{"id":12855,"date":"2020-05-12T12:34:31","date_gmt":"2020-05-12T10:34:31","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12855"},"modified":"2020-05-12T12:34:52","modified_gmt":"2020-05-12T10:34:52","slug":"la-stronza-ironica-narrazione-di-un-processo-di-trasformazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/la-stronza-ironica-narrazione-di-un-processo-di-trasformazione\/","title":{"rendered":"La stronza: ironica narrazione di un processo di trasformazione"},"content":{"rendered":"

“Il pi\u00f9 grande spreco nel mondo \u00e8 la differenza tra ci\u00f2 che siamo e ci\u00f2 che potremmo diventare”.<\/em>
\n(Ben Herbster)<\/em><\/p>\n

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E fu cos\u00ec che, un bel giorno, La Stronza\u00a0<\/i>si svegli\u00f2.<\/p>\n<\/blockquote>\n

Dopo mesi si letargo,<\/strong> facilitato probabilmente dalle intense pratiche di meditazione<\/strong>, dall\u2019atmosfera distesa delle giornate estive e dalla vibrante energia di un ritrovato amore<\/strong>, La Stronza\u00a0<\/i>torn\u00f2 a farsi sentire, reclamando a gran voce il diritto di essere ascoltata.<\/p>\n

Forte della fragilit\u00e0<\/strong> della sua ospite e della di lei diffidenza verso il cambiamento, La Stronza<\/i>si fece prepotentemente largo tra i pensieri, insinuandosi tra un\u2019idea e l\u2019altra<\/strong> fino a mimetizzarsi con buoni propositi e punti di vista ragionevoli.<\/p>\n

Noncurante dei tentativi fatti da quella che ancora si considerava la protagonista della storia, La Stronza\u00a0<\/i>divenne un po\u2019 alla volta costantemente presente<\/strong> nella quotidianit\u00e0 della ragazza, influenzandone<\/strong> anche le scelte pi\u00f9 banali, come quella del cibo da preparare o dell\u2019abito da indossare.<\/p>\n

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Inorridita dall\u2019arrendevolezza<\/strong> dell\u2019ormai spaventata giovane e fermamente determinata a rivendicarne i diritti che, a suo dire, erano stati calpestati, La Stronza\u00a0<\/i>fin\u00ec per imporre il proprio punto di vista<\/strong>, trasformando il mondo in cui entrambe prima vivevano, in un luogo pericoloso, popolato da persone malintenzionate, il cui scopo era impedire il successo, la realizzazione personale e professionale e il riconoscimento di entrambe.<\/p>\n<\/blockquote>\n

In breve tempo, La Stronza\u00a0<\/i>si mise all\u2019opera e prese voce non solo attraverso le parole e i gesti, ma anche attraverso lo sguardo vagamente ammonitore<\/strong> che, d\u2019improvviso, si manifest\u00f2 sul volto di quella che, da padrona di casa, era ormai diventata una semplice coinquilina.<\/p>\n

Incurante delle conseguenze<\/strong> e incapace di realizzare che la sua presenza, invece di aiutare e sostenere l\u2019ormai affranta giovane, le stava solo procurando ulteriori grattacapi, La Stronza\u00a0<\/i>incontr\u00f2 un giorno il suo primo, vero ostacolo<\/strong>.<\/p>\n

Che si present\u00f2 sotto forma di un uomo.<\/strong><\/p>\n

Questi si rese subito conto che la sfida sarebbe stata impegnativa poich\u00e9 la caparbiet\u00e0<\/strong> della Stronza\u00a0<\/i>era direttamente proporzionale alla sofferenza<\/strong> che lei provava e, s\u00ec, anche alla sua capacit\u00e0 di amare.<\/strong><\/p>\n

L\u2019uomo, quindi, si risolse ad intervenire<\/strong>, ma, invece che impugnare le comuni armi umane, si serv\u00ec della ragione<\/strong> e us\u00f2 uno schema di pensiero<\/strong> che lasci\u00f2 La Stronza<\/em> – cos\u00ec identificata con il modello oppositivo caratteristico del pensiero binario, quello che la faceva oscillare tra il tutto e il niente, il controllo e la perdita di consapevolezza, il bianco e il nero – completamente spiazzata.<\/strong><\/p>\n

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Impossibilitata a fermare il potere penetrante del modello non-binario<\/strong>, La Stronza\u00a0<\/i>si trov\u00f2 quindi improvvisamente spiazzata<\/strong> e priva di risposte alle domande che, giorno dopo giorno, si insinuavano nella sua mente e piantavano i semi del dubbio.<\/strong><\/p>\n<\/blockquote>\n

Che lei stessa – inizi\u00f2 a chiedersi – lei, che si credeva l\u2019unico modo che restava alla ragazza per proteggersi, forse in realt\u00e0 parte dei problemi di colei che voleva tutelare? Che la sua presenza fosse causa o con-causa delle difficolt\u00e0<\/strong> che la sua protetta incontrava nel relazionarsi con gli altri e con gli uomini in particolare? Che quel desiderio di libert\u00e0, quella ostinazione a definire i confini<\/strong>, e quella convinzione che, se le cose non sono perfette, allora non sono nemmeno degne di essere vissute, fossero, invece che la strada per la felicit\u00e0, ci\u00f2 che impediva<\/strong> a lei stessa e a coloro che amava di stare bene?<\/p>\n

Incerta sul da farsi,\u00a0La Stronza<\/i>, che, per quanto fonte di guai, era comunque intelligente<\/strong> e animata dal sincero desiderio di potersi, un giorno, liberare di se stessa<\/strong>, decise di deporre le armi<\/strong> e di arrendersi all\u2019incessante flusso di vita che alcuni chiamano Tao.<\/p>\n

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Incapace di opporsi allo scorrere della corrente<\/strong> e, in fondo, persuasa a non farlo, La Stronza<\/i>, decise che era giunto il momento di rinunciare a se stessa: cap\u00ec quindi che la vera vita passa dalla morte<\/strong>, intesa come rinuncia<\/strong> a ci\u00f2 che c\u2019\u00e8 ed apertura al possibile.<\/p>\n<\/blockquote>\n

Non restava ora che trovare un modo elegante<\/strong> per prendere commiato.<\/p>\n

Stavolta fu la giovane a scegliere<\/strong> per lei e decise di affidare l\u2019immagine della Stronza<\/em> alle dolci acque del fiume, certa che, appena il tempo sarebbe stato maturo, La Stronza\u00a0<\/i>avrebbe avuto la possibilit\u00e0 di rinascere<\/strong> e di diventare, come la sirena<\/strong> della favola di Hans Christian Andersen, una bellissima creatura acquatica<\/strong>, forte a tal punto da sacrificare se stessa per il Vero Amore<\/strong>.<\/p>\n

Con amore, gratitudine e tanta ironia,<\/em><\/p>\n

Valeria<\/em><\/p>\n

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