{"id":12060,"date":"2019-06-04T08:03:59","date_gmt":"2019-06-04T06:03:59","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=12060"},"modified":"2019-06-04T08:16:30","modified_gmt":"2019-06-04T06:16:30","slug":"attimi-donati-alla-vita-limportanza-della-presenza-mentale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/attimi-donati-alla-vita-limportanza-della-presenza-mentale\/","title":{"rendered":"Attimi donati alla vita: l’importanza della presenza mentale"},"content":{"rendered":"

“La meditazione purifica l\u2019anima, governa gli affetti, dirige le azioni, corregge gli eccessi. Forma i costumi, rende la vita onesta e bene ordinata, d\u00e0 la scienza delle cose umane e divine”.<\/em>
\n(San Bernardo)<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

La prima immagine<\/strong> che si \u00e8 presentata all’uscita della sala mi meditazione (o che la mia mente ha prodotto), al 10 giorno di corso<\/strong>, quando ormai era permesso parlare<\/strong> e confrontarsi anche con gli uomini presenti al centro, \u00e8 stata quella di due fidanzati<\/strong> che, con gli occhi che straripavano d’amore e gioia<\/strong>, si raccontavano e mettevano nelle mani e nel cuore<\/strong> uno dell’altro i dettagli pi\u00f9 intimi della loro esperienza.<\/p>\n

Vederli ha riempito anche me di profonda commozione, sfociata in un pianto liberatorio<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n

Era finita: eravamo arrivati al momento dei saluti<\/strong>.<\/p>\n

La parte pi\u00f9 intensa e dura del lavoro, lo stare con il dolore fisico<\/strong>, con i capricci della mente, auto-costringersi<\/strong> ad osservarsi, restando svegli<\/strong> (fisicamente e metaforicamente) per le 10\/12 ore di meditazione<\/strong>, sfruttando ogni momento per portare a galla anni ed anni di pensieri, giudizi, condizionamenti,<\/strong> quella parte era ormai alle spalle.<\/p><\/blockquote>\n

Ben consapevole che la pratica \u00e8 in un certo senso appena iniziata<\/strong> e che quelli gettati al corso sono dei semi<\/strong> che vanno innaffiati nella quotidianit\u00e0<\/strong>, mi sono per\u00f2 assaporata fino alla fine la sensazione di leggerezza<\/strong> e la forza<\/strong> che la permanenza al ritiro di Vipassana mi aveva donato o restituito.<\/p>\n

Ogni serio percorso introspettivo<\/strong> che ho seguito, infatti, ha posto l’accento sullo stesso tema: quello dell’accettazione<\/strong> di s\u00e9 e dell’esperienza per come sono, libera dal bisogno o dal desiderio di fuggire, di cambiare le cose, di correggere<\/strong> una realt\u00e0 che, se ben compresa, si rivela sempre perfetta<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n

E una pratica come la meditazione Vipassana, con il suo invito all’osservazione del respiro<\/strong> e delle sensazioni<\/strong>, \u00e8 per me tanto ardua (perch\u00e9 la mia parte creativa \u00e8 sempre alla ricerca di qualche appiglio per iniziare a creare, immaginare, costruire) quanto salutare: perch\u00e9 mi radica, mi centra, mi ricorda di esserci<\/strong>.<\/p>\n

Ed esserci \u00e8 l’unica cosa che possiamo fare<\/strong> per poter dire di stare davvero vivendo: ogni altra esperienza, ogni momento in cui non siamo totalmente connessi con ci\u00f2 che c’\u00e8, \u00e8 un attimo tolto alla vita<\/strong>.<\/p>\n

Con l’invito a partecipare pienamente alla vita, dunque, vi ringrazio per il tempo dedicato alla lettura e vi auguro un buon cammino di risveglio,<\/em><\/p>\n

Valeria<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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