{"id":4410,"date":"2014-01-01T15:30:39","date_gmt":"2014-01-01T14:30:39","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=4410"},"modified":"2014-01-01T16:09:13","modified_gmt":"2014-01-01T15:09:13","slug":"cambiare-prospettiva","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/cambiare-prospettiva\/","title":{"rendered":"Cambiare prospettiva"},"content":{"rendered":"

“Che cosa ho voglia di fare?”<\/strong><\/p>\n

Mi piacerebbe che questa fosse la domanda-guida che orienter\u00e0 le mie scelte e le mie azioni nel 2014.<\/p>\n

Nel coltivare questa domanda da qualche giorno a questa parte, ho sentito crescere dentro di me una sensazione di libert\u00e0<\/strong> e, al tempo stesso, di spiazzamento<\/strong>:\u00a0prendere le distanze da ci\u00f2 che siamo abituati a credere di volere, da ci\u00f2 che pensiamo ci piaccia o ci renda felici, lasciare andare il “dover fare” e anche il “dover volere” per stare faccia a faccia con la nostra domanda e con la possibilit\u00e0 che la risposta non sia scontata o che non arrivi affatto<\/strong><\/em>..beh, mette un p\u00f2 di ansia!<\/span><\/p>\n

Avere la libert\u00e0 di fare ci\u00f2 che si vuole presuppone liberare la mente da tutte le risposte preconfezionate e confrontarsi con il vuoto o con l’insieme delle infinite possibili risposte<\/strong><\/em>.\u00a0<\/span>E’ come avere davanti a s\u00e8 l’orizzonte delle infinite possibilit\u00e0 e, invece di avere una rotta prestabilita, lasciare che la direzione si manifesti da s\u00e8: serve una grande fiducia nel processo!<\/span><\/p>\n

Pensare che questo sia il criterio che guida le nostre azioni e le nostre scelte, poi, beh, \u00e8 un cambio di prospettiva radicale! Implica la possibilit\u00e0 di cambiare, di scoprire che ci\u00f2 che abbiamo sempre creduto di volere non sia ci\u00f2 che vogliamo ora, che ci\u00f2 che siamo convinti ci piaccia, improvvisamente non ci interessa pi\u00f9. E’ la presa di coscienza dell’incessante divenire, del mutamento, del nostro essere in cammino, delle nostre morti e rinascite.<\/span><\/p>\n

“Tutto scorre”,\u00a0<\/span>avrebbe detto\u00a0Eraclito<\/em>: o<\/span>gni giorno \u00e8 un giorno nuovo e noi stessi siamo nuovi di giorno in giorno, dobbiamo semplicemente prenderne atto e<\/span>\u00a0<\/span>prendere atto che la rotta e le risposte che cerchiamo sono gi\u00e0 dentro di noi<\/strong>.<\/span><\/span><\/p>\n

\u00a0<\/span><\/p>\n

LA PRATICA:<\/strong><\/p>\n

Ogni occasione \u00e8 utile per fare pratica: possiamo chiederci, ad esempio, che cosa abbiamo voglia di fare nel pomeriggio oppure che cosa abbiamo voglia di mangiare per pranzo o, ancora, se qualcuno ci invita ad uscire, possiamo chiederci se davvero ci va.<\/p>\n

Ma possiamo anche estendere la domanda al nostro lavoro (“Che cosa ho davvero voglia di fare nella mia vita?” “Ci\u00f2 per cui ho studiato \u00e8 davvero ci\u00f2 che ancora oggi mi fa sentire realizzato e appagato?”) o alla nostra relazione.<\/p>\n

Una volta definito il tema su cui vogliamo interrogarci, possiamo chiudere gli occhi e, tenendo la melodia\u00a0in sottofondo, iniziamo ad esplorare la nostra domanda.\u00a0<\/span><\/p>\n

\n

Stiamo con ci\u00f2 che la domanda suscita in noi: emozioni, sensazioni, paure.<\/span><\/p>\n

Prendiamo atto ed accogliamo tutto ci\u00f2 che arriva.<\/span>\u00a0<\/span>L<\/span>asciamo che si crei uno spazio in cui fissiamo l’attenzione sulle sensazioni del corpo, senza preoccuparci di trovare alcuna risposta:\u00a0quella\u00a0arriver\u00e0 da s\u00e8.<\/em><\/span><\/p>\n

Porsi questo genere di domande \u00e8 piuttosto impegnativo. Le risposte dell’anima potrebbero metterci davanti\u00a0<\/strong><\/span>alla necessit\u00e0 di fare delle modifiche nella nostra vita<\/strong>\u00a0o\u00a0<\/strong>alla consapevolezza di aver agito spinti dal senso di colpa, dal senso del dovere, dalla paura, dall’attaccamento ad un’immagine di noi stessi e del mondo che ci siamo costruiti e con cui ci siamo identificati invece che sulla base delle nostre inclinazioni profonde.<\/strong><\/p>\n

Come sempre, l’indicazione \u00e8 accogliere ci\u00f2 che emerge: prenderne atto, anche se pu\u00f2 essere doloroso, \u00e8 sempre meglio che continuare a tenere la testa sotto la sabbia.<\/span><\/p>\n

Quando sentiamo che l’esperienza \u00e8 conclusa, ringraziamo per le indicazioni ricevute e promettiamo a noi stessi di farci guidare dal\u00a0<\/span>piacere, dal bello, dalla gioia, dalla consapevolezza.<\/span><\/p>\n

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