{"id":11647,"date":"2018-12-19T12:08:41","date_gmt":"2018-12-19T11:08:41","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11647"},"modified":"2018-12-20T14:37:14","modified_gmt":"2018-12-20T13:37:14","slug":"11647","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/11647\/","title":{"rendered":"Formazione docenti: la Philosophy for Children e i dialoghi filosofici"},"content":{"rendered":"

\u201cLa nostalgia \u00e8 la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare\u201d.<\/em>
\n(Milan Kundera)<\/em><\/p>\n

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La nostalgia<\/strong> \u00e8 uno stato d’animo stimolato da una sensazione e\/o da un’esperienza vissuta che fa nascere il ricordo di qualcuno o qualcosa che riteniamo unico<\/strong> e con cui non possiamo relazionarci in questo momento”<\/em>.<\/p>\n

Quella che parrebbe una definizione<\/strong> tratta dal dizionario \u00e8 invece la sintesi<\/strong> del dialogo filosofico al corso di formazione in Philosophy for Children<\/strong> <\/a>con i Docenti della provincia bergamasca.<\/p>\n

Nella sessione pomeridiana siamo partiti da una domanda<\/strong> che andava “oltre il testo”, ossia scaturita dallo stimolo proposto,<\/strong> ma anche in grado di trascenderlo<\/strong>, per confrontarci sul tema della nostalgia.<\/p>\n

Punto di partenza per arrivare ad una definizione co-costruita e condivisa, \u00e8 stata l’esperienza personale, ovvero, il racconto di un episodio che mettesse a fuoco un aspetto specifico di questo stato d’animo.<\/p><\/blockquote>\n

E’ cos\u00ec emersa l’importanza della componente affettiva<\/strong>, ma anche una riflessione sull’operazione che la mente compie quando seleziona i ricordi, permettendo a ci\u00f2 che di bello, suggestivo, piacevole si associa all’esperienza, di affiorare<\/strong> proprio nel momento in cui ci sentiamo pi\u00f9 fragili o mancanti.<\/p>\n

Mancanza e selezione<\/strong>, dunque, come ingredienti da tenere in considerazione per riuscire a definire il concetto.<\/p>\n

Non solo: anche la temporalit\u00e0<\/strong> \u00e8 fondamentale: la relazione tra il momento presente – quello in cui proviamo nostalgia – e il passato – ci\u00f2 che vorremmo riavere o rivivere – sembra tuttavia meno scontata di quanto appare.<\/p>\n

Grazie ad un esempio, quindi, rimettiamo in discussione un presupposto dato per implicito: quello che si possa provare nostalgia per ci\u00f2 che non c’\u00e8 pi\u00f9 e non, come afferma la collega, per ci\u00f2 che ancora non c’\u00e8.<\/p><\/blockquote>\n

Cos\u00ec, dopo aver accolto e analizzato l’esempio, ci chiediamo: se, in fondo, non esiste che il tempo presente, siamo davvero cos\u00ec certi che ci sia preclusa la possibilit\u00e0 di sentire la mancanza di ci\u00f2 che verr\u00e0?<\/em><\/p>\n

Il passaggio successivo consiste invece nel definire somiglianze e differenze<\/strong> tra cose e persone, ovvero, nello stabilire se e quali siano gli oggetti del sentimento<\/strong>.<\/p>\n

E la risposta \u00e8 che ci\u00f2 che conta davvero, \u00e8 l’esperienza che noi associamo ad un ricordo e il bagaglio emotivo che tale ricordo risveglia. Sembra dunque che la differenza tra provare nostalgia per cose o persone<\/strong> sia dovuta al complesso intreccio<\/strong> di emozioni e alla profondit\u00e0 della relazione tra noi e l’oggetto o la persona.<\/p>\n

La fase finale<\/strong> della sessione prevede invece che ogni partecipante elabori,<\/strong> sulla base di quanto detto, la propria personale definizione di nostalgia<\/strong> che, inevitabilmente, sar\u00e0 almeno un p\u00f2 diversa, da quella che avavamo prima di riflettere insieme.<\/p>\n

Ed \u00e8 questo il bello di quando si fa spazio all’altro<\/strong> e si permette al pensiero e all’esperienza di chi dialoga con noi, di inserirsi nel nostro vissuto<\/strong> e modificarlo un p\u00f2.<\/p><\/blockquote>\n

Ultimo passaggio<\/strong>: cercare, durante la settimana, una canzone<\/strong>, un libro<\/strong> o un film<\/strong> che tratti il tema di cui ci siamo occupati oggi.<\/p>\n

Cosa ne faremo, resta ancora un mistero: lo scoprirete, insieme agli insegnanti, la prossima settimana sulle pagine virtuali di questo giornale filosofico. Di seguito<\/strong>, invece, la mia scelta.<\/p><\/blockquote>\n

Vi invito, quindi, a inviarmi la vostra, personale, definizione di nostalgia<\/strong> per usarla come punto di partenza per una sessione filosofica individuale<\/a>, anche on line.<\/p>\n

Per fissare un incontro: Valeria<\/a><\/p>\n

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