{"id":12995,"date":"2020-07-21T07:12:34","date_gmt":"2020-07-21T05:12:34","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12995"},"modified":"2020-07-21T07:13:59","modified_gmt":"2020-07-21T05:13:59","slug":"chiedere-una-necessita-che-diventa-arte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/chiedere-una-necessita-che-diventa-arte\/","title":{"rendered":"Chiedere: una necessit\u00e0 che diventa arte"},"content":{"rendered":"
“Il forte, il calmo e costante uso della volont\u00e0 fa vibrare le forze del creato e attira la risposta dell\u2019Infinito. Cos\u00ec, scoprirai di avere il paradiso nel tuo cuore e nelle tue mani”.<\/em><\/p>\n (Paramahansa Yogananda)<\/em><\/p>\n <\/p>\n Chiedere: per cos\u00ec tanto tempo non sapevo come farlo<\/strong>!<\/p>\n Cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato che c’era qualcosa di sbagliato<\/strong> nel chiedere, che “era meglio rimetterci<\/em>“, che “c’era da avere vergogna nel chiedere<\/em>“, ho finito per smettere di farlo.<\/p>\n E ho finito per pensare di poter fare a meno<\/strong> di molte cose.<\/p><\/blockquote>\n Chiedere era diventato sinonimo di situazione di difficolt\u00e0<\/strong> da celare, di incapacit\u00e0 di provvedere a me stessa<\/strong>, di condizione di disagio<\/strong> nella quale mi trovavo (la prospettiva auspicata era quella dell’assoluta indipendenza) e nella quale avrei messo gli altri.<\/p>\n Gi\u00e0, perch\u00e9 spesso mi sono trovata (nulla accade per caso, \u00e8 proprio il caso di ricordarlo!) a chiedere proprio a coloro che, per mille motivi, erano meno indicati<\/strong> (o, quantomeno, impossibilitati) a dare<\/strong>. E che, di conseguenza, vivevano molto male le mie (spesso legittime) esigenze di ricevere.<\/p><\/blockquote>\n E cos\u00ec, giorno dopo giorno, anno dopo anno (ricordiamoci che le abitudini si costruiscono a partire dalle piccole azioni quotidiane) ho interiorizzato la credenza<\/strong> che avrei dovuto cavarmela da sola<\/strong>, sempre e che avrei dovuto raggiungere un livello di autosufficienza tale da non dover dipendere mai da nessuno<\/strong>.<\/p>\n Questo, da un lato, mi ha permesso (e mi sprona tuttora) di costruire la mia indipendenza e di acquisire pi\u00f9 fiducia nelle mie capacit\u00e0,<\/strong> ma, dall’altro, ha anche minato la mia autostima<\/strong>, generando piano piano in me l’idea di “non valere abbastanza” da meritare l’impegno<\/strong> da parte dell’altro o il giusto riconoscimento per il mio lavoro.<\/p>\n Insomma, ho iniziato a dare per scontato ci\u00f2 che sono<\/strong>, che valgo, quello che posso fare e l’unicit\u00e0 del mio essere<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Poi le cose sono cambiate<\/strong>: la parte di me che nel tempo aveva vissuto in regime restrittivo, privandosi di molti piaceri, ha iniziato a lasciare il posto ad una nuova me stessa<\/strong>, fermamente determinata a ricevere. Inutile dire che sono finita nell’estremo opposto<\/strong> e che, la mia incapacit\u00e0 di chiedere ha assunto le forme della pretesa<\/strong>.<\/p>\n Anche questo, ora me ne accorgo, \u00e8 sciocco: nessuno ci deve niente<\/strong>, nemmeno quando siamo dalla parte della ragione e ci\u00f2 che rivendichiamo ci appartiene.<\/p>\n Pretendere \u00e8 quindi l’altra faccia del non saper chiedere<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Sono state le pratiche,<\/strong> la riflessione filosofic<\/strong>a e la meditazione<\/strong> ad insegnarmi che esiste un’alternativa<\/strong>: si pu\u00f2 imparare a chiedere<\/strong>.<\/p>\n E, nel mio caso, questo \u00e8 avvenuto in cinquepassaggi.<\/p>\n Sono suggerimenti, certo, accorgimenti<\/strong> che per\u00f2 possono fare la differenza e che, soprattutto, possono toglierci da situazioni che, alla fine, ci costringono in situazioni che non fanno altro che alimentare la sofferenza<\/strong> o l’errata convinzione che in noi ci sia qualcosa di sbagliato.<\/p>\n La via di uscita, quindi, non \u00e8 rifugiarsi in un finto ideale di assoluta indipendenza,<\/strong> ma saper dare con gioia<\/strong> ci\u00f2 che possediamo (il nostro talento), mettendolo a disposizione degli altri e realizzando cos\u00ec la nostra missione personale e chiedere con altrettanta gioia<\/strong> ci\u00f2 di cui abbiamo davvero bisogno (che spesso non coincide con ci\u00f2 che vogliamo) a chi sar\u00e0 felice di condividere<\/strong>.<\/p>\n\n