{"id":11404,"date":"2018-10-14T22:03:29","date_gmt":"2018-10-14T20:03:29","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11404"},"modified":"2018-10-15T22:04:15","modified_gmt":"2018-10-15T20:04:15","slug":"sulla-poltrona-del-filosofo-appunti-di-consulenza-filosofica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/sulla-poltrona-del-filosofo-appunti-di-consulenza-filosofica\/","title":{"rendered":"Sulla poltrona del filosofo: appunti di consulenza filosofica"},"content":{"rendered":"
\u201cIl filosofo non deve mai dimenticare che la sua \u00e8 un’arte e non una scienza.\u201d<\/em><\/p>\n (Arthur Schopenhauer)<\/em><\/p>\n <\/p>\n Ci sono stata spesso sulla \u201cpoltrona del consultante<\/strong>\u201d e, quando ci torno, provo sempre un mix di timore<\/strong> ed eccitazione<\/strong>.<\/p>\n Perch\u00e9, inutile negarlo, confrontarsi con un filosofo,<\/strong> per quanto mortale, perfettibile e umano, mette un po\u2019 sulle spine<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n I filosofi, nell\u2019immaginario collettivo, sono persone dotate di una qualche comprensione pi\u00f9 profonda del mondo<\/strong> e sembra che, attraverso le loro domande<\/strong>, ci vogliano mettere alla prova o, chiss\u00e0, magari condurci in qualche luogo ancora sconosciuto ai comuni mortali.<\/p>\n Per quanto i racconti delle vite<\/strong> \u2013 spesso sopra le righe \u2013 e delle attitudini<\/strong> \u2013 spesso eccentriche \u2013 dei filosofi quali esseri che si aggirano nel mondo<\/strong>, pur non essendone totalmente parte, sembrino confermare questa visione, non va dimenticato che chi sta dall\u2019altra parte \u00e8 pur sempre una persona<\/strong>, che, al pari ogni altra, si \u00e8 confrontata con la propria finitudine<\/strong>, con la fragilit\u00e0<\/strong>, con le gioie e i dolori<\/strong> della vita, con le sconfitte e i successi, con i sogni<\/strong> non ancora realizzati e con le opportunit\u00e0 inaspettate che la vita gli ha offerto.<\/p>\n Ci\u00f2 che, forse, fa la differenza<\/strong> rispetto al comune approccio alla vita, \u00e8 la capacit\u00e0 di osservare le esperienze, di attraversarle<\/strong> con atteggiamento critico, ma imparziale e, mi spingo a dire, di considerarle in quanto tali, ovvero, con occhio privo di etichette<\/strong> e pre-concetti, e con la libert\u00e0 di chi non usa incasellare gli eventi<\/strong> in un quadro solo perch\u00e9, tale struttura, pu\u00f2 essere utile ai fini dell\u2019orientamento nel mondo.<\/p>\n E\u2019 proprio questa libert\u00e0<\/strong>, questa possibilit\u00e0 di stare nelle cose, cos\u00ec come sono, di viverle, invece che giudicarle, che dona coraggio<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Ed \u00e8 questo atteggiamento non-giudicante<\/strong>, ma fortemente determinato a conoscere,<\/strong> scoprire, analizzare, problematizzare, che permette al consultante, attraverso il dialogo, di giungere ad una maggiore chiarificazione del tema su cui decide di confrontarsi con il filosofo e, magari, di valutare altri possibili chiavi di lettura<\/strong> della realt\u00e0, al fine di trovare quella che meglio gli permette di esprimere se stesso<\/strong>.<\/p>\n E\u2019 nel processo<\/strong>, in quell\u2019incessante sottoporre a verifica il proprio essere e il proprio pensiero, grazie e attraverso il confronto dialogico<\/strong>, infatti, che qualcosa cambia in chi fa filosofia.<\/p><\/blockquote>\n E anche gli eventi, in questa prospettiva, anche la vita stessa<\/strong>, appare allora come una grande palestra<\/strong> nella quale potersi mettere in gioco e fare esperienza, ma che funge anche da terreno di verifica di un\u2019idea o un\u2019ipotesi.<\/p>\n Ecco perch\u00e9 il filosofo non ha paura della vita<\/strong>: perch\u00e9 \u00e8 l\u2019unico, vero, interlocutore<\/strong> del proprio pensiero: l\u2019unica occasione che ha per sottoporre se stesso a verifica<\/strong> e indirizzare il pensiero.<\/p><\/blockquote>\n Il consulente filosofico<\/strong>, dunque, offre al consultante un collegamento<\/strong> tra la posizione che occupa in quel momento e il mondo e gli offre strumenti per dialogare in modo pi\u00f9 efficace con quello stesso mondo, imparando ad ascoltarne e decodificarne i messaggi e a dare risposte che siano sempre pi\u00f9 consapevoli e meno dettate da posizioni irriflesse o reazioni automatiche.<\/p>\n E\u2019 in questa distanza<\/strong> tra noi e ci\u00f2 che ci circonda, ma anche tra noi e ci\u00f2 che siamo abituati ad essere, che si apre un ventaglio di opportunit\u00e0<\/strong> e in cui trovano spazio l\u2019azione e il cambiamento.<\/p>\n