{"id":11345,"date":"2018-09-02T10:15:20","date_gmt":"2018-09-02T08:15:20","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11345"},"modified":"2018-09-03T10:17:28","modified_gmt":"2018-09-03T08:17:28","slug":"ritratti-e-rappresentazioni-workshop-filo-fotografico","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/i-fil-good\/ritratti-e-rappresentazioni-workshop-filo-fotografico\/","title":{"rendered":"Ritratti e rappresentazioni: workshop filo-fotografico"},"content":{"rendered":"
“Vederti nuda \u00e8 come ricordare la Terra”.<\/em> <\/p>\n <\/p>\n Il sole<\/strong> appena sorto, la sabbia a contatto con la pelle<\/strong> e l’acqua del mare<\/strong>, gi\u00e0 calda, che mi abbraccia e mi avvolge.<\/p>\n Bastano pochi scatti<\/strong> per sentirmi a mio agio.<\/p><\/blockquote>\n La bellezza<\/strong> del panorama e il silenzio<\/strong> delle prime ore del mattino ci permettono di entrare immediatamente in risonanza e, senza bisogno di troppe indicazioni, il progetto<\/strong> prende vita.<\/p>\n Forme, colori, profumi si fondono<\/strong>. E il corpo inizia a diventare parte dell’ambiente<\/strong> circostante, a diventare tutt’uno con esso.<\/p>\n Poco alla volta affiorano emozioni e sensazioni, che cerco di incarnare<\/strong> e lasciare esprimere attraverso le posture di yoga<\/strong> che, come in un racconto, hanno il compito di fare da intermediario<\/strong> tra ci\u00f2 che accade dentro di me e i pensieri e i concetti che Marco ed io vorremmo comunicare<\/strong>.<\/p>\n Ogni asana<\/strong> \u00e8 al tempo stesso ispirata dalla natura e manifestazione dell’universo interiore.<\/strong><\/p>\n E il corpo, con il quale spesso, ancora oggi, mi trovo a combattere, diventa condizione di possibilit\u00e0 per interagire<\/strong> con il mondo e per vivere l’esperienza della libert\u00e0<\/strong> e del piacere<\/strong>.<\/p>\n Tutto, a quel punto, definisce l’esperienza: il mare, le colline circostanti, persino il tronco trovato in spiaggia.<\/p><\/blockquote>\n L’obiettivo<\/strong> di Marco immortala ogni attimo con delicatezza<\/strong> e in modo quasi impercettibile, tanto che, solo quando riapro gli occhi e, insieme, rivediamo le fotografie<\/strong>, mi accorgo di quando e quanto sia stato vicino e abbia saputo interpretare il dialogo<\/strong> tra me e il momento presente.<\/p>\n Scatti, ritratti, nei quali c’\u00e8 una Valeria<\/em> che conosco ed una Valeria<\/em> che deve ci\u00f2 che \u00e8 alle donne di famiglia<\/strong>, quelle che ritrovo nei lineamenti del viso<\/strong> o nelle curve della schiena<\/strong>.<\/p>\n C’\u00e8 anche una Valeria<\/em> sconosciuta<\/strong>: osservo il riflesso del mio viso e mi chiedo chi sia<\/strong> la persona che si specchia, tanto diversa da quella a cui sono abituata a dare il buongiorno<\/strong> ogni mattina.<\/p>\n Mi vedo, mi guardo, e mi dico che \u00e8 esattamente questo lo scopo<\/strong> del progetto: conoscersi e riconoscersi, al di l\u00e0 delle maschere<\/strong>, al di l\u00e0 di ci\u00f2 che crediamo di essere, al di l\u00e0 di quello che la nostra storia dice di noi.<\/strong><\/p>\n Toccarsi, percepirsi, identificarsi<\/strong> e poi lasciare andare<\/strong> se stessi e recuperare una dimensione di novit\u00e0 e scoperta che assomiglia un p\u00f2 ad un foglio bianco<\/strong> su cui \u00e8 ancora possibile scrivere le pagine pi\u00f9 belle della propria storia. <\/strong><\/p><\/blockquote>\n Perch\u00e8, se il passato<\/strong> appartiene alla sfera dei ricordi, il futuro<\/strong> \u00e8 ancora tutto da immaginare.<\/p>\n
\n(Federico Garc\u00eda Lorca)<\/em><\/p>\n