{"id":11484,"date":"2018-11-10T18:31:11","date_gmt":"2018-11-10T17:31:11","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11484"},"modified":"2018-11-11T15:12:24","modified_gmt":"2018-11-11T14:12:24","slug":"11484","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/11484\/","title":{"rendered":"Parole nella neve: immagini, progetti e scommesse future"},"content":{"rendered":"

“La neve e il suo magnifico silenzio. Non ce n\u2019\u00e8 un altro che valga il nome di silenzio, oltre quello della neve sul tetto e sulla terra”.<\/em>
\n(Erri De Luca)<\/em><\/p>\n

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La luce del mattino penetra appena dalle tende scure.<\/em><\/p>\n

Le pareti alte e bianche, i mobili in legno, il pavimento che tradisce anche il pi\u00f9 piccolo movimento: ogni angolo della stanza adesso racconta qualcosa di lui, qualcosa di lei, qualcosa di questa avventura.<\/em><\/p>\n

Si girano, indecisi se alzarsi o godere di nuovo del corpo dell’altro ed o<\/em>sservano la citt\u00e0 che, coperta di neve, \u00e8 ancora pi\u00f9 affascinante.<\/em><\/p>\n

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Non ricordano da chi sia partita l’idea n\u00e8 come abbiano scelto la destinazione. <\/em><\/p>\n

Forse un p\u00f2 per gioco, quella mattina in cui lui le aveva proposto di portarla con s\u00e8, al prosismo viaggio.
\n<\/em><\/p>\n

Poi era arrivato il momento dei saluti e il silenzio era di nuovo calato tra loro.<\/em><\/p>\n

Erano tornati alle loro vite e ci\u00f2 che restava di quell’incontro era il profumo di un ricordo e la nostalgia di un futuro che avrebbe potuto non arrivare.<\/em><\/p>\n

Solo ora, mentre lui la stringe di nuovo tra le braccia e la scalda con quelle parole che da tempo voleva dirle, riescono a credere che sia vero e a tingere di realt\u00e0 un’immagine che, altrimenti, sarebbe rimasta pura fantasia.<\/em><\/p>\n

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Mancano poche ore alla partenza<\/a>.<\/p>\n

Peter<\/a> dorme.<\/p>\n

Cerco di muovermi silenziosa<\/strong> per non svegliarlo, ma i suoi occhi sono gi\u00e0 puntati su di me.<\/p>\n

L’accappatorio azzurro, quello con il sole giallo e blu<\/strong>, copre i miei vestiti: recupero velocemente qualcosa e mi preparo ad uscire.<\/p>\n

E’ l’ultima mattina a Berlino<\/a> e, proprio ora che sto familiarizzando con le vie del quartiere islamico e con i volti dei negozianti<\/strong> che parlano in una lingua che vorrei tanto capire meglio, devo salutare la citt\u00e0.<\/p>\n

Sono passati solo pochi giorni<\/strong> dall’arrivo, ma gi\u00e0 a provo una sensazione di familiarti\u00e0, di casa, di abitudini, di una certa regolarit\u00e0<\/strong>.<\/p>\n

Anche qui ho trovato me stessa<\/a>.<\/p>\n

Anche qui ho prtato un p\u00f2 di ci\u00f2 che sono, dando vita ad un dialogo<\/strong> fatto non solo di parole<\/em>, confidenze<\/em>, di piccoli battibecchi<\/em>, ma soprattutto di approcci alla vita,<\/em> di retroterra culturali, familiari, emotivi<\/em>, a volte distanti<\/strong>.<\/p>\n

Quando Peter mi racconta qualcosa della sua citt\u00e0 natale, posso solo chiedermi come sia stata la sua infanza<\/strong> e perch\u00e8 sia partito alla ricerca di un luogo in cui poter essere anonimo<\/strong>.<\/p>\n

Quando gli descrivo la mia casa<\/strong>, quella di cui mi\u00a0 ha pi\u00f9 volte chiesto l’indirizzo<\/a>, quel luogo che non ho ancora del tutto abbandonato, o quando lui mi mostra vecchie fotografie<\/strong> che tradiscono una dolcezza<\/strong> che ancora si vergogna a mostrare, in quei momenti i due mondi si conoscono<\/strong>, si parlano. <\/strong>Si attraggono<\/strong> e si respingono<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n

E’ forse questa capacit\u00e0 di entrare in relazione<\/strong> su un piano che \u00e8 pi\u00f9 emotivo <\/strong>e narrativo<\/strong> che razionale<\/strong> e pragmatico<\/strong>, che ci permette di creare<\/em>, di scrivere<\/em>, di immaginare<\/em>, di condividere<\/em>, di progettare<\/em>.<\/p>\n

E’ per questo strano modo che abbiamo di portare l’uno nell’universo dell’altro e di lasciarci guidare<\/strong>, a nostra volta, nell’esplorazione della diversit\u00e0<\/strong>, che ogni incontro \u00e8 fecondo.<\/p>\n

E, anche se nessuno dei due sa se e cosa nascer\u00e0 dalle pagine<\/strong> che stiamo riempiendo, in entrambi \u00e8 forte il desiderio di continuare ad alimentare quella fiamma.<\/p>\n

Con la certezza che, finch\u00e8 sapremo tenere vivo<\/strong> il reciproco desiderio di conoscere,<\/strong> di capire<\/strong>, di scrivere<\/strong>, allora tutto questo avr\u00e0 un senso.<\/p>\n

Con curiosit\u00e0, gentilezza e coraggio,<\/em><\/p>\n

Valeria<\/em><\/p>\n