{"id":7183,"date":"2015-10-28T16:04:29","date_gmt":"2015-10-28T15:04:29","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=7183"},"modified":"2015-11-02T21:59:21","modified_gmt":"2015-11-02T20:59:21","slug":"questione-di-feeling-no-questione-di-metodo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/questione-di-feeling-no-questione-di-metodo\/","title":{"rendered":"Questione di feeling? No, questione di metodo."},"content":{"rendered":"
“Mi saprebbe dire quanti metri<\/strong> \u00e8 grande questa stanza?”. “16<\/strong>” rispondo io con fare sicuro, ben sapendo di non avere la minima\u00a0idea<\/strong> della reale dimensione dell’aula n\u00e8 di come fare per misurarla.<\/p><\/blockquote>\n
La vocina nella mia testa – che ha un timbro di voce incredibilmente simile a quello della mia mamma<\/a> – suggerisce malignamente che lo scopo<\/strong> di questa domanda sia verificare se una filosofa abbia o meno dimestichezza con le questioni pratiche<\/strong>.<\/p>\n
In realt\u00e0 poco dopo\u00a0scopro che (fortunatamente) le intenzioni<\/strong> dell’esaminatore sono\u00a0altre: ci\u00f2 che vuole valutare \u00e8 la mia propensione ad agire per metodo o per obiettivo in situazioni di stress.<\/strong><\/p>\n
Credo che nemmeno lui si sia reso conto di quale regalo<\/strong> mi abbia fatto\u00a0ponendomi davanti all’evidenza: che si tratti di una\u00a0simulazione<\/strong> di colloquio o\u00a0della\u00a0“vita vera”<\/strong>, mi capita di sacrificare il metodo in nome del risultato<\/strong>: non importa come ci arrivo, importa arrivare<\/em>.<\/p>\n
Saperlo, riconoscere questa tendenza, mi \u00e8 servito nei successivi giorni a cambiare le cose<\/strong>. Al corso<\/a><\/strong>, ma non solo.<\/p><\/blockquote>\n