Cosa succederebbe se ci lasciassimo attraversare da quel panico, se “gli dicessimo di s\u00ec”?<\/strong><\/p>\nInvece di cercare di respingere l’esperienza, qualunque essa sia, lo yoga sciamanico, il buddhismo, la psicologia immaginale invitano a lasciarsene attraversare.<\/p>\n
Possiamo imparare a vivere tali esperienze e tali emozioni come fenomeni che vanno e vengono: pi\u00f9 cerchiamo di opporre resistenza e pi\u00f9 soffriamo, perch\u00e8 queste forze sono ben pi\u00f9 forti di noi.<\/p>\n
L’alternativa alla fuga offerta dalla meditazione \u00e8 quella di\u00a0osservare tali esperienze nel loro costante divenire, nella loro impermanenza<\/strong>, risvegliando il contatto con quella dimensione della coscienza che osserva tutto ci\u00f2 che \u00e8 senza lasciarsi travolgere.<\/p>\nLo yoga sciamanico insegna come trasformare il disagio in pura forza:\u00a0entrando dentro l’esperienza da cui la mente vorrebbe fuggire, ingigantendola, nobilitandola, la nostra percezione dell’esperienza si trasforma<\/strong>..se abbiamo il coraggio di percorrere il viaggio fino in fondo scopriremo come proprio la nostra sofferenza possa diventare un’esperienza di pura forza, di puro piacere..<\/p>\nIl tuo disagio diventer\u00e0 il veicolo dell’esperienza mistica, dell’unione con il Sacro.<\/strong><\/em><\/p>\n\n
TRASFORMARE IL DISAGIO NELLA PROPRIA FORZA<\/strong><\/p>\nLa mente giudica alcune esperienze come positive ed altre come negative.<\/p>\n
Basta pensare a quando utilizziamo espressioni come “le cose vanno bene\/male”: in realt\u00e0 le cose vanno, semplicemente” Il Bene o il male \u00e8 il giudizio che la nostra mente attribuisce all’esperienza, non l’esperienza stessa!<\/strong><\/p>\nImparando a coltivare la sensazione o l’emozione da cui vogliamo fuggire (che nella tradizione tantrica viene chiamato Sposo\/sposa celeste o sotterranea), \u00e8 possibile\u00a0rendere il disagio fonte di forza e piacere, arrivando a\u00a0“nutrirsi dei propri demoni”.<\/strong><\/p>\nLa\u00a0psicologia immaginale\u00a0proposta da\u00a0James Hillman<\/strong>\u00a0invita esattamente a considerare i disagi, le malattie, persino gli organi come forze, come dei e demoni che a turno chiedono di vivere nella nostra vita, trasformandola in un mito universale che, sempre uguale a se stesso, viene messo sulla scena.<\/p>\nPur senza escludere l’approccio terapeutico, l’invito \u00e8 quello di provare a \u00a0considerare anche la\u00a0dimensione estetica del disagio<\/strong>.<\/p>\nIl metodo segreto per arrivare alla liberazione dal giudizio consiste nell’aggravare il peso: p<\/strong>roprio ci\u00f2 da cui la mente vuole fuggire diventa allora il veicolo per risvegliare una forza nascosta, selvaggia, il potere delle ossa.<\/strong><\/p>\nEcco, a tal proposito le indicazione della mistica tantrica MaGcig Lab Sgron.<\/p>\n
Quando si pratica il Gcod nei luoghi orridi
\n\u00e8 come quando si curano i danni
\nprovocati dal fuoco
\ncon cauterizzazioni dello stesso fuoco.
\nQuesto insegnamento,
\nche consiste nel ridestare, recidere,
\nricacciare e sottomettere [i demoni]
\ne che provoca forti sensazioni, \u00e8 simile
\nalla cura con applicazioni di fuoco.
\nPoich\u00e9 l’apparire delle condizioni
\n\u00e8 simile all’aggravarsi di un peso,
\nsi arriva alla comprensione che il\u00a0metodo segreto
\nsta proprio nell’aggravare il peso<\/strong>.
\nSe tutta la realt\u00e0 non viene aggravata
\nnon si pu\u00f2 ottenere la liberazione
\ncon l’uso di antidoti rasserenanti e piacevoli.
\nSi vada errando per luoghi tetri e ritiri montani,
\nnon ci si faccia distrarre
\ndalle dottrine e dai libri,
\nnessun potere spirituale pu\u00f2 derivare da essi.
\nPerci\u00f2 si faccia reale esperienza
\nin luoghi orridi e desolati.<\/p>\n\u00ab La grande raccolta degli insegnamenti \u00bb,
\ntesto originale sulla Recisione dei demoni,
\nistruzione segreta [appartenente alla tradizione]
\ndella Perfezione della sapienza(prajnaparamita),
\ncomposta da Ma gcig, dakini della sapienza,
\n\u00ab luce di Lab \u00bb, \u00e8 qui completata.<\/em><\/p>\nLA SVOLTA<\/strong><\/p>\n<\/div>\nLe pratiche hanno il potere di ingigantire a tal punto il problema da rendercelo finalmente visibile.<\/p>\n
A quel punto,\u00a0quando finalmente riusciamo a \u201cvedere l\u2019invisibile\u201d, ecco che arriva la comprensione intuitiva, la peack experience, come la chiama Maslow.<\/strong><\/p>\nQuesta presa di coscienza \u00e8 come un\u2019intuizione improvvisa che ti porta a chiederti come tu abbia potuto non vedere ci\u00f2 che ti stava davanti!<\/p>\n
Ed \u00e8 una comprensione che oltrepassa la dimensione propriamente razionale: si tratta piuttosto di uscire dagli schemi abituali con cui leggiamo gli eventi per poter cogliere ci\u00f2 che altrimenti ci sfugge.<\/em><\/p>\nQuando facciamo l’esperienza dell’ingigantire il peso, ecco che il giudizio, come una bolla di sapone, si dissolve, liberandoci dall’illusione dell’oggettivit\u00e0 del reale.<\/strong><\/em><\/p>\nLa vera liberazione, dunque, \u00e8 la liberazione dal giudizio negativo che attribuiamo all’esperienza e che riteniamo essere oggettivo.<\/strong><\/em><\/p>\n\u00a0<\/strong><\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"LA TRASVALUTAZIONE, OVVERO, IMPARARE A GUARDARE IL MONDO A TESTA IN GIU’ \u00a0“Gli uomini\u2026 vivono l\u2019inquietudine dell\u2019anima come una maledizione, ma \u00e8 forse proprio quella condizione da cui scaturisce la loro superiore produttivit\u00e0. Se raggiungessero la pace completa estirperebbero le radici alla loro migliore attivit\u00e0 e con ci\u00f2 si renderebbero inutili e superflui.” (Friederich Nietzsche) […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":4161,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[6],"tags":[126],"class_list":["post-4159","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-i-fil-good","tag-ifilgood"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4159","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=4159"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4159\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":4162,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/4159\/revisions\/4162"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/4161"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=4159"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=4159"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=4159"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}