{"id":11717,"date":"2019-01-19T20:17:04","date_gmt":"2019-01-19T19:17:04","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11717"},"modified":"2019-01-19T20:17:04","modified_gmt":"2019-01-19T19:17:04","slug":"consulenza-filosofica-scambio-ricerca-esplorazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/consulenza-filosofica-scambio-ricerca-esplorazione\/","title":{"rendered":"Consulenza filosofica: scambio, ricerca, esplorazione"},"content":{"rendered":"
“Ora erano molto vicini al Faro. Eccolo che si stagliava, nudo e dritto, abbagliante di bianco e nero, e si vedevano le onde rompersi in schegge bianche come vetro infranto contro gli scogli. Si vedevano le venature e le spaccature degli scogli. Si vedevano chiaramente le finestre; un tocco di bianco su una di esse, e un ciuffo di verde sullo scoglio. Un uomo era uscito e li aveva guardati con il cannocchiale ed era rientrato. Ecco com\u2019era, pens\u00f2 James, il Faro che per tutti quegli anni avevano visto attraverso la baia; era una torre nuda su una roccia deserta”.<\/em> <\/p>\n Uno degli aspetti pi\u00f9 stimolanti<\/strong> della consulenza filosofica<\/a> e che, a mio parere, la caratterizza, \u00e8 che essa permette tanto al consulente quanto al consultante di rivedere costantemente<\/strong> il proprio punto di vista.<\/p>\n Per comprendere<\/strong> al meglio la prospettiva dell’altro, infatti, il filosofo \u00e8 chiamato a mettere tra parentesi se stesso e ad esercitare l’ascolto attivo<\/strong>: ogni parola, ogni espressione dell’interlocutore, infatti, delineano una filosofia di vita che, prima di essere sottoposta a verifica<\/strong>, va ovviamente esplorata<\/strong> a fondo.<\/p>\n Solo a questo punto, indipendentemente dal fatto che il consulente sia o meno in accordo con il consultante, questi \u00e8 chiamato a riconoscere le possibili criticit\u00e0<\/strong> della sua posizione ed, eventualmente a rivederla.<\/p><\/blockquote>\n In questo processo, il filosofo accompagna il cliente nel processo di chiarificazione, riconoscimento, esplicitazione<\/strong> della sua prospettiva, lo porta a verificarne la fondatezza<\/strong> e la coerenza tra idee ed azioni.<\/p>\n Spesso, infatti, ci\u00f2 che crediamo \u00e8 estremamente lontano dai criteri<\/strong> in base a cui, soprattutto nelle situazioni di criticit\u00e0 o quando le emozioni<\/strong> prendono il sopravvento, agiamo.<\/p>\n Ma il processo<\/strong> non \u00e8 unilaterale: il consultante<\/strong> stesso, nel suo processo di rielaborazione offre<\/strong> al facilitatore spunti<\/strong> che inducono quest’ultimo a fare i conti con la diversit\u00e0<\/strong> e anche a mettere a fuoco aspetti di s\u00e8 sui quali, magari, non si era ancora soffermato.<\/p>\n Se il dialogo fluisce, se c’\u00e8 sintonia tra le parti, allora la mente continua a processare le informazioni e a tornare sull’argomento che \u00e8 stato oggetto di indagine anche a distanza di tempo.<\/p><\/blockquote>\n Per questo la durata<\/strong> del percorso filosofico \u00e8 estremamente soggettiva: sarnno le due parti, in base alle esigenze del consultante e agli obiettivi che si stabiliscono insieme durante la prima sessione, a decidere quanti incontri li aspettano e come impostarli.<\/p>\n Se sei curioso di fare esperienza della sessione individuale, ti segnalo due opportunit\u00e0:<\/p>\n
\n(Virginia Woolf)<\/em><\/p>\n\n