{"id":6189,"date":"2015-05-07T00:16:59","date_gmt":"2015-05-06T22:16:59","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=6189"},"modified":"2015-09-26T08:39:22","modified_gmt":"2015-09-26T06:39:22","slug":"vedere-vedersi-riconoscersi-disvelarsi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/filosofia\/vedere-vedersi-riconoscersi-disvelarsi\/","title":{"rendered":"Vedere, vedersi, riconoscersi, disvelarsi"},"content":{"rendered":"
“Valeria, quello che mi dici \u00e8 stupefacente e meraviglioso<\/strong>. Nel senso che non me lo aspettavo”.<\/p><\/blockquote>\n
Ho scoperto solo a distanza di tempo che\u00a0ci\u00f2 che avevo appena detto avrebbe fatto “andare la cena di traverso<\/em>” alla persona a cui le mie parole erano destinate.<\/p>\n
Probabilmente la sua esperienza<\/strong> e il candore<\/strong> con cui io parlavo gli hanno permesso di dissimulare molto bene lo sbigottimento<\/strong> provocato dal contenuto della frase.<\/p>\n
Eppure per me era tutto cos\u00ec chiaro<\/strong>: era l\u00ec, davanti ai miei occhi, altrettanto certo, tangibile, ovvio<\/strong>, quanto il piatto di ceramica in cui stavo mangiando.<\/p>\n
Ma lui non vedeva ci\u00f2 che io vedevo io:<\/strong>\u00a0n\u00e8 in me, n\u00e8 in lui, n\u00e8 in noi.<\/p><\/blockquote>\n
In questo gioco del vedere, vedersi, riconoscersi e disvelarsi<\/strong> si racchiudono gli eventi degli ultimi 9 mesi: le esperienze che ho vissuto<\/em> e quelle da cui mi sono debitamente tenuta alla larga<\/em>.<\/p>\n
Gi\u00e0, perch\u00e8 mi sono ritrovata io stessa dall’altra parte, a distanza di poco tempo.<\/p>\n
Il fatto \u00e8 che, sul momento, non me ne sono accorta<\/strong>. La persona seduta davanti a me, infatti, ha utilizzato un approccio ben pi\u00f9 delicato del mio che, non solo non ha danneggiato la mia digestione, ma, al contrario, mi ha permesso di glissare<\/strong> la questione.<\/p>\n
Perch\u00e8, a volte, semplicemente, non \u00e8 il momento.<\/strong><\/p><\/blockquote>\n
E’ troppo presto o troppo tardi<\/strong>. A volte il problema \u00e8 che le persone viaggiano a velocit\u00e0 diverse<\/strong> e se una aspetta l’altra, potrebbe rischiare di mettere in stand by la sua vita<\/em> o di farsi risucchiare energia<\/em>. A volte basta un p\u00f2 di pazienza<\/strong> e basta aspettare che qualcosa nell’ingranaggio si sblocchi<\/strong>, o che si accenda<\/strong> la famosa lampadina.<\/p>\n
Basta aspettare che l’altro si accorga<\/strong> di quello che sta succedendo<\/em>.<\/p>\n
Altre volte il treno passa e ti rendi conto che non ritorner\u00e0. <\/strong><\/p><\/blockquote>\n
Non lo possiamo sapere<\/strong> ma quello che possiamo fare \u00e8 ascoltarci<\/strong> e dire di s\u00ec a ci\u00f2 che in quel momento la nostra parte pi\u00f9 profonda ci suggerisce di fare, anche a costo di perdere un’occasione.<\/p>\n
Se dovr\u00e0 essere, sar\u00e0. E questa volta sar\u00e0 il momento giusto.<\/strong><\/p>\n
E poi ci sono volte in cui l’attesa<\/strong>, invece che toglierti, ti dona energia<\/strong>, creativit\u00e0, benessere, fiducia<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n