{"id":11332,"date":"2018-09-03T09:38:51","date_gmt":"2018-09-03T07:38:51","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11332"},"modified":"2018-09-03T12:28:06","modified_gmt":"2018-09-03T10:28:06","slug":"quando-lei-mi-disse-scegliti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/quando-lei-mi-disse-scegliti\/","title":{"rendered":"Quando lei mi disse “Scegliti”: sull’amore e il rispetto di s\u00e8"},"content":{"rendered":"
“Non gettare sugli altri la tua responsabilit\u00e0; \u00e8 questo che ti mantiene infelice. Assumiti la piena responsabilit\u00e0. Ricorda sempre: \u201cIo sono responsabile della mia\u00a0 vita. Nessun altro lo \u00e8. Pertanto, se sono infelice, devo scrutare nella mia consapevolezza: qualcosa in me non va, ecco perch\u00e9 creo infelicit\u00e0 tutt\u2019intorno a me\u201d.<\/span><\/em><\/p>\n (Osho)<\/em><\/p>\n <\/p>\n La chiamai in lacrime<\/strong>, con la voce interrotta dai singhiozzi,<\/strong> senza la forza di pronunciare una frase – nemmeno una parola – completa.<\/p>\n Seduta sul letto, circondata da fazzoletti, con le unghie<\/strong> che volevano solo entrare nella carne per sostituire il dolore fisico alla sofferenza<\/strong> che provavo.<\/p>\n Annientata, delusa, tradita, umiliata, ferita: avevo toccato il fondo.<\/p><\/blockquote>\n Avevo permesso<\/strong> che qualcuno, fuori di me, decidesse quanto valessi<\/strong> e gli avevo permesso di farmi credere che tale valore<\/strong> fosse meno di zero.<\/p>\n Mi sentivo come se ogni mia parola fosse del tutto insignificante<\/strong>. Come sei io fossi insignificante.<\/p><\/blockquote>\n Totalmente esclusa<\/strong> da qualsiasi decisione importante, sembrava che l’unica cosa su cui avessi diritto di voto<\/strong> (e di veto) fosse il men\u00f9 per la cena o la possibilit\u00e0 di decidere se trascorrere la mia giornata (e dico “mia<\/em>” perch\u00e8 mi \u00e8 stato subito chiaro che la mia speranza<\/strong> di trascorrere del tempo insieme alla persona che amavo e di godere della reciproca compagnia<\/strong> era un’esigenza pi\u00f9 mia che nostra) in spiaggia o studiando in biblioteca.<\/p>\n E’ stato (forse) a quel punto che ho capito che qualcosa doveva cambiare<\/strong>, che io<\/strong> dovevo cambiare.<\/p>\n E cos\u00ec ho preso il telefono e ho fatto quello che suggerisco<\/strong> quando \u00e8 chiaro che siamo troppo emotivamente scossi<\/strong> per prenderci sura di noi stessi: ho chiamato <\/strong>una persona a me cara<\/strong>, che, ero certa, mi avrebbe permesso di osservare le cose dalla prospettiva dell’amore di s\u00e8<\/strong> e del rispetto per la propria persona invece che da quello di un ego ferito<\/strong> e di una donna che, vittima delle sue stesse ferite<\/strong>, aveva perso la capacit\u00e0 di vedersi per ci\u00f2 che \u00e8.<\/p>\n E’ stato nel mezzo della conversazione, dopo che, come un fiume in piena ho lasciato uscire tutto ci\u00f2 che sentivo, provavo, pensavo, temevo, speravo, che lei mi ha detto<\/strong>: “Valy, scegliti<\/strong>. Scegli di stare bene, scegli di vivere, di essere fedele a te stessa<\/strong>. Scegliti per come sei e scegli di essere felice. E se dove sei adesso non sei felice: spostati<\/strong>. Nessuno ti tiene ferma<\/strong> dove non vuoi stare se non tu<\/strong> stessa”.<\/p>\n Non era quello che la parte disperata di me voleva sentirsi dire.<\/p><\/blockquote>\n Quella Valeria, fragile, vulnerabile, debole<\/strong>, avrebbe voluto sentirsi consolata<\/strong>, rassicurata e molto altro.<\/p>\n Quella Valeria cercava un colpevole<\/strong>, il cattivo della situazione a cui attribuire la responsabilit\u00e0<\/strong> di quanto successo e del proprio stato emotivo. Era la Valeria che ancora si comportava come una bambina che aspetta qualcuno che la salvi<\/strong> o che la annienti<\/strong>.<\/p>\n Ma la telefonata mi ha riportata alla realt\u00e0<\/strong>: mi ha ricordato che a quella situazione c’ero arrivata un giorno alla volta<\/strong> ed ogni volta in cui avevo (IO<\/em>) lasciato che ci\u00f2 che per era importante, bello, prezioso, sia di me stessa che della mia vita, passasse in secondo piano.<\/p>\n Non era stato lui a farlo.<\/p>\n Lui aveva soltanto re-agito<\/strong> e cavalcato un meccanismo che io avevo innescato. Non era stato lui a sottrarmi<\/strong> il mio potere o la mia gioia: ero stata io che lo avevo portato fuori da me<\/strong>, che avevo delegato<\/strong> la mia felicit\u00e0 ad un’altra persona.<\/p><\/blockquote>\n Oggi capisco e riconosco le volte in cui, per motivi e in tempi diversi, ho agito cos\u00ec e – finalmente – mi rendo conto che il bisogno di amore<\/strong> e di riconoscimento<\/strong> che mi hanno spinta ad agire come una persona “dipendente” e insicura, sono stati all’origine<\/strong> di ogni situazione che mi ha fatta soffrire.<\/p>\n Se guardo le cose in retrospettiva, riconosco in quegli episodi una benedizione<\/strong>: perch\u00e8 capisco che sta a me<\/strong> e solo, soltanto, a me, essere tanto fedele a me stessa da scegliermi,<\/strong> sempre e comunque, di scegliere di amare e rispettare me stessa<\/strong> a tal punto da saper dire di no<\/strong>, da essere coerente con ci\u00f2 che sento e che desidero.<\/p>\n Anche a costo di perdere l’altra persona, di lasciarla andare.<\/p><\/blockquote>\n Riconosco che questo modo di agire richiede coraggio<\/strong> – un coraggio enorme! Il coraggio di essere se stessi, il coraggio di rischiare<\/strong> che l’altro non ti voglia, il coraggio di restare da soli e proseguire<\/strong> da soli il viaggio.<\/p>\n Ma quando lo fai, quando ci riesci, in quel preciso istante, il Cielo si apre davanti a te<\/strong> e la forza sgorga<\/strong> e l’amore che da sempre ti appartiene e ti avvolge, in quei momenti ti sostiene<\/strong> e ti conduce, ti guida, ti inonda di fiducia, consapevolezza, energia.<\/p>\n Ed \u00e8 in quei momenti che ricordi che l’altro<\/strong>, proprio quella persona che stavi inseguendo, che avevi posto su un piedistallo inesistente, ti ha scelta<\/strong> ed amata<\/strong> proprio per quella luce che tu stesso hai tentato di offuscare.<\/p>\n Forse la mente o l’io, con le sue dinamiche<\/strong> e le sue paure fa s\u00ec che nella coppia l’uno cavalchi<\/strong> le dinamiche dell’altro e, in questi casi, ci si trova ad essere, a seconda della circostanza, vittima o carnefice<\/strong>.<\/p>\n Ma, qualunque ruolo<\/strong> interpreti, non sarai mai veramente te stesso<\/strong> e nemmeno veramente felice<\/strong> in un relazione che si fonda su questi presupposti. L’amore, quello vero, \u00e8 quello che ti libera<\/strong> dalle catene dell’io e ti restituisce te stesso.<\/p><\/blockquote>\n A volte lo fa con la forza della consapevolezza<\/strong>, della riflessione, con la dolcezza<\/strong> di un sentimento che cura e guarisce, altre volte – quando siamo particolarmente sordi<\/strong> al richiamo dell’amore proprio – te lo grida facendoti toccare il fondo<\/strong>.<\/p>\n Non importa quale strada la vita ti presenti: quando accade, scegli te stesso<\/strong>, scegliti e riconosci che, anche e proprio quando ti senti annegare, \u00e8 sempre la tua anima ad averti condotto l\u00ec,<\/strong> cos\u00ec che tu possa ritrovare ci\u00f2 che hai perso: te stesso, il tuo vero io<\/strong>, il tuo potere, la tua gioia.<\/p>\n Oggi, a distanza di tempo, ringrazio<\/strong> chi mi ha permesso di riconoscere le volte in cui stavo perdendo me stessa e ringrazio chi, con sincerit\u00e0, forza e onest\u00e0<\/strong>, mi ha “sbattuto in faccia” quella verit\u00e0 dalla quale volevo scappare<\/strong>, ovvero, la consapevolezza che siamo sempre i soli responsabili<\/strong> della nostra felicit\u00e0 e che, ogni volta in cui deleghiamo ad altri il compito di renderci ci\u00f2 che vorremmo essere, stiamo scappando<\/strong> da noi stessi.<\/p>\n Con la speranza che queste parole, che escono da un cuore pieno d’amore<\/strong>, possano essere di aiuto a chi, oggi, vive ci\u00f2 che ho vissuto quel giorno di sole e pioggia.<\/p><\/blockquote>\n Per prenotare una sessione filosofica individuale<\/a>, anche on line, o per iscriverti al percorso sulle relazioni consapevoli<\/a>: Valeria<\/a><\/p>\n Con gratitudine e affetto,<\/em><\/p>\n Valeria<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" “Non gettare sugli altri la tua responsabilit\u00e0; \u00e8 questo che ti mantiene infelice. 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