{"id":12352,"date":"2019-09-24T11:18:32","date_gmt":"2019-09-24T09:18:32","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12352"},"modified":"2019-09-24T12:19:04","modified_gmt":"2019-09-24T10:19:04","slug":"pensiero-made-in-italy-nuove-frontiere-per-la-pratica-filosofica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/eventi\/pensiero-made-in-italy-nuove-frontiere-per-la-pratica-filosofica\/","title":{"rendered":"Pensiero Made in Italy: nuove frontiere per la pratica filosofica"},"content":{"rendered":"
“Il genio inglese rende grossolano e naturale tutto ci\u00f2 che riceve.<\/em> <\/p>\n Esiste un pensiero made in Italy<\/em>, ossia un modo di pensare tipicamente italiano? E in che modo questo pu\u00f2 aprire nuovi orizzonti<\/em> per la pratica filosfica?<\/p><\/blockquote>\n Nata in Germania<\/strong> negli anni Ottanta da un’intuizione di Gerd Achenbach<\/em>, la consulenza filosofica<\/strong><\/a> \u00e8 ancora oggi una pratica in piena evoluzione.<\/p>\n Molti\u00a0 sono stati i tentativi di definirla, codificarla, collocarla,\u00a0<\/strong>e altrettanto numerosi i dibattiti<\/strong> che hanno visto protagonisti i filosofi\/consulenti<\/strong> senza che tuttavia questo abbia portato ad una visione comune.<\/p>\n Ma \u00e8 possibile che proprio questa difficolt\u00e0 riveli uno dei tratti che connotano la consulenza filosofica rispetto ad altre pratiche quali il counselling o la terapia?<\/em><\/p>\n Sembra che la consulenza filosofica abbia una natura in continua evoluzione<\/strong> e che metodo, obiettivi e strumenti possano cambiare in funzione del contesto<\/strong> senza che ci\u00f2 renda i percorso filosofici meno stimolanti, interessanti, profondi, efficaci<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Proprio questo tratto in un certo senso versatile<\/strong>, d’altronde, riflette l’approccio squisitamente italiano alla riflessione, quello che il Dott. Alberto Peretti<\/strong>, filosofo e titolare della societ\u00e0 di servizi e consulenza Genius Faber<\/strong> \u2013 Lavoro italiano <\/strong>ha definito “Pensiero made in Italy<\/em>“. <<Parlare di un pensiero made in Italy>><\/em> continua Peretti <<significa valorizzare un\u2019intelligenza del fare e nel fare, un modo di approcciare questioni e problemi<\/strong> caratterizzato da agilit\u00e0, flessibilit\u00e0, integrazione. La filosofia di matrice italiana ha letto la realt\u00e0 con un atteggiamento che oggi risulta molto adatto a interpretare la complessit\u00e0 del presente>>.<\/strong><\/p>\n Al pari del cibo<\/strong> e della moda<\/strong>, dunque, sembra che esista anche una tipicit\u00e0 del pensiero italiano e il Meeting di Pratiche Filosofiche in programma sabato 5 e domenica 6 ottobre a Bergamo sembra proprio il contesto ideale per riflettere su questa ipotesi.<\/p><\/blockquote>\n L’incontro, infatti, \u00e8 aperto a filosofi, psicologi, pedagogisti, eductatori<\/strong> e vede tra i facilitatori che si alterneranno alla guida di workshop, consulenze e lezioni alcuni tra i nomi pi\u00f9 conosciuti del panorama delle pratiche filosofiche italiani: da Neri Pollastri<\/strong>, pioniere della consulenza filosofica, ad Antonio Cosentino<\/strong>, che, in qualit\u00e0 di Presidente del CRIF<\/strong> (Centro Ricerca Indagine filosofica), ha formato centinaia di filosofi al metodo della comunit\u00e0 di ricerca applicata al panorama educativo, da Giancarlo Marinelli, <\/strong>Direttore della SUCF <\/strong>(Scuola Umbra di Consulenza Filosofica ) e punto di riferimento per le pratiche filosofiche alle giovani leve, come Luca Nave<\/strong> (PRAGMA<\/strong>) e la stessa Valeria Trabattoni<\/strong> (FilosofiaAmica<\/strong>).<\/p>\n Un\u2019opportunit\u00e0, questa, non solo per filosofi e umanisti<\/strong>, ma anche per imprenditori<\/strong> che, da un lato, scopriranno nelle radici filosofiche italiane un modello di pensiero che si fonda su creativit\u00e0 e spirito adattivo e, dall\u2019altro, potranno cogliere come il pensare italiano possa diventare leva strategica<\/strong> del made in Italy.<\/p><\/blockquote>\n L\u2019incontro, infatti, ha tra gli obiettivi quello di riflettere sulle origini<\/strong> pi\u00f9 autentiche della nostra cultura filosofica nella convinzione che si possa fare del modo di pensare italiano un marchio distintivo <\/strong>in grado di promuovere \u00a0anche una nuova economia e un nuovo modo di fare impresa.<\/strong><\/p>\n L\u2019incontro si terr\u00e0 in un piccolo paese alle porte di Bergamo<\/strong>, terra che notoriamente ha fatto della dedizione al lavoro<\/strong> uno dei propri tratti distintivi. La scelta<\/strong> \u00e8 dettata dall\u2019esigenza di garantire un\u2019atmosfera adatta al pensare<\/strong> in un contesto che favorisce la riflessione senza per\u00f2 chiudersi al mondo.<\/p>\n L\u2019incontro si svolger\u00e0 nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 ottobre dalle 10:00 alle 17:00<\/strong> in via Torre, 16 a Medolago (Bg). La quota di partecipazione \u00e8 50,00\u20ac per l\u2019intero percorso, l\u2019iscrizione<\/strong> \u00e8 obbligatoria e va fatta via mail a: valeria@filosofiaamica.it<\/strong><\/a>.<\/strong><\/p>\n
\nIl genio francese diluisce, semplifica, logicizza, orna.<\/em>
\nIl genio tedesco mescola, media, imbroglia, moralizza.<\/em>
\nIl genio italiano ha usato nel modo di gran lunga pi\u00f9 libero e fine ci\u00f2 che ha preso a prestito e ci ha messo dentro molto di pi\u00f9 di quello che ne ha ricavato, essendo il genio pi\u00f9 ricco, che pi\u00f9 poteva donare”.<\/em>
\n(Friedrich Nietzsche)<\/em><\/p>\n
\n<\/strong><\/p>\n