{"id":11460,"date":"2018-11-10T15:16:16","date_gmt":"2018-11-10T14:16:16","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11460"},"modified":"2018-11-11T09:28:39","modified_gmt":"2018-11-11T08:28:39","slug":"scrivere-vivere-sognare-larte-di-manifetsare-gli-eventi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/scrivere-vivere-sognare-larte-di-manifetsare-gli-eventi\/","title":{"rendered":"Scrivere, vivere, sognare: l’arte di manifetsare gli eventi"},"content":{"rendered":"

\u201cColui che danza cammina sull\u2019acqua e dentro una fiamma”.
\n(Garcia Lorca)<\/span><\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

Prendiamo la metropolitana<\/strong> nel cuore di Berlino<\/a> e, dopo solo 15 minuti, ci ritroviamo in un luogo che sembra essere rimasto ai primi anni Sessanta<\/strong>.<\/p>\n

I cigni<\/strong> si muovono con disinvoltura tra i passanti, i bambini tentano un timido approccio<\/strong> agli animali, che lasciano fare sperando di ricevere in cambio qualche pezzo di pane. Coppie di anziani passeggiano stanche e ben presto anche la nostra conversazione rallenta,<\/strong> adattandosi al dolce andamento del fiume.<\/p>\n

Dal ponte<\/strong> si possono ammirare le case in tipico stile tedesco, si intravede il fumo uscire da qualche tetto a punta<\/strong> e il profumo della Sacher Torte<\/em> solletica il palato e mi riporta all’infanzia<\/strong>, alle vacanze all’estero, ai pomeriggi di pioggia in cui si cercava riparo dal freddo<\/strong> in qualche bar.<\/p>\n

E, mentre i pensieri sfumano, mi guardo attorno e mi chiedo cosa penser\u00e0 <\/strong>la Valeria del futuro di quella giovane donna che ora passeggia accanto ad un ragazzo che ancora potrebbe restare un volto indelebile<\/strong> – l’ultimo dei miei ricordi<\/strong>, come lui stesso ha avuto l’ardire di ipotizzare – o essere solo una fugace apparizione<\/strong>.<\/p>\n

Quel viso<\/strong>, che ora guardo, quella mano<\/strong>, che sto conoscendo, quella voce<\/strong>, che inizia ad essere familiare, quella persona, che di giorno in giorno diventa pi\u00f9 reale, parlano di un’immagine che ha preso vita<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n

Parlano di quelle parole<\/strong>, messe nero su bianco in una calda serata di fine settembre<\/a>, che hanno trovato il modo di diventare reali.<\/p>\n

Senza bisogno che agissi<\/strong>, senza dover far nulla se non aspettare<\/strong> che tutto fluisse e che le circostanze rendessero giusto questo incontro, il pensiero <\/strong>\u00e8 entrato in contatto con la materia<\/strong> e, come in una danza<\/strong>, l’uno ha influito sull’altra.<\/p><\/blockquote>\n

E noi stessi<\/strong> ora partecipiamo a questo movimento dialettico che vede la scrittura<\/strong> dialogare con la vita<\/strong> e la realt\u00e0 adattarsi ai nostri desideri e al tempo stesso sorprenderci.<\/p>\n

Questo incessante scambio ci fa oscillare tra due mondi: quello dei simboli<\/strong>, delle sensazioni profonde che l’anima crea e genera, e quello esterno, che in parte lo rispecchia<\/strong> e in parte lo integra<\/strong>.<\/p>\n

Il sole sta gi\u00e0 calando<\/strong> e, dalla prospettiva di chi sa di essere tanto spettatrice<\/strong> quanto attrice<\/strong> del sogno, sento di potermi, io stessa, relazionare con maggiore facilit\u00e0<\/strong> alla vita.<\/p>\n

Con la speranza che un giorno il corpo, la mente e l’anima si armonizzino totalmente alla danza della vita,<\/em><\/p>\n

Valeria<\/em><\/p>\n

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