{"id":12220,"date":"2019-07-08T08:58:38","date_gmt":"2019-07-08T06:58:38","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12220"},"modified":"2019-07-08T10:05:31","modified_gmt":"2019-07-08T08:05:31","slug":"apologia-del-settimo-giorno-affrontare-gli-abissi-e-le-vette-con-la-pratica-filosofica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/apologia-del-settimo-giorno-affrontare-gli-abissi-e-le-vette-con-la-pratica-filosofica\/","title":{"rendered":"Apologia del settimo giorno: affrontare gli abissi e le vette con la pratica filosofica"},"content":{"rendered":"
\u201cLa creazione spontanea\u00a0\u00e8 la ragione\u00a0<\/i>per cui c\u2019\u00e8 qualcosa invece di nulla, per cui esiste il cosmo<\/i>, per cui esistiamo noi\u201d.<\/i><\/span><\/p>\n (Stephen Hawking)<\/cite><\/em><\/p>\n <\/p>\n Si dice che anche Dio<\/strong>, il settimo giorno, si sia riposato.<\/p><\/blockquote>\n Forse con troppa ingenuit\u00e0<\/strong>, ascoltando questa frase, ho sempre immaginato un Anziano Signore che, seduto un trono di nuvole, guardando soddisfatto e compiaciuto<\/strong> la Sua opera, si concedeva una domenica di relax,<\/strong> in attesa dell’inizio di una nuova settimana.<\/p>\n Non avevo mai considerato l’ipotesi che anche Lui <\/strong>potesse essere\u00a0<\/strong>stanco ed un po’ sopraffatto dalle richieste del creato, <\/strong>infastidito da\u00a0pesci<\/em> che lamentano la mancanza delle zampe, alberi che invidiano la capacit\u00e0 degli uccellini<\/em> di intonare dolci e gioiose melodie e uomini e donne<\/em> che, invece di godere dei privilegi della libert\u00e0, si lamentano per la mancanza di un istinto che li vincoli ai bisogni della specie.<\/p>\n Quella del settimo giorno<\/strong>\u00a0pu\u00f2 quindi essere una bella sfida<\/strong>\u00a0anche per chi ha gi\u00e0 vissuto molte vite ed incontrato molti Maestri. Perch\u00e9 ci chiede di fare i conti con il fatto che tutti, ciclicamente, siamo umani<\/strong>. E fragili.<\/p><\/blockquote>\n Cosa fare<\/strong>, dunque, se qualche volta ci sentiamo insofferenti rispetto\u00a0a persone e situazioni che, continuamente, richiedono un approccio performante<\/strong>, basato sui parametri del marketing (quelli dell’efficacia<\/em> e dell’efficienza)<\/em>?<\/p>\n Forse, in questi casi, basta solo fermarsi<\/strong> un momento. E accettare<\/strong>.<\/p>\n Accettare la stanchezza, accettare che le cose siano esattamente cos\u00ec, accettare che anche le persone forti<\/strong> necessitano di un abbraccio<\/strong> che avvolga corpo ed anima.<\/p>\n Accettare \u00e8 anche fare i conti con il fatto che questo possa non accadere<\/strong> e che, in quel caso, dovremo trovare\u00a0dentro di noi<\/strong> le risorse necessarie per rialzarci<\/strong> e tornare a vedere, nell’azzurro di un caldo cielo estivo o nella trasparenza della neve appena caduta, un motivo sufficiente<\/strong> per esprimere il nostro “s\u00ec” alla vita<\/strong>, qualunque sia e qualunque cosa accada.<\/p><\/blockquote>\n Perch\u00e9 la verit\u00e0 – che pure a volte fa male<\/strong> – \u00e8 che \u00e8 questa capacit\u00e0\u00a0\u00e8 il motore per attirare<\/strong> di nuovo positivit\u00e0 e forza dal contesto. Pu\u00f2 non piacere, pu\u00f2 essere scomodo<\/strong>, ma possiamo contare sul fatto che, come insegna il Tao<\/em>, ogni polo contiene il suo opposto.<\/p>\n Essere immersi nel flusso<\/strong> della vita, dunque, significa imparare a cavalcare la corrente<\/strong> e a lasciarci trasportare dall’onda, invece che tentare di porre resistenza o provare ad evitare di bagnarci: farlo, infatti, significa ritrarsi dall’esperienza, vivere ai margini<\/strong> delle nostre possibilit\u00e0.<\/p>\n Senza paura, quindi, tanto lo yoga<\/strong> quanto la filosofia<\/strong>, invitano a porsi davanti all’esistenza con un atteggiamento di coraggiosa e gioia accettazione<\/strong> ed offrono idee e\u00a0strumenti<\/strong> per attraversare ognuna delle sue fasi con equanimit\u00e0<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Amare il settimo giorno<\/strong>\u00a0(o il settimo minuto o il settimo secondo) non nonostante ci\u00f2 che \u00e8<\/em>, ma esattamente per ci\u00f2 che \u00e8 <\/em>passa dunque dal\u00a0riconoscere il fascino<\/strong> di un viso che si corruccia, di uno sguardo malinconico<\/strong>, di una parola che si fa, a volte, diabolica (nel senso etimologico di “ci\u00f2 che divide<\/strong>“) e di un io che sente il bisogno di metterti alla prova<\/strong> per capire se quanto pu\u00f2 fidarsi e aprirsi.<\/p>\n L’arte della trasvalutazione<\/strong> consiste perci\u00f2 nel lasciare andare il giudizio che la mente d\u00e0 su ci\u00f2 che accade e godere<\/strong> di ogni cosa, riconoscendone il lato estetico<\/strong>, il fascino, appunto.<\/p>\n Ecco cosa significa essere equanimi<\/strong> e, di conseguenza, liberi<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n In questo inizio settimana, allora, l’invito \u00e8 provare a stare con ci\u00f2 che c’\u00e8<\/strong>, esattamente cos\u00ec come \u00e8, con imparzialit\u00e0, fiducia, amore<\/strong>.<\/p>\n Con gioia e curiosit\u00e0,<\/em><\/p>\n Valeria<\/em><\/p>\n <\/p>\n