{"id":6762,"date":"2015-05-31T18:14:15","date_gmt":"2015-05-31T16:14:15","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=6762"},"modified":"2015-05-31T18:27:29","modified_gmt":"2015-05-31T16:27:29","slug":"elogio-della-frivolezza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/elogio-della-frivolezza\/","title":{"rendered":"Elogio della frivolezza"},"content":{"rendered":"
Ebbene s\u00ec! C’ero anche io lo scorso gioved\u00ec a cantare in Piazza Duomo<\/strong> per il concerto di Radio Italia<\/strong>!<\/p>\n Il ballottaggio<\/strong> era tra un corso di meditazione e la serata mondana<\/strong>: non ho avuto dubbi e sono salita sulla metro diretta a Milano!<\/p>\n Tempo fa questo non sarebbe stato possibile<\/strong>: tempo fa la mente avrebbe assolto il suo ruolo di giudice censore<\/strong> e mi avrebbe condotta nell’altra citt\u00e0 lombarda a me\u00a0tanto cara: Bergamo.<\/p>\n Stavolta no. E lo prendo come segno di un processo di continua “guarigione”<\/strong>\u00a0(il cui merito va in particolare al percorso de Il Gioco dell’Eroe<\/a>) che, giorno dopo giorno, mi aiuta a liberarmi da inutili giudizi ed etichette e mi accompagna sempre pi\u00f9 vicino a ci\u00f2 che davvero desidero essere e fare.<\/strong><\/p>\n E tutto accade\u00a0ad una velocit\u00e0<\/strong> direttamente proporzionale alla mia capacit\u00e0 di lasciarmi andare<\/strong>, di essere sincera<\/strong> con me stessa e pronta ad assecondare i desideri spontanei e genuini<\/strong> che nascono da dentro, piuttosto che quelli creati dalle aspettative che ti vogliono all’altezza di un ruolo che non hai nemmeno scelto di interpretare.<\/strong><\/p>\n Mi sono divertita<\/strong> l’altra sera: ho cantato, riso, ballato. Ero l\u00ec, al 100%,<\/strong> e sapevo, sentivo che ci\u00f2 che stavo facendo e il modo in cui stavo vivendo l’esperienza era assolutamente “sacro”, cos\u00ec come l’esserci in modo totale era un esercizio di mindfulness<\/strong>, di piena attenzione.<\/p>\n Non importa cosa fai, non importa dove sei, importa come stai nelle cose<\/strong>. Questa, per me, l’essenza della pratica.<\/p><\/blockquote>\n La meditazione ti prepara a vivere, \u00e8 come una palestra<\/strong>: ora sta arrivando il momento di alzarmi dal tappetino e muovere i primi passi (consapevoli) nel mondo,<\/strong>\u00a0di confrontarmi con le sfide della vita<\/strong> e di affrontarle con la stessa determinazione<\/strong> e consapevolezza che mi hanno permesso, negli ultimi anni, di far fronte alle sfide evolutive che si sono di volta in volta presentate.<\/p>\n E’ arrivato il momento di uscire dall’eremo del “Chiar di Luna<\/a>”\u00a0e percorrere le vie del centro citt\u00e0.<\/strong><\/p>\n E’ arrivato il momento di uscire dal mondo dei simboli<\/strong>, dal mondo dell’anima e di provare ad esplorare il mondo della materia<\/strong>, sapendo\u00a0che si tratta di due mondi distinti, ma non separati.<\/strong><\/p>\n Dopo aver imparato a nobilitare i disagi<\/a>,<\/strong> \u00e8 dunque\u00a0il momento di nobilitare la frivolezza<\/strong>, quella che ti fa scegliere di gettarti tra la folla, di goderti lo spettacolo. O di salire sul palco. Questo l’obiettivo dei\u00a0percorsi\u00a0I FiL Good.<\/strong><\/a><\/p>\n