{"id":9439,"date":"2016-11-13T22:27:00","date_gmt":"2016-11-13T21:27:00","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=9439"},"modified":"2016-11-13T22:40:28","modified_gmt":"2016-11-13T21:40:28","slug":"tu-ed-io-quasi-un-romanzo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/tu-ed-io-quasi-un-romanzo\/","title":{"rendered":"Tu ed io. Quasi un romanzo"},"content":{"rendered":"
“Certo che ti far\u00f2 del male<\/strong>. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. ma questa \u00e8 la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera significa accettare il rischio dell’inverno<\/strong>. Farsi presenza significa accettare il rischio dell’assenza<\/strong>“. <\/em><\/p>\n (Il piccolo principe)<\/em><\/p>\n Sono trascorse quattro settimane<\/strong> dal nostro arrivo in Messico.<\/p><\/blockquote>\n Quattro settimane intense, catapultati dall’altra parte del mondo. Siamo partiti cos\u00ec, senza conoscerci<\/strong>, guidati solo dall’intima certezza che in questo ci fosse qualcosa di giusto e che, ovunque questa avventura ci avrebbe condotti, valeva la pena provarci<\/strong>.<\/p>\n In queste quattro settimane tutto \u00e8 stato come amplificato<\/strong>: emozioni, sentimenti, eventi.<\/p>\n E la sensazione \u00e8 quella di aver vissuto in modo accelerato<\/strong> cio’ che normalmente accade ad una coppia<\/strong> nell’arco di mesi, se non anni.<\/p><\/blockquote>\n L’amore, il sentimento che nasce, la voglia di stare insieme<\/strong> e il riconoscere con se stessi e con l’altro di desiderare momenti in cui restare soli. La gioia dello scoprirsi e la delusione nel realizzare che l’altro ha ancora bisogno di tempo per conoscerti davvero<\/strong>. La leggerezza<\/strong> nell’immaginare il domani e la paura che qualcosa si frapponga tra te e quelle esperienze che hai vissuto finora solo nella mente.<\/p>\n Tante cose sono successe e mi accorgo che queste appaiono come “prove evolutive<\/strong>” solo al mio sguardo, abituato a riconoscere negli eventi l’occasione per lavorare su me stessa e sciogliere gli attaccamenti di cui parlano i monaci in meditazione. E nel percepire la distanza<\/strong> tra il mio e il suo mondo, mi ritrovo a desiderare qualcuno che parli la mia lingua e al tempo stesso, ad apprezzare la diversit\u00e0 di una prospettiva complementare.<\/strong><\/p>\n Linguaggi diversi che riflettono una diversa prospettiva sugli eventi e un diverso approccio alla vita.<\/p><\/blockquote>\n Lui, che sa prendere ci\u00f2 che vuole.<\/strong> Io, che con timore mi<\/strong> avvicino<\/strong>. Lui che si fa carico di responsabilit\u00e0 che non gli spettano, io che trovo nei gesti che vorrei l’occasione per scoprire di avere in me ci\u00f2 che mi rende felice<\/strong>.<\/p>\n Lui, che ancora sta imparando a ricevere<\/strong>. Io, che, nel lasciarmi prendere per mano, scopro di essere in grado di cambiare.<\/strong> Lui che parla attraverso un bacio, io che trovo nel corpo<\/strong> il veicolo per dialogare con l’anima.<\/p>\n Lui che gioca col silenzio, io che imparo l’importanza della parola.<\/p><\/blockquote>\n Io e lui, stretti in un abbraccio. Io e lui, anime che creano<\/strong>. Io e lui, ragazzi<\/strong> che si amano. Io e lui, persone che si feriranno<\/strong>. Io e lui, esploratori<\/strong> in cammino. Io e lui, co-creatori<\/strong> di una storia i cui toni dipenderanno dalla capacit\u00e0 che avremo di andare oltre noi stessi e di amarci incondizionatamente.<\/p>\n Io e lui, dentro un sogno<\/strong>. Io e lui, sogno nel sogno<\/strong>.<\/p>\n Io e te, anime che sognano.<\/p>\n Tu ed io: mondi che si incontrano<\/strong>, si sfiorano, si compenetrano, ma che, per comunicare davvero, devono andare oltre il linguaggio, oltre la mente, e lasciare che siano l’immediatezza dell’anima e la fiducia del cuore a condurli.<\/p><\/blockquote>\n Tu ed io: ed \u00e8 gi\u00e0 una storia.<\/p>\n Tu ed io: ed \u00e8 quasi un romanzo<\/strong>.<\/p>\n Namast\u00e8,<\/em><\/p>\n Valeria<\/em><\/p>\n