{"id":6819,"date":"2015-07-09T13:00:34","date_gmt":"2015-07-09T11:00:34","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=6819"},"modified":"2015-07-09T17:28:38","modified_gmt":"2015-07-09T15:28:38","slug":"dimmi-cio-che-mangi-ti-diro-cio-che-pensi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/filosofia\/dimmi-cio-che-mangi-ti-diro-cio-che-pensi\/","title":{"rendered":"Dimmi ci\u00f2 che mangi, ti dir\u00f2 ci\u00f2 che pensi!"},"content":{"rendered":"
Con questo articolo\u00a0condivido l’esito di alcuni “esperimenti cognitivo\/gastronomici”<\/strong> che mi sono mi sono divertita a fare nelle ultime settimane.<\/p>\n Ho giocato\u00a0con il cibo<\/strong> ed ho osservato l’effetto che la mia dieta ha avuto\u00a0sui miei pensieri<\/strong> e sul modo di leggere gli eventi.<\/p><\/blockquote>\n L’ALIMENTAZIONE VEGETARIANA<\/strong>, molto leggera, con tanta frutta e verdura, pochi zuccheri e carboidrati, praticamente priva di glutine<\/strong>, mi ha fatta sentire decisamente piena di energia: spesso avevo l’impressione che bastasse davvero poco cibo per far funzionare il corpo, quasi che si potesse vivere (e fare tutte le comuni attivit\u00e0) praticamente senza cibo<\/strong>.<\/p>\n <\/a>Avvertivo esattamente il lavoro che il corpo doveva fare per smaltire i cibi pi\u00f9 pesanti e spesso li evitavo proprio per preservare quella sensazione di benessere.<\/p>\n Tuttavia, escludere il cibo \u00e8 diventata un p\u00f2 una metafora dell’escludere la vita<\/strong>:<\/p><\/blockquote>\n Togliendo sono stata molto bene, ma ho anche in parte perso la mia capacit\u00e0 di relazionarmi alla vita, mi sono un p\u00f2 chiusa.\u00a0Ogni evento, infatti, aveva un impatto molto molto forte su di me a livello fisico, emotivo, intellettivo, come se fosse tutto amplificato: dovevo prendere il cibo (e gli eventi della vita) a piccole dosi per non esserne destabilizzata in modo eccessivo.<\/strong><\/p>\n Questo tipo di alimentazione mi ha permesso di avere la “chiara visione<\/strong>” delle cose, di vedere come si evolveranno gli eventi e le relazioni.<\/p><\/blockquote>\n E’ molto affascinante, ma \u00e8 anche come viaggiare ad una velocit\u00e0 diversa (pi\u00f9 rapida) rispetto a quella delle persone che ti circondano<\/strong> ed \u00e8 come se, mentre accade ci\u00f2 che tu avevi “visto”, tu sia gi\u00e0 oltre. Questo ha fatto s\u00ec che spesso non riuscissi davvero a godermi il presente e ad essere felice per i piccoli traguardi intermedi.<\/p>\n Nell’ambito delle RELAZIONI<\/strong>, poi, ho dovuto imparare a conciliare “l’intuizione del futuro” con il rispetto della volont\u00e0 e dei tempi dell’altra persona: per dirla altrimenti, ho dovuto mordermi la lingua e lasciare che l’altra persona vedesse da s\u00e8, step by step, ci\u00f2 che io intuivo<\/strong>.<\/p>\n <\/a><\/p>\n L’\u00a0alimentazione veg mi ha anche permesso di osservare molto minuziosamente me stessa e di vedere molti dei miei lati in OMBRA<\/strong>.<\/p>\n Ho riconosciuto, per esempio, che sono io stessa, dopo un certo numero di giorni in cui le cose fluiscono, a piazzare strategicamente un ostacolo o un boicottaggio inconscio<\/strong>, come se avessi una soglia del benessere tendenzialmente bassa<\/strong>, ho “visto” che spesso ho letteralmente bisogno di creare un problema per dare alla mente qualcosa da fare per risolverlo<\/strong>, ho intuito la mia difficolt\u00e0 nell’uscire da certi ruoli<\/strong> per interpretarne di nuovi, ho osservato la tendenza ad entrare ed uscire dalle cose (le relazioni, i lavori, la vita che ho scelto), come se avessi bisogno di mettere i miei paletti e dettare le mie condizioni prima di lasciarmi andare.<\/p>\n Ho anche constatato di essere a volte\u00a0poco fluida<\/strong> e di avere una mente abituata a focalizzarsi sui problemi invece che sulle opportunit\u00e0, cosa su cui ho potuto per fortuna intervenire con risultati immediati e sorprendenti<\/strong>.<\/p>\n Gi\u00e0, perch\u00e8 un vantaggio dell’alimentazione veg \u00e8 stato quello di manifestare ci\u00f2 che visualizzi ad una velocit\u00e0 record!<\/strong><\/p><\/blockquote>\n Osservarmi con questi “occhiali” \u00e8 stato utile, anche se a volte\u00a0poco piacevole.\u00a0Inizi a guardarti in modo molto pi\u00f9 disincantato<\/strong>, ti guardi per ci\u00f2 che sei e inizi a realizzare che gli altri non vedono i tuoi “difetti” non perch\u00e8 tu non li abbia, ma perch\u00e8 i filtri attraverso cui ti osservano sono pi\u00f9 offuscati dei tuoi<\/strong>.<\/p>\n Non puoi non chiederti: “Caspita, ma sono davvero cos\u00ec?”.<\/strong><\/em>\u00a0Pi\u00f9 ti conosci, insomma, pi\u00f9 ti verrebbe voglia di fuggire da ci\u00f2 che sei, eppure sai che \u00e8 questo il presupposto per attivare il cambiamento. Come scrisse Nietzsche:<\/p>\n “Bisogna amare se stessi, questa \u00e8 la mia dottrina, di un amore sano e salutare, tanto da rimanere presso se stessi senza sentire il desiderio di andare vagando in giro”.<\/p><\/blockquote>\n La CARNE<\/strong>\u00a0ha invece risvegliato un certo senso combattivo<\/strong>, il bisogno e la capacit\u00e0 di difendere i miei spazi<\/strong>\u00a0(incredibile quanto lo abbia percepito con chiarezza) e, devo dire, sar\u00e0 un’alimentazione poco yogica, ma a me ogni tanto serve per risvegliare un p\u00f2 l‘anima guerriera<\/strong>… sempre con la consapevolezza che, ripulendomi, forse non si creerebbero nemmeno le circostanze per cui avere bisogno di questo tipo di energia.<\/strong> Gli ZUCCHERI<\/strong>\u00a0hanno poi lo splendido potere di annebbiare la mente: dopo un periodo in cui li ho molto ridotti, assumerli ha avuto l’effetto “peace & love<\/strong>“: la vita \u00e8 bella, vogliamoci bene! Osservarlo \u00e8 stato divertente!!<\/p>\n E i CARBOIDRATI\u00a0mi hanno restituito i ricordi d’infanzia: bellissimo<\/strong>! Mi sentivo esattamente come quando ero piccola: come avvolta in una bolla in cui ero\u00a0protetta, al sicuro<\/strong>, non c’era nulla a cui dovessi pensare e tutto andava bene esattamente cos\u00ec come era.<\/p>\n Erano spariti i problemi, letteralmente: non li “vedevo” e, di conseguenza, avevano smesso di esistere in quanto tali<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n E allora\u00a0la voglia di mangiare in una sera cioccolato, biscotti e pane non era dovuto alla fine di una storia, ma alla golosit\u00e0. Per certi versi, \u00e8 meraviglioso vivere nella totale inconsapevolezza \u00e8 tutto cos\u00ec semplice!<\/strong><\/p>\n Questi ultimi mesi mi hanno vista nei panni di detective<\/strong>: cambiava il cibo, cambiava la percezione degli eventi. In tutto questo \u00e8 restato il testimone consapevole<\/strong>, che osserva e registra tutto ci\u00f2 che accade da una prospettiva imparziale e distaccata.<\/p>\n Da filosofa<\/em> non posso che meravigliarmi di quanto quelli che crediamo “nostri pensieri<\/strong>” non siano altro che frequenze<\/strong> sulle quali ti connetti e di come la storia che ti racconti su di te, su chi sei, sulla vita, dipenda dal grado di consapevolezza con cui osservi.<\/strong><\/p>\n Non c’\u00e8, forse, una storia pi\u00f9 vera dell’altra, ci sono solo letture che scavano pi\u00f9 o meno in profondit\u00e0.<\/p><\/blockquote>\n Questa esperienza mi ha insegnato che non sempre la consapevolezza \u00e8 funzionale, a volte, anzi, \u00e8 paralizzante<\/strong>.<\/p>\n E’ molto utile, invece, osservare la stessa cosa da prospettive diverse<\/strong>, per averne un quadro pi\u00f9 completo e anche per scegliere, di volta in volta, a quale tra le tante letture possibili dar credito<\/strong>: a volte, insomma, un p\u00f2 di inconsapevolezza \u00e8 funzionale per stare meglio nel mondo.<\/p>\n Ora vado a mangiare: che cosa non l’ho ancora deciso \ud83d\ude09<\/p>\n Valeria<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Con questo articolo\u00a0condivido l’esito di alcuni “esperimenti cognitivo\/gastronomici” che mi sono mi sono divertita a fare nelle ultime settimane. 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