{"id":13962,"date":"2025-02-24T14:52:39","date_gmt":"2025-02-24T13:52:39","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=13962"},"modified":"2025-02-15T18:21:14","modified_gmt":"2025-02-15T17:21:14","slug":"in-che-modo-i-bambini-vedono-gli-adulti-estratto-da-una-sessione-di-philosophy-for-children","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/filosofia\/in-che-modo-i-bambini-vedono-gli-adulti-estratto-da-una-sessione-di-philosophy-for-children\/","title":{"rendered":"In che modo i bambini vedono gli adulti? Estratto da una sessione di Philosophy for children"},"content":{"rendered":"\n

La sessione di questo pomeriggio \u00e8 dedicata al tempo<\/strong>. <\/p>\n\n\n\n

Tempo che interviene come fattore decisivo quando si tratta di prendere una decisione<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n

Propongo allora un estratto dal libro “Il piccolo principe<\/em>“, nello specifico quel passo in cui il protagonista riflette su ci\u00f2 che non ha capito se non in quel momento.<\/p>\n\n\n\n

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I bambini leggono, in ordine sparso, la parola o la frase che li ha colpiti maggiormente e molti di loro si soffermano sulla frase finale.<\/p>\n<\/blockquote>\n\n\n\n

La seconda parte del laboratorio \u00e8 dedicata alla formulazione di domande <\/strong>che nascono dal teso, ma che non devono necessariamente essere domande di comprensione del testo stesso. Nella P4C infatti, i testi sono semplicemente stimoli per il dialogo e il loro compito \u00e8 risvegliare la curiosit\u00e0, il domandare, la meraviglia che porta a guardare con occhi sempre nuovi al mondo.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Due gruppi formulano domande complementari: “C’\u00e8 qualcosa che hai fatto quando eri piccolo di cui ti penti?” e “C’\u00e8 qualcosa che facevi quando eri piccolo che vorresti rifare?”.<\/p>\n\n\n\n

Prende avvio la riflessione e il dialogo si fa molto animato. <\/p>\n\n\n\n

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Affiorano aneddoti, ricordi e da ciascuno cerchiamo di trarre un insegnamento che possa aiutare ad essere pi\u00f9 saggi e a prendere decisioni pi\u00f9 ponderate.<\/p>\n<\/blockquote>\n\n\n\n

A questo punto il focus si sposta sulla percezione di s\u00e9<\/strong>: cosa proviamo se ripensiamo a noi stessi da bambini? In cosa siamo cambiati e in cosa siamo rimasti gli stessi? Come possiamo dire di essere ancora “noi” se il corpo \u00e8 cos\u00ec diverso da quando eravamo neonati? <\/em><\/p>\n\n\n\n

\u00c9 il tema dell’identit\u00e0<\/strong> e naturalmente si applica anche nella proiezione al futuro.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Emergono quindi ipotesi<\/strong> su chi diventeremo, cosa faremo, come saremo e come ci piacerebbe essere.<\/p>\n\n\n\n

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E scopro che i bambini hanno le idee molto chiare rispetto alle caratteristiche degli adulti. <\/p>\n<\/blockquote>\n\n\n\n

Sembra infatti che gli adulti siano responsabili, attenti alle esigenze di chi sta loro a cuore, a volte saggi, molto spesso stressati e carichi di impegni e di pensieri che affollano la mente. Secondo alcuni sono guerrieri, nel senso che fanno la guerra, secondo altri lo sono perch\u00e9 vogliono proteggere i propri cari o perch\u00e9 a volte devono combattere contro le difficolt\u00e0 della vita.<\/p>\n\n\n\n

Un alunno poi chiede a me come io veda i bambini,<\/strong> ma questa sarebbe una sessione diversa e ritorno a loro, alle loro idee, che vorrei plasmassero in autonomia, liberi dai condizionamenti e dalle aspettative.<\/p>\n\n\n\n

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In fondo, fare filosofia \u00e8 proprio coltivare la libert\u00e0 di pensare e di essere, riprendersi il diritto di esplorare il mondo e di dire come lo vediamo e costruire un’esistenza che sia lo specchio della nostra, personale, prospettiva sulla realt\u00e0.<\/p>\n<\/blockquote>\n\n\n\n

Con gioia, Valeria<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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