso rassegnarmi ad esserne uno soltanto” (Andr\u00e8 Gide)<\/em><\/p>\n <\/p>\n Gi\u00e0 le vedo<\/strong>: una davanti all’altra.<\/p>\n Due giovani donne<\/strong>, due personalit\u00e0 diverse<\/strong>, entrambe decise, ognuna a suo modo, a lasciare un segno.<\/strong><\/p><\/blockquote>\n Valeria e Valentina<\/strong>, sono loro, le mie “me stessa”.<\/p>\n La prima, Valeria<\/em>, quella che conosco, quella delle meditazioni e delle notti<\/strong> passate nella taverna del ristorante di famiglia a scoprire che il suo potere<\/strong> era esattamente l\u00e0, dove la mente non avrebbe voluto andare: al centro del dolore.<\/p>\n Lei, Valeria<\/em>, con quella forza di guardarsi dentro<\/strong>, di osservare le sue ombre che Valentina<\/strong> le invidia e che al tempo stesso teme<\/strong>.<\/p>\n E l’altra, Valentina<\/em>, in grado di dar vita all’altra Valeria, quella che ama girare sui tacchi alti con un sorriso sicuro e lo sguardo civettuolo<\/strong>. Quella che si nutre della sua bellezza<\/strong> e non accetta di far suoi i giudizi di un paese che, in fondo, scopre meno bigotto di quel che pensava.<\/p>\n Quella che Valeria voleva essere e che ora rinnega<\/strong>. Quella che Valeria considera troppo superficiale<\/strong> e timorosa per affrontare questo momento della sua vita.<\/p><\/blockquote>\n Lei, Valentina, che ha stuzzicato Valeria con promesse di seduzione e audacia<\/strong>, che le ha fatto intravedere dove potrebbe spingersi se osasse essere solo se stessa, senza alcun passato n\u00e8 alcuna storia a cui dover guardare.<\/p>\n Lei, tanto abile nel muoversi nel mondo<\/strong>, quanto pronta a voltarsi <\/strong>davanti all’oscurit\u00e0<\/strong>.<\/p>\n Valeria<\/em>, eroina del mondo delle ombre, e Valentina,<\/em> giocatrice nel mondo dei vivi<\/strong>. O di coloro che credono di esserlo<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Lei, Valeria e Valentina, e lei, che le osserva entrambe<\/strong> e cerca di capire in quale momento sia accaduto: quando l’una ha preso il posto dell’altra<\/strong>? Quando, ad un certo punto, Valeria si \u00e8 stanacata di essere “sempre se stessa” ed ha iniziato a giocare con una maschera – ed un nome<\/strong> – che adesso risulta ingombrante.<\/p>\n Quando Valeria \u00e8 diventata sempre pi\u00f9 Valentina?<\/p><\/blockquote>\n E quando Valentina ha iniziato a leggere sul proprio viso<\/strong> spavaldo un accenno di preoccupazione<\/strong>, un lieve, impercettibile tratto, che le ricorda di aver bisogno di quella Valeria dalla quale voleva prendere le distanze<\/strong> e della quale pensava di poter fare a meno?<\/p>\n Quando Valeria ha deciso di dover diventare<\/em> Valentina per poter essere se stessa<\/strong>?<\/p>\n Quando Valeria si convincer\u00e0 che \u00e8 la leggerezza di Valentina la chiave per affrontare le sue ombre<\/strong> e che queste sono tali solo nella mente di Valeria e non nel mondo di Valentina? Quando Valeria accetter\u00e0<\/strong> che la fragilit\u00e0 che scorge in Valentina \u00e8 solo un ultimo residuo di un’abitudine al giudizio<\/strong> che la rende prigioniera di una di una rigit\u00e0 che \u00e8 solo sua?<\/p>\n Quando accetter\u00e0, Valeria, che \u00e8 lei, ora ad essere debole e non la Valentina che negli anni ha saputo crescere, cambiare, evolversi, giocarsi?<\/p>\n E quando Valentina ha capito di non poter sopravvivere nel mondo senza la forza di Valeria, una forza diversa dalla sua, un potere di chiudere gli occhi<\/strong> e osservare<\/strong> con coraggio ci\u00f2 che accade quando si prendono le distanze dal mondo fisico?<\/strong><\/p><\/blockquote>\n E cosa accadr\u00e0 quando le due donne, finalmente, si incontreranno?<\/p>\n Sapranno offrirsi riconoscimento e sostegno reciproco?<\/strong> Sapranno sostenere l’una lo sguardo dell’altra? Sapranno diventare sorelle<\/strong>, loro che, sorelle lo sono davvero?<\/p>\n Sapranno diventare tanto forti, insieme, da conquistare le vette del mondo<\/strong> ordinario e di quello extra-ordinario? E saranno in grado, infine, di trasformare la persona che pazientemente le ospita<\/strong> entrambe e che permette a ciascuna di loro, ciclicamente, di esprimersi?<\/p>\n Come apparir\u00e0 Valentina a Valeria<\/strong> ora che ha avuto il coraggio di mostrarsi nella sua fragilit\u00e0? E come sapr\u00e0 esprimersi Valentina, nella vita di Valeria senza prendrne il posto?<\/p>\n A queste domande c’\u00e8 ancora tempo per rispondere.<\/p><\/blockquote>\n Ed accadr\u00e0 con un romanzo, un racconto<\/strong>, in cui due tra le mille anime che mi popolano avranno la possibilit\u00e0 di vivere da protagoniste<\/strong> e di giocare la propria partita.<\/p>\n E dall’esito<\/strong> di questo incontro dipenderanno le prossime pagine della mia vita<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Per ora, mi firmo Valeria<\/strong> e mi immagino Valentina<\/strong>.<\/p>\n Namast\u00e8<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" “Ci sono mille possibili “io” in me e non posso rassegnarmi ad esserne uno soltanto” (Andr\u00e8 Gide) Gi\u00e0 le vedo: una davanti all’altra. Due giovani donne, due personalit\u00e0 diverse, entrambe decise, ognuna a suo modo, a lasciare un segno. Valeria e Valentina, sono loro, le mie “me stessa”. 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