{"id":12815,"date":"2020-04-16T09:54:18","date_gmt":"2020-04-16T07:54:18","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12815"},"modified":"2020-04-16T09:54:18","modified_gmt":"2020-04-16T07:54:18","slug":"la-consulenza-filosofica-come-via-per-esplorare-la-complessita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/la-consulenza-filosofica-come-via-per-esplorare-la-complessita\/","title":{"rendered":"La consulenza filosofica come via per esplorare la complessit\u00e0"},"content":{"rendered":"
“A volte le parole non bastano. <\/p>\n Quando nei laboratori di filosofia<\/strong> affronto il tema delle emozioni<\/strong>, spesso inizio con una domanda: “Chi di voi conosce la parola silenzio<\/strong>?”, chiedo.<\/p>\n Tutti, in generale, alzano la mano.<\/p>\n Allora proseguo: “E chi di voi saprebbe spiegarmi che cos’\u00e8 il silenzio o darmi una definizione<\/em>?”.<\/p>\n A quel punto, le mani che si alzano sono molte meno!<\/p>\n Esattamente come nel caso del silenzio, anche quando abbiamo a che fare con le emozioni il terreno sembra scivoloso<\/strong> e ci si accorge di avere le idee confuse<\/strong> circa ci\u00f2 a cui ci riferiamo con questa parola.<\/p><\/blockquote>\n Le emozioni hanno a che fare con ci\u00f2 che avvertiamo a livello fisco<\/strong>, ma non sono la stessa cosa delle sensazioni.<\/strong><\/p>\n Riguardano il vissuto interiore,<\/strong> ma non corrispondono esattamente alla sfera dei sentimenti<\/strong> n\u00e9 a quella degli atteggiamenti<\/strong>.<\/p>\n La rabbia o la gioia<\/strong>, infatti, non sono la stesa cosa del coraggio<\/strong> e nemmeno dell’amore<\/strong>.<\/p>\n Pi\u00f9 scendiamo in profondit\u00e0<\/strong>, dunque, pi\u00f9 diventa difficile tracciare un confine netto<\/strong> tra questi ambiti e scopriamo, quindi, che qualcosa di cui facciamo quotidianamente esperienza<\/strong> \u00e8 invece spesso sfuggevole<\/strong> e incapace di essere infine definito con il linguaggio.<\/p><\/blockquote>\n Se la definizione,<\/strong> etimologicamente divide, classifica, etichetta, stigmatizza<\/em>, infatti esiste per\u00f2 un livello evocativo della parola<\/strong>, quella, appunto, capace di esplicitare, comunicare<\/strong> e trasmettere senza la pretesa di essere ultimativa o, appunto, definitiva.<\/p>\n L’approccio filosofico<\/strong> percorre entrambe le vie: quella dell’analisi<\/strong>, della divisione, dell’approfondimento e della chiarificazione e quella suggestiva<\/strong>, che permette all’interiorit\u00e0 di esprimersi ad un altro livello.<\/p>\n Anche nelle sessioni individuali<\/strong> di counselling o consulenza filosofica, quindi, il consultante<\/em> viene messo in condizione di dar voce ad ogni parte di s\u00e9<\/strong>, stabilendo insieme al consulente<\/em> quale via sia pi\u00f9 indicata in funzione del tema<\/strong> che si vuole affrontare o dell’obiettivo<\/strong> stabilito.<\/p>\n
\nE allora servono i colori.
\nE le forme.
\nE le note.
\nE le emozioni”.
\n(Alessandro Baricco)<\/em><\/p>\n