{"id":169,"date":"2009-06-14T18:22:05","date_gmt":"2009-06-14T16:22:05","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=169"},"modified":"2013-12-10T16:31:10","modified_gmt":"2013-12-10T15:31:10","slug":"aristotele-e-sfia-antica-istruzioni-per-luso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/filosofia\/aristotele-e-sfia-antica-istruzioni-per-luso\/","title":{"rendered":"Aristotele e l’Amicizia: dalla filosofia antica istruzioni per l’uso!"},"content":{"rendered":"
Quante volte ci \u00e8 capitato di sentirci traditi da quelli che pensavamo\u00a0fossero nostri amici? Quante volte abbiamo investito sentimenti ed energie in un rapporto che poi si \u00e8 rivelato avere un peso ben diverso per l’altra persona?<\/strong><\/p>\n Pi\u00f9 spesso di quanto si creda, nelle opere dei filosofi antichi vengono prese in considerazione tematiche che si rivelano fortemente attuali e, nonostante la distanza temporale, le lucide analisi e i consigli<\/em> di questi pensatori sono pi\u00f9 che mai moderni<\/em> ed applicabili nella nostra vita. E’ il caso di Aristotele, che dedica all’amicizia<\/strong> ben due libri dell’Etica Nicomachea<\/strong><\/em>. Egli affronta questo tema nell’ambito di una serie di riflessioni sull’etica e sulla politica, a riprova del fatto che nell’antichit\u00e0 l’amicizia veniva considerata come fonte di arricchimento personale e come bene per l’intera comunit\u00e0<\/em>, tanto che il filosofo afferma che anche l’uomo felice ha bisogno di amici:<\/p>\n Sembra assurdo attribuire all’uomo felice tutti i beni e non attribuirgli gli amici, il che \u00e8 ritenuto generalmente il pi\u00f9 grande dei bei esteriori.<\/p><\/blockquote>\n Aristotele classifica<\/em> minuziosamente le forme<\/strong> di amicizia, i motivi che portano al crearsi<\/strong> di nuove amicizie e quelli che ne determinano la rottura<\/strong>. La prima forma di amicizia tra due persone \u00e8 quella che nasce a causa dell’utilit\u00e0<\/em><\/strong>, che porta a ricercare la compagnia dell’altro in quanto questi ci permette di raggiungere un determinato fine; la seconda \u00e8 quella che nasce a causa del piacere<\/strong><\/em>, per cui la compagnia dell’altro ci \u00e8 gradevole; la terza, quella che si fonda sulla bont\u00e0<\/strong><\/em>, \u00a0\u00e8 definita come amicizia perfetta, poich\u00e8 in questo caso due persone si amano per se stesse, per il loro intrinseco valore morale.<\/p>\n Nei primi due casi, Aristotele parla di amicizia accidentale<\/strong>, poich\u00e8 la piacevolezza e l’utilit\u00e0 del rapporto ne rappresentano qualit\u00e0 temporanee e mutevoli.<\/em><\/p>\n Dunque, coloro che amano a causa dell’utile, amano a acausa di cil che \u00e8 bene per loro, e quelli che amano per il piacere lo fanno per ci\u00f2 che \u00e8 piacevole per loro, e non in quanto l’amato \u00e8 quello che \u00e8, ma in quanto \u00e8 utile o piacevole. per conseguenza queste amicizie sono accidentali (…). per conseguenza\u00a0le amicizie di tale natura si dissolvono facilmente.<\/p><\/blockquote>\n Al contrario se l’amicizia si fonda sulla bont\u00e0, allora il rapporto sar\u00e0 durevole e profondo<\/strong>:<\/p>\n L’amicizia perfetta, invece, \u00e8 l’amicizia degli uomini buoni e simili per virt\u00f9: costoro, infatti, vogliono il bene dell’altro, in modo simile in quanto sono buoni, ed essi sono buoni per se stessi. Coloro che vogliono il bene degli amici per loro stessi sono i pi\u00f9 grandi amici (…).<\/p><\/blockquote>\n Parole come queste ci inducono a riflettere sui legami<\/strong> che abbiamo attualmente. Prima di tutto per prendere coscienza di quelle persone che possiamo realmente definire nostri amici<\/strong> e chiederci se ci stiamo comportando correttamente, coltivando l’amicizia verso di loro come una virt\u00f9, assumendoci la responsabilit\u00e0 di mostrare loro dove sbagliano e cercando noi stessi per primi di trarre dai loro pregi nuovi stimoli per migliorarci<\/em>…essere amici non significa far credere all’altro che abbia sempre ragione, ma cercare insieme di prendere atto dei propri limiti e dei propri sbagli per evitare, se possibile, di ripeterli in futuro!<\/p>\n Viceversa dobbiamo anche prepararci ad affrontare eventuali allontanamenti<\/strong> da parte di persone con cui abbiamo condiviso un certo tratto della nostra vita, ma con le quali eravamo legati solo dalla piacevolezza della loro compagnia, magari dalle uscite del fine settimana, ma con cui non abbiamo intrapreso un percorso di evoluzione intellettuale o spirituale. Ancora una volta Aristotele ci viene in aiuto<\/em>. Innanzitutto ricorda che l’amicizia implica la consapevolezza del tipo di rapporto da parte di entrambi i membri e spesso \u00e8 propriouna mancanza di chiarezza circa i motivi che ci legano all’altra persona che pu\u00f2 dar luogo a fraintendimenti e delusioni<\/strong>; quindi ci fa riflettere sul fatto che le vere amicizie, quelle perfette, si possono coltivare solo con un ristretto numero di persone,<\/em> con le quali instaurare un legame autentico e profondo, che implica anche lo stimolarsi e il crescere isieme:<\/p>\n Si ritiene poi che diventino anche migliori col mettere in atto l’amicizia, cio\u00e8 correggendosi a vicenda.<\/p><\/blockquote>\n <\/p>\n Proprio per questo il filosofo afferma che la vera amicizia possa essere rotta<\/em><\/strong> solo se le due persone arrivano a livelli di maturazione molti diversi<\/strong>, per cui risulta difficile mantenere una comunanza di intenti e favorire la crescita reciproca. D’altra parte \u00e8 dovere del buon amico, nel rispetto dell’amicizia stessa, fare ogni sforzo per aiutare l’altro nel suo percorso evolutivo.<\/em> Non cos\u00ec negli altri due casi, poich\u00e8 se l’amico non \u00e8 pi\u00f9 in grado di offrire utilit\u00e0 o piaceri, causa dell’amicizia stessa, questa sar\u00e0 destinata a finire naturalmente.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Quante volte ci \u00e8 capitato di sentirci traditi da quelli che pensavamo\u00a0fossero nostri amici? Quante volte abbiamo investito sentimenti ed energie in un rapporto che poi si \u00e8 rivelato avere un peso ben diverso per l’altra persona? 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