{"id":12235,"date":"2019-07-08T10:59:55","date_gmt":"2019-07-08T08:59:55","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12235"},"modified":"2019-07-08T11:00:12","modified_gmt":"2019-07-08T09:00:12","slug":"il-tempo-del-noi-lamore-nelle-parole-che-prendono-vita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/i-fil-good\/il-tempo-del-noi-lamore-nelle-parole-che-prendono-vita\/","title":{"rendered":"Il tempo del “noi”: l’Amore, nelle parole che prendono vita"},"content":{"rendered":"
\u201cMi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile. Non si creda che questa mia reazione corrisponda a un\u2019 intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso. Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se preferisco scrivere \u00e8 perch\u00e9 scrivendo posso correggere ogni frase tante volte quanto \u00e8 necessario per arrivare non dico ad essere soddisfatto, ma almeno a eliminare le ragioni d\u2019 insoddisfazione di cui posso rendermi conto\u201d. <\/span><\/em><\/p>\n (Italo Calvino)<\/span> <\/em>
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