{"id":13179,"date":"2021-01-15T09:48:53","date_gmt":"2021-01-15T08:48:53","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=13179"},"modified":"2021-01-15T09:48:53","modified_gmt":"2021-01-15T08:48:53","slug":"newton-e-lo-yoga-uninedita-prospettiva","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/newton-e-lo-yoga-uninedita-prospettiva\/","title":{"rendered":"Newton e lo yoga: un’inedita prospettiva"},"content":{"rendered":"
“Non credo che l’universo si possa spiegare solo con cause naturali e sono costretto ad imputarlo alla saggezza e all’ingegnosit\u00e0 di un ente intelligente” (Isaac.\u00a0<\/em><\/p>\n Newton)<\/i><\/p>\n <\/p>\n Immagino che a Newton<\/strong> sarebbe piaciuto fare yoga.<\/strong><\/p>\n Forse non si sarebbe trovato propriamente a suo agio nella posizione dell’albero<\/strong> o in quella sulla testa, ma certamente avrebbe apprezzato l’etica yogica<\/strong> e l’anelito al perfezionamento<\/strong> che caratterizzano questa antica disciplina.<\/p>\n L’interesse principale<\/strong> di questo scienziato che ha definitivamente sancito il tramonto dell’immagine aristotelico-tomista dell’universo, infatti, non era la scienza, ma la teologia.<\/strong><\/p><\/blockquote>\n Newton considerava la conoscenza del mondo<\/strong> e la filosofia naturale<\/strong> come via di accesso alla teologia, poich\u00e9 proprio la comprensione delle leggi in base a cui Dio ha creato l’universo, \u00e8 uno specchio dell’intelligenza<\/strong> di Dio stesso.<\/p>\n Per questo l’uomo dovrebbe applicarsi incessantemente<\/strong> nello studio.<\/p>\n Non solo, dovrebbe osservarsi a fondo<\/strong> e cercare in ogni modo di migliorarsi<\/strong>, acquisendo abitudini e stili di vita conformi ad un’etica che, nella sua applicazione, vede il lavoro come strumento di purificazione<\/strong> di s\u00e8.<\/p><\/blockquote>\n Un po’ come nel karma yoga.<\/strong><\/p>\n Anche lo yoga, infatti, promuove il servizio disinteressato,<\/strong> inteso come via per coltivare il non-attaccamento e eliminare<\/strong> alla radice l’idea stessa di successo<\/strong> o fallimento<\/strong>.<\/p>\n Offrire se stessi, donarsi<\/strong>, mettere a disposizione degli altri ci\u00f2 che siamo<\/strong>, ci\u00f2 che facciamo<\/strong> e ci\u00f2 che possediamo<\/strong>, diventa quindi una via di realizzazione, una strada che ci conduce alla scoperta che la vera ricchezza<\/strong> \u00e8 proprio liberarsi dall’ego e dai suoi piccoli confini.<\/strong><\/p><\/blockquote>\n Facendolo, sentiamo il flusso della vita, la sua infinita abbondanza<\/strong>, la sua forza che, ostinatamente e incessantemente, desidera scorrere dentro di noi.<\/strong><\/p>\n Per condurci alla piena espressione delle nostre potenzialit\u00e0,<\/strong> ma anche per condurre a noi tutto ci\u00f2 di cui abbiamo davvero bisogno.<\/p><\/blockquote>\n Che, spesso, \u00e8 di gran lunga diverso<\/strong> da ci\u00f2 che la mente razionale<\/strong> desidera.<\/p>\n L‘invito di oggi,<\/strong> allora, \u00e8 dare e darsi, coltivando l’azione disinteressata. E restare aperti per celebrare la ricchezza dell’universo. In qualunque modo essa si manifester\u00e0 nelle nostre vite.<\/p>\n