{"id":12455,"date":"2019-12-05T11:16:28","date_gmt":"2019-12-05T10:16:28","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12455"},"modified":"2019-12-05T11:16:28","modified_gmt":"2019-12-05T10:16:28","slug":"soluzioni-averle-o-esserle","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/soluzioni-averle-o-esserle\/","title":{"rendered":"Soluzioni: averle o esserle?"},"content":{"rendered":"
“Quando la soluzione \u00e8 semplice, \u00e8 Dio che sta rispondendo”.<\/em> <\/p>\n Hai presente quelle volte in cui la mente parte in automatico a scannerizzare ci\u00f2 che non funziona<\/strong>?<\/p>\n Senza tralasciare nemmeno i pi\u00f9 insignificanti dettagli<\/strong> e animata dal desiderio di redigere un elenco pi\u00f9 che dettagliato<\/strong>, prende in considerazione ogni volta in cui gli eventi esterni non sono stati all’altezza di ci\u00f2 che lei credeva essere la migliore tra le realt\u00e0 possibili, dimenticandosi – opportunamente – di ringraziare<\/strong> per tutto quello che, spesso senza aver chiesto, riceviamo.<\/p>\n La consapevolezza di abbondanza<\/strong> e la gratitudine<\/strong> non sono da intendersi come un ottimistico tentativo di coltivare il pensiero positivo ad ogni costo (suggerisco, a questo proposito, un bel film danese “Le mele di Adamo”): si tratta piuttosto, di ri-educarci all’osservazione di ci\u00f2 che diamo per scontato<\/strong> e di fare un intenso ed incessante lavoro su noi stessi, sino ad accorgerci dei circuiti abituali<\/strong> che la mente seleziona e percorre, per sostituire quelli che alimentano la situazione da cui vogliamo uscire con nuove strade<\/strong>, magari ancora da costruire, ma di certo pi\u00f9 costruttive.<\/p><\/blockquote>\n All’inizio il processo \u00e8 tutt’altro che automatico e serve fare ricorso alla parte di noi stessi che vigila,<\/strong> come un testimone sempre cosciente<\/strong> di ci\u00f2 a cui pensiamo<\/strong> e delle emozioni connesse ai propri pensieri.<\/p>\n Ma, via via che i vantaggi<\/strong> del cambio di prospettiva si fanno evidenti e che le sincronicit\u00e0<\/strong> iniziano a baciare non solo la nostra fronte, ma anche il portafogli, la carriera, le relazioni, allora le resistenze si sciolgono e i piccoli, incerti, passi verso il cambiamento,<\/strong> si trasformano in una corsa a ritmo sostenuto!<\/p>\n Come fare, allora, per traghettare<\/strong> verso uno stile di vita “wholeness<\/em>” (ossia, fondato su fiducia, consapevolezza, capacit\u00e0 attrattiva, sincronicit\u00e0, ecc..)?<\/p><\/blockquote>\n Con una buona dose di impegno<\/strong>, con determinazione<\/strong>, con il supporto di libri, video, corsi, persone<\/strong>, e con il volontario abbandono<\/strong> del primo pensiero di lamentela in favore di un nuovo, deliberato<\/strong>, approccio alla vita.<\/p>\n Con la consapevolezza che ogni viaggio inizia dalla scelta di partire<\/strong>, prima ancora che dal mettersi in cammino.<\/p>\n E con l’altrettanta importante presa di coscienza che questa trasformazione ci conduce dall’avere una mentalit\u00e0 che si focalizza sui problemi ed \u00e8 poi costretta a cercare soluzini, all’essere noi stessi testimonial di benessere<\/strong>, tanto che il solo starci vicino porta gli altri a star bene e a voler intraprendere, essi stessi, il viaggio alla scoperta di s\u00e8.<\/p><\/blockquote>\n Con affetto e gioia,<\/em><\/p>\n Valeria<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" “Quando la soluzione \u00e8 semplice, \u00e8 Dio che sta rispondendo”. 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\n(Albert Einstein)<\/em><\/p>\n