{"id":13037,"date":"2020-09-18T10:46:59","date_gmt":"2020-09-18T08:46:59","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=13037"},"modified":"2020-09-18T10:53:34","modified_gmt":"2020-09-18T08:53:34","slug":"dal-metodo-wholeness-al-kintsugi-nuove-proposte-per-la-formazione-aziendale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/dal-metodo-wholeness-al-kintsugi-nuove-proposte-per-la-formazione-aziendale\/","title":{"rendered":"Dal Metodo Wholeness al Kintsugi: un nuovo modo di intendere la formazione aziendale"},"content":{"rendered":"
“Le anime pi\u00f9 forti sono quelle\u00a0<\/em>temprate dalla sofferenza.<\/em><\/p>\n I caratteri pi\u00f9 solidi sono\u00a0<\/em>cosparsi di cicatrici”.<\/em><\/p>\n (K. Gibran)<\/em><\/p>\n <\/p>\n Non poteva esserci contesto pi\u00f9 adatto<\/strong> e al tempo stesso pi\u00f9 delicato<\/strong> in cui parlare di cura<\/em>.<\/p>\n Se ciascuno di noi, infatti, \u00e8 stato toccato dall’emergenza Covid,<\/em> \u00e8 proprio l’ambiente sanitario<\/strong> che ha vissuto questa esperienza in prima linea. E a 360\u00b0.<\/p>\n Ecco perch\u00e9 la giornata formativa<\/strong> era al tempo stesso una sfida<\/strong> ed un dono.<\/strong><\/p><\/blockquote>\n Serviva coraggio<\/strong> per osservare e fare un bilancio<\/strong> degli ultimi mesi, sia sul piano personale che su quello professionale, sul piano individuale e su quello aziendale<\/strong>.<\/p>\n Ma serviva anche la disponibilit\u00e0 a mettersi in gioco come esseri umani,<\/strong> facendo del proprio vissuto e della propria capacit\u00e0 di elaborare gli eventi un dono prezioso che \u00e8 stato messo a disposizione del gruppo<\/strong> che ha potuto partecipare alla giornata di formazione che si \u00e8 svolta lo scorso mercoled\u00ec.<\/p>\n Ovviamente on line.<\/strong><\/p>\n Parte dell’obiettivo, in questo caso, era quello di abbattere le barriere<\/strong> e provare ad allestire uno spazio<\/strong>– quello virtuale – che trasmettesse ai partecipanti lo stesso calore e lo stesso senso di partecipazione che si era creato lo scorso inverno durante le giornate di approfondimento sul Metodo Wholeness<\/strong><\/a>.<\/p>\n Ed \u00e8 proprio da ci\u00f2 che ci eravamo detti e di cui avevamo fatto esperienza in quell’occasione che siamo partiti: dalla capacit\u00e0 di essere resilienti <\/strong>e anti-fragili<\/strong>, di cambiare la prospettiva sugli eventi e dare loro nuovo significato e nuovo valore<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Anche stavolta la giornata \u00e8 stata una piacevole alternanza<\/strong> di concetti teorici e di pratiche, con particolare attenzione al Kintsugi,<\/em> <\/strong>l’antica arte giapponese del restauro<\/strong> che ci invita a nobilitare le crepe (e le fratture dell’anima) ricoprendole con lacca dorata<\/strong>.<\/p>\n Inevitabile il passaggio dalla sfera pi\u00f9 intima<\/strong> a quella lavorativa:<\/strong> passaggio che diventa funzionale<\/strong> e non limitante se si considera che, in fondo, siamo sempre chiamati in causa in qualit\u00e0 di esseri umani<\/strong> prima ancora che per il ruolo che ricopriamo.<\/p>\n Anche al lavoro.<\/p>\n Grazie a questa consapevolezza diventa allora chiaro che le etichette<\/strong> sono semplicemente un‘abitudine<\/strong> della mente: utili per muoverci nel mondo della dualit\u00e0, ma poco utili in tutte quelle circostanze in cui vogliamo essere la miglior versione di noi stessi.<\/strong><\/a><\/p><\/blockquote>\n Perch\u00e9 l\u00ec la persona \u00e8 presente in tutta la sua interezza<\/strong> e con l’unicit\u00e0 del suo vissuto.<\/strong><\/p>\n Ecco perch\u00e9, allora, una giornata di formazione in cui investire<\/strong> non solo sulle competenze tecniche ma soprattutto sul valore umano dei partecipanti.<\/strong><\/p>\n