{"id":13016,"date":"2020-08-25T05:42:37","date_gmt":"2020-08-25T03:42:37","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=13016"},"modified":"2020-08-25T06:36:57","modified_gmt":"2020-08-25T04:36:57","slug":"13016","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/13016\/","title":{"rendered":"Soul Evolution: il percorso per gli Avventurieri dell’anima"},"content":{"rendered":"

“Sulle cime pi\u00f9 alte ci si rende conto che la neve, il cielo e l\u2019oro hanno lo stesso valore”.<\/em>
\n(Boris Vian)<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

In questo gioco l’Eroe o l’Eroina<\/strong> hanno a disposizione un numero infinito di vite<\/strong> e di tentativi per chiudere la partita.<\/p>\n

Non si muore mai<\/strong>, al massimo si resta fermi qualche giro, in quella che viene definita la fase di stagnazione<\/strong>: antipatici momenti in cui sembra che tutto sia immobile, ma da cui comunque prima o poi si esce grazie a quella forza vitale<\/strong> che qualcuno chiama Tao<\/em>, qualcuno Dio<\/em>, altri energia cosmica<\/em>.<\/p>\n

Insomma, la buona notizia \u00e8 che prima o poi al traguardo<\/strong> ci si arriva.<\/p><\/blockquote>\n

Il tempo di percorrenza<\/strong> per\u00f2 cambia, varia da persona a persona, e qualche volta, invece che progredire,<\/strong> si finisce per stare fermi un giro o, peggio ancora, non si sfrutta la grande occasione di essersi incarnati in un corpo umano<\/strong> e ci ritrova nelle sembianze di pesce, mollusco, pietra o cactus.<\/p>\n

Inconvenienti del Gioco evolutivo<\/strong>: questa fantastica esperienza di crescita<\/strong> che ci vede tutti coinvolti e che porta vite, persone ed eventi ad intrecciarsi generando<\/strong> di continuo mondi possibili<\/strong>, scenari inaspettati e nuovi punti di partenza.\u00a0Che rappresentano, al tempo stesso, un passo avanti rispetto al passato e step da superare<\/strong> che si ripresentano con sorprendente sistematicit\u00e0.<\/p>\n

Sfondi diversi, dunque, ma stesso metodo<\/strong>: darsi tempo affinch\u00e9 il contesto possa delinearsi, identificare la\u00a0prova evolutiva<\/strong>, ricordarti di essere sempre e comunque il protagonista<\/strong> di tutto ci\u00f2 che vivi per recuperare cos\u00ec il tuo centro, chiamare a raccolta il tuo bagaglio di conoscenze e tecniche<\/strong>, riconoscere di aver sempre accanto qualcuno che cammina al tuo fianco per aiutarti nei momenti di difficolt\u00e0 e, soprattutto, essere consapevole che esiste un solo grande ostacolo<\/strong>: tu<\/em>.<\/p><\/blockquote>\n

La teoria<\/strong>, infatti, \u00e8 ormai chiara: sai che il mondo esterno ti fa da specchio,<\/strong> sai che sciogliendo i conflitti dentro di te, anche al di fuori le cose si sistemano, sei consapevole che ripulendoti<\/strong> da blocchi, paure e inutili zavorre, basta chiedere ci\u00f2 che desideri e attendere con fiducia che l’Universo si manifesti sotto forma di sincronicit\u00e0, regali inaspettati e meravigliose opportunit\u00e0<\/strong> per progredire.<\/p>\n

Anche sulla tecnica<\/strong> siamo ad un punto in cui la cassetta degli attrezzi \u00e8 ben rifornita ed ogni percorso (dallo yoga sciamanico alla vipassana, dall’hata yoga alla mindfulness) mi ha insegnato che “il metodo segreto consiste nell’aggravare il peso<\/em>“, ossia che quando incontri un dolore<\/strong>, fisico o emotivo, invece che tentare di scacciarlo, puoi esplorarlo<\/strong>, permettendogli di comunicare e poi di passare.<\/p>\n

E’ aniccha<\/em>, la legge dell’impermanenza,<\/strong> del costante divenire, dell’incessante trasformazione.<\/p>\n

E’ il processo di pulizia dagli attaccamenti e di sradicamento dei samkara<\/em>, le impressioni profonde che si sono sedimentate nel corp<\/strong>o finendo per assumere forma materiale. Sono i pensieri diventati materia<\/strong>, ci\u00f2 verso cui abbiamo provato attrazione o repulsione e che ora siamo chiamati a osservare e dissolvere. Sistematicamente, con coraggio, con determinazione. Anche con fiducia<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n

Ci sono poi i superpoteri<\/strong>, che cambiano, aumentano, che si manifestano sotto forma di intuizioni, momenti di profonda pace, coincidenze significative.<\/p>\n

E, infine, per accontentare anche i Giocatori (ma soprattutto le Giocatrici<\/strong>) pi\u00f9 esigenti che amano conservare un aspetto curato anche quando dentro ci si sente spossati per il carico di lavoro evolutivo<\/strong> che si prospetta o che ci si \u00e8 appena lasciati alle spalle, ecco che si ha a disposizione una vasta gamma di costumi. <\/strong><\/p>\n

Sono il mantello dei Super Eroi<\/strong>: dai comodi pantaloni di lino ai tacchi vertiginosi, dallo scialle di meditazione agli anfibi da soldato, dal costume da geisha alla divisa da cameriera. E anche il corpo<\/strong> assume forme diverse in funzione delle ferite<\/strong> da guarire e dei ruoli<\/strong> da interpretare.<\/p>\n

Eccoci qui, dunque, di ritorno dal secondo\u00a0ritiro di Vipassana<\/strong><\/a> ad osservare con un pizzico di nostalgia<\/strong> un altro capitolo che ci si lascia alle spalle e a prendere atto dei nuovi scenari<\/strong> che si stanno profilando.<\/p><\/blockquote>\n

Difficile dire con esattezza a che punto ci si trovi,<\/strong> non tanto perch\u00e9 non si veda la porzione di strada percorsa, quanto perch\u00e9 ancora non si ha piena coscienza di quanto sia lungo<\/strong> il viaggio.<\/p>\n

Si sa per\u00f2 che la meta \u00e8 la dissoluzione<\/strong>: quello stadio in cui, sciolti tutti gli attaccamenti<\/strong> e cessato di generare ogni pensiero, l’intera struttura dell’io si dissolve<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n

Ci\u00f2 che \u00e8 certo, \u00e8 che oggi c’\u00e8 una maggiore consapevolezza ed una pi\u00f9 forte determinazione<\/strong> ad utilizzare bene tutto il bagaglio pratico e teorico che porto con me, per rendere questa avventura oltre che istruttiva, anche bella, divertente, giocosa<\/strong>, proprio come quella parte di noi che, imperturbabile ed eternamente beata<\/strong>, osserva ci\u00f2 che accade in superficie col necessario distacco.<\/p>\n

Grazie, dunque, per questa domanda<\/strong> arrivata un po’ per caso (“E tu, a che livello del Gioco ti trovi?<\/em>“) che mi ha permesso di fare il punto della situazione e decidere, al bivio<\/strong>, quale direzione prendere.<\/p>\n

Vi aspetto allora il 10 settembre on line<\/strong> per il primo incontro di Soul Evolution,<\/a> il percorso di 8 settimane che risveglia la parte migliore di noi: quella sempre pronta a mettersi in gioco e a scalare nuove vette<\/strong>.<\/p>\n

Con gioia, entusiasmo e gratitudine,<\/i><\/p>\n

Valeria<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

“Sulle cime pi\u00f9 alte ci si rende conto che la neve, il cielo e l\u2019oro hanno lo stesso valore”. (Boris Vian)   In questo gioco l’Eroe o l’Eroina hanno a disposizione un numero infinito di vite e di tentativi per chiudere la partita. Non si muore mai, al massimo si resta fermi qualche giro, in […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":13020,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[2,208,5,179,7,325,290,571,198,194],"tags":[34,63,639,535],"class_list":["post-13016","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-applicare-le-pratiche","category-articoli-evolutivi","category-filosofia","category-gioco-delleroe","category-manifestare-gli-eventi","category-pratiche-filosofiche","category-quasi-un-romanzo","category-racconti-di-viaggio","category-soap-opera-evolutiva","category-yoga-3","tag-crescita-personale","tag-meditazione","tag-realizzazione-personale","tag-vipassana"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/13016","targetHints":{"allow":["GET"]}}],"collection":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=13016"}],"version-history":[{"count":5,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/13016\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":13024,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/13016\/revisions\/13024"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/13020"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=13016"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=13016"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=13016"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}