{"id":12909,"date":"2020-06-04T12:54:52","date_gmt":"2020-06-04T10:54:52","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12909"},"modified":"2020-06-04T12:56:03","modified_gmt":"2020-06-04T10:56:03","slug":"soul-evolution-le-pratiche-che-trasformano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/soul-evolution-le-pratiche-che-trasformano\/","title":{"rendered":"Soul Evolution: le pratiche che trasformano"},"content":{"rendered":"
“Vivere \u00e8 allenarsi. Allenandoci, ci prepariamo per affrontare tutto quello da cui siamo attesi. A quel punto, la vita e la morte perdono ogni significato: esistono solo le sfide che accogliamo con gioia e superiamo con serenit\u00e0”. <\/p>\n Lo scorso anno ho partecipato ad un ritiro di meditazione vipassana<\/strong>.<\/p>\n Dieci giorni di assoluto silenzio<\/strong>, da dedicare completamente alla meditazione.<\/a> Nessuna possibilit\u00e0 di comunicare n\u00e9 con il mondo esterno (via i cellulari e i pc) sia tra i presenti. Niente scrittura, lettura, niente esercizi fisici n\u00e9 pratiche come lo yoga: nulla.<\/p>\n Il corso \u00e8 strutturato in modo tale da obbligarti (!) a stare per 10 interi giorni in compagnia di te stesso<\/strong>.<\/p>\n Ci\u00f2 che \u00e8 successo \u00e8 che ho imparato, ora dopo ora (letteralmente) e meditazione dopo meditazione<\/strong> a osservarmi per ci\u00f2 che sono: non per l’immagine<\/strong> che mi sono costruita o per quella che gli altri mi hanno cucita addosso, ma esattamente per ci\u00f2 che sono.<\/p><\/blockquote>\n E ci\u00f2 che ho visto, all’inizio non mi \u00e8 piaciuto<\/strong> affatto!<\/p>\n Ho escogitato mentalmente ogni possibile modo per “evadere”, pianificando il ritorno<\/strong> e le scuse<\/strong> che avrei trovato per giustificare l’abbandono.<\/p>\n La mia mente \u00e8 stata estremamente creativa e ha curato ogni fase della partenza, in ogni dettaglio!<\/p>\n Poi, il terzo giorno<\/strong>, mi sono chiesta se davvero volessi andarmene, o meglio: mi sono chiesta che cosa mi avesse spinta a partecipare al ritiro<\/strong> e perch\u00e9, con tanta determinazione, avessi fatto in modo di gestire tutti gli impegni personali e professionali che avevo preso, spostandoli pur di essere l\u00ec, a meditare.<\/p>\n La risposta \u00e8 che la meditazione pu\u00f2 non essere sempre piacevole<\/strong> (in realt\u00e0 non serve che lo sia, non \u00e8 questo l’importante), ma a me \u00e8 sempre utile<\/strong> per prendere coscienza di ci\u00f2 che, nella vita ordinaria – a causa degli impegni, dei ritmi frenetici e delle distrazioni – non riesce ad emergere.<\/strong><\/p>\n Ma i piccoli e grandi traumi<\/strong>, le delusioni<\/strong>, le ferite<\/strong> dell’ego, se non vengono opportunamente elaborate, diventano sintomi<\/strong> fisici pi\u00f9 o meno gravi.<\/p><\/blockquote>\n Ad un anno di distanza, riconosco che la vipassana mi ha guarita<\/strong>: ha attivato un processo di pulizia profonda<\/strong> da tutto ci\u00f2 che aveva generato in me dolore, sofferenza, insicurezza, paura e poca fiducia in me, negli altri e nella vita.<\/p>\n E, una volta uscita, ho vissuto alcuni tra i mesi pi\u00f9 felici di tutta la mia vita<\/strong>: un nuovo, grande, meraviglioso amore, che \u00e8 stato tale proprio grazie alla mia ritrovata integrit\u00e0<\/strong>. Ho intrapreso un nuovo percorso professionale e ho cambiato citt\u00e0, lasciando alle spalle il mio essere in bilico tra la dimensione di figlia e quella di donna<\/a>.<\/p>\n Ci\u00f2 che ho compreso e che oggi riesco a focalizzare con ancora maggiore lucidit\u00e0, \u00e8 che ho avuto la possibilit\u00e0 di vedere (e di sperimentare) come \u00e8 la vita quando recuperiamo la nostra pienezza,<\/strong> la nostra integrit\u00e0 e quando lasciamo emergere quella parte di noi (qualcuno la chiama anima) che \u00e8 l\u00ec, imperturbabile,<\/strong> per nulla alterata da ci\u00f2 che succede al nostro “io”, a livello della personalit\u00e0, dell’ego.<\/p>\n Ripulirci permette di liberarci dalle zavorre<\/strong> e diventare, cos\u00ec, la migliore versione di noi stessi.<\/p>\n
\n(Paulo Coelho)<\/em><\/p>\n