{"id":7438,"date":"2015-12-13T15:03:22","date_gmt":"2015-12-13T14:03:22","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=7438"},"modified":"2015-12-13T15:26:08","modified_gmt":"2015-12-13T14:26:08","slug":"la-mia-prima-volta-la-tua-prossima-volta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/eventi\/la-mia-prima-volta-la-tua-prossima-volta\/","title":{"rendered":"La mia prima volta, la tua prossima volta"},"content":{"rendered":"
I protagonisti<\/strong> sono gi\u00e0 in scena, pronti ad entrare in risonanza<\/strong> con le dinamiche<\/strong> che caratterizzano le relazioni tra i membri della mia famiglia<\/strong>: sto mettendo in scena una costellazione familiare<\/strong>.<\/a> E’ la mia prima volta.<\/p>\n Li osservo<\/strong> muoversi, parlare tra loro, atteggiarsi.<\/p>\n Li osservo e mi chiedo come sia possibile<\/strong> che perfetti estranei possano\u00a0impersonare<\/strong> con tale verosimiglianza<\/strong> i miei genitori, i nonni, me stessa.<\/p><\/blockquote>\n Li osservo e capisco che la morte<\/strong> sta attraversando questo momento della mia vita. Una morte metaforica – la fine di una storia d’amore<\/strong> e l’affitto del ristorante di famiglia<\/strong>, cos\u00ec spesso teatro delle nostre avventure – ma non per questo meno impegnativa<\/strong> da affrontare.<\/p>\n Allora, all’inizio del mio percorso a Nonterapia<\/a>, non avevo ancora davvero compreso che cosa significasse la morte. Ancora non era chiaro che la morte \u00e8 l’altra faccia della vita<\/strong> e che per vivere bisogna imparare a morire<\/strong>. Non avevo ancora gli strumenti per cogliere quei segnali<\/strong> che un occhio allenato riconosce come precursori<\/strong> della fine di un ciclo e anticamera di un nuovo inizio<\/strong>.<\/p>\n La costellazione mi ha permesso di “vedere<\/strong>” ci\u00f2 che, quando sei parte della dinamica<\/strong> stessa, non riesci a riconoscere. Non puoi farlo<\/strong>, semplicemente perch\u00e8 la tua mente non pu\u00f2 accettarlo.<\/p>\n La costellazione<\/a> funge da teatro, da cassa di risonanza, da amplificatore:<\/strong> una volta che ci\u00f2 che c’\u00e8 viene portato alla luce e rappresentato come un vero e proprio dramma<\/strong>, allora, in quel preciso momento e grazie a quel gesto, viene anche nobilitato<\/strong>. Gli avi<\/strong> – intesi come parti della tua psiche – vengono riscattati<\/strong> e si giunge a fare pace con il passato e soprattutto con se stessi.<\/p>\n Una costellazione<\/a> ha il potere\u00a0amplificare, di portare a galla ci\u00f2 che gi\u00e0 esiste e di attivare un cambiamento.<\/p><\/blockquote>\n Per questo i giorni successiv<\/strong>i \u00a0sono stati emotivamente intensi<\/strong>, magici, all’insegna delle sincronicit\u00e0<\/strong>, dell’apertura e della fiducia.<\/p>\n In quel seminario ho appreso io stessa l’arte della facilitazione<\/strong>: ho imparato che per condurre<\/strong> una costellazione bisogna farsi vuoto<\/strong>, essere canale<\/strong> e lasciare semplicemente che le cose accadano, accogliendole e permettendo loro di esistere cos\u00ec come sono.<\/strong><\/p>\n Da allora ho iniziato io stessa a condurre le costellazioni familiari.<\/strong><\/p>\n Se vuoi partecipare, ti aspetto dal 22 al 24 gennaio<\/strong><\/a>\u00a0a Sirtori (Lc) per un seminario intensivo\u00a0in cui imparerai\u00a0ad osservare con occhi nuovi<\/strong> la tua storia familiare attraverso la psicogenealogia<\/a> e ri-scrivere coscientemente<\/strong> il copione che vuoi interpretare nella tua vita.<\/p><\/blockquote>\n Ti aspetto!<\/p>\n Valeria<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" I protagonisti sono gi\u00e0 in scena, pronti ad entrare in risonanza con le dinamiche che caratterizzano le relazioni tra i membri della mia famiglia: sto mettendo in scena una costellazione familiare. 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