{"id":4394,"date":"2013-12-28T22:11:50","date_gmt":"2013-12-28T21:11:50","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=4394"},"modified":"2013-12-28T22:23:41","modified_gmt":"2013-12-28T21:23:41","slug":"imparare-a-chiedere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/imparare-a-chiedere\/","title":{"rendered":"Imparare a chiedere"},"content":{"rendered":"
Il lavoro, le relazioni affettive, la famiglia, il corpo, il denaro dovrebbero concorrere a farci stare bene.<\/p>\n
Eppure spesso accade che siamo noi a “morire” per far vivere tutto ci\u00f2<\/em>.\u00a0Abbiamo la sensazione di correre e nutrire, con la nostra energia, i nostri obiettivi, salvo poi trovarci sfiniti<\/em>, invece di far s\u00ec che siano gli obiettivi stessi a darci linfa e vitalit\u00e0.<\/strong><\/p>\n Questo \u00e8 ci\u00f2 che accade quando, per esempio, “moriamo d’amore” o quando fingiamo inconsciamente di dare ci\u00f2 che vorremmo ricevere.<\/em> Possiamo renderci conto che qualcosa non funziona perch\u00e8 abbiamo la sensazione che ci sia una sorta di iniquit\u00e0<\/strong> nella relazione (affettiva o lavorativa che sia). Per esempio l’investimento di tempo ed energia non ha riscontro nel ritorno economico o in termini di riconoscimento e apprezzamento o, ancora, \u00a0abbiamo la spiacevole impressione di elemosinare.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Come possiamo ricevere ci\u00f2 che desideriamo se non osiamo chiedere?<\/strong><\/em><\/p>\n Un pregiudizio molto radicato ci porta a credere che chi d\u00e0 sia pi\u00f9 buono di chi riceve e che nel chiedere o nel prendere ci sia qualcosa di sconveniente.<\/p>\n Se questa \u00e8 la nostra credenza, la nostra vita ne sar\u00e0 lo specchio e finiremo con l’allontanare ci\u00f2 che vorremmo ricevere.<\/p>\n Se ci ascoltiamo attentamente non possiamo sbagliare: sappiamo, in fondo, ci\u00f2 che vogliamo e ci\u00f2 che cerchiamo, anche quando lo cerchiamo nei surrogati<\/strong> (il cibo \u00e8 un ottimo esempio) e sappiamo altrettanto perfettamente quando le situazioni che viviamo non ci danno ci\u00f2 che vorremmo<\/strong>. In questi casi, la direzione non \u00e8 quella giusta, dobbiamo cambiare strada.<\/p>\n Come? Semplice, diciamoci chiaramente ci\u00f2 che vogliamo e chiediamo indicazioni sulla via!<\/p>\n <\/p>\n La pratica<\/em><\/strong><\/p>\n Possiamo passare in rassegna uno dopo l’altro gli aspetti pi\u00f9 significativi della nostra vita e chiederci se ci\u00f2 che stiamo ricevendo \u00e8 proporzionale a ci\u00f2 che stiamo dando<\/em>, se stiamo morendo o vivendo per amore (o per il lavoro o per il denaro), se per caso stiamo mascherando il bisogno di ricevere con il dare (ovvero, se elemosiniamo o pretendiamo e ci arrabbiamo perch\u00e8 non riceviamo ci\u00f2 che vorremmo), se ci sentiamo liberi di chiedere o, ancora, se stiamo chiedendo la cosa giusta alla persona sbagliata<\/em>.<\/p>\n Possiamo domandarci come dovrebbero essere le cose per farci sentire soddisfatti e prendere atto del risultato di questa indagine.<\/p>\n Una buona domanda \u00e8 questa “Di che cosa ho voglia? Cosa mi renderebbe soddisfatto? Che cosa ho voglia di fare? Che cosa voglio ricevere?” Ed ascoltiamo la risposta emergere…<\/p>\n L’arte di manifestare gli eventi presuppone, infatti, definire con chiarezza ci\u00f2 che cerchiamo e vogliamo<\/strong>.\u00a0<\/span><\/p>\n Una volta individuati gli ambiti problematici e identificati i nostri reali bisogni, possiamo chiedere che ci venga dato ci\u00f2 che vogliamo, senza paura!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il lavoro, le relazioni affettive, la famiglia, il corpo, il denaro dovrebbero concorrere a farci stare bene. 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