{"id":11213,"date":"2018-07-01T02:27:43","date_gmt":"2018-07-01T00:27:43","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11213"},"modified":"2018-07-01T10:07:09","modified_gmt":"2018-07-01T08:07:09","slug":"planting-seeds-la-consulenza-filosofica-e-le-relazioni-di-coppia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/planting-seeds-la-consulenza-filosofica-e-le-relazioni-di-coppia\/","title":{"rendered":"Planting Seeds: la consulenza filosofica e le relazioni di coppia"},"content":{"rendered":"

“Se possedete una biblioteca e un giardino, avete tutto ci\u00f2 che vi serve”.<\/em>
\n(Cicerone)<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

E’ tardi, ma non ho nessuna voglia di dormire.<\/strong><\/p><\/blockquote>\n

La giornata \u00e8 stata ricca di emozioni<\/strong> e voglio godermi ancora per un p\u00f2 questa sensazione di pienezza<\/strong> che\u00a0 mi porto dalla meditazione del pomeriggio.<\/p>\n

Mi metto comoda<\/strong> sul divano: una canotta ed un paio di pantaloncini sono tutto quello che questa calda serata di fine giugno<\/strong> mi permette di sopportare sulla pelle.<\/p>\n

Il mio compagno di corso<\/strong><\/a> (e di viaggio evolutivo) sembra essersi dimenticato del nostro appuntamento settimanale e, rassegnata, considero ormai persa<\/strong> l’occasione di esercitarmi.<\/p>\n

Poi, inaspettata, arriva la chiamata e la consulenza prende il via.<\/p><\/blockquote>\n

La domanda<\/strong> da cui partiamo riguarda le relazioni: “Come faccio” <\/em>chiede “a migliorare le relazioni con le persone che amo se, qualche volta, mi sento distante da loro?<\/em>“.<\/p>\n

La prima cosa che faccio \u00e8 invitarlo a connotare in modo pi\u00f9 preciso<\/strong> il termine “distante<\/em>” e l’immagine che mi viene restituita \u00e8 quella di un muro<\/strong>.<\/p>\n

Immediatamente, il pensiero corre alle barriere<\/strong><\/a> che la mente crea tra noi e il mondo esterno<\/strong>, ma anche a quelle forme estreme di ghettizzazione<\/strong> che, nei secoli, gli uomini hanno costruito per stabilire confini<\/strong> e proteggere ci\u00f2 che ci illudiamo ci appartenga.<\/p>\n

Seguendo il suggerimento della logoanalisi<\/strong><\/a>, metto tra parentesi<\/strong> le mie interpretazioni e le mie significazioni<\/strong>, per adottare una prospettiva pi\u00f9 ampia e cos\u00ec chiedo al mio interlocutore quali sono, a suo parere, le ragioni<\/strong> per cui costruiamo dei muri in una relazione, e in quali casi<\/strong> questi sono funzionali<\/strong> e quando invece non lo sono.<\/p>\n

Il passaggio successivo ci permette di passare da un’analisi<\/strong> pi\u00f9 strettamente razionale<\/strong> ad un piano analogico in cui le immagini <\/strong>diventano simboli di concetti.<\/strong><\/p><\/blockquote>\n

Ci\u00f2 che propongo, infatti, \u00e8 di considerare la casa<\/strong> come metafora<\/strong> in cui ogni spazio, ogni muro e ogni elemento di arredo sono la rappresentazione<\/strong> grafica e geografica (o psicogeografica<\/strong>) degli elementi che caratterizzano una relazione felice<\/strong>.<\/p>\n

E cos\u00ec l’ampio giardino<\/strong> diventa il luogo del relax e del contatto con se stessi<\/strong> e quello in cui ripulire<\/strong> la relazione dalle forme di inquinamento (come il gossip) che quotidianamente la corrompono<\/strong>.<\/p>\n

E la sala giochi<\/strong> riflette la dimensione ludica<\/strong> della coppia, che permette di non prendersi mai troppo sul serio e di portare sempre aria fresca nella relazione.<\/p>\n

Arrivati a questo punto, dopo avere riflettuto un p\u00f2 su queste considerazioni, ritorniamo alla domanda iniziale e individuaimo nella capacit\u00e0 di lasciarsi<\/strong> fluire<\/strong> e nel piacere<\/strong> le due modalit\u00e0 attraverso cui coltivare relazioni sincere, autentiche e profonde.<\/p><\/blockquote>\n

E, visto che la metafora bucolica<\/strong> piace ad entrambi, la cavalco chiedendogli quali siano i semi da piantare<\/strong> in questo giardino (ammirazione, comunicazione, sogni, simboli, progetti, complicit\u00e0<\/em>), quali gli aspetti da annaffiare<\/strong> (la comunicazione<\/em>) e quali le cose da potare<\/strong> (la gelosia, la vendetta e la tristezza<\/em>).<\/p>\n

Passaggio finale, la valutazione<\/strong> della sessione appena svolta.<\/p>\n

Riprendendo i tre elementi precedenti, identifichiamo nella fiducia<\/strong> il seme gettato oggi e nelle scorse consulenze, nella profondit\u00e0<\/strong> l’aspetto da annaffiare e nel linguaggio<\/strong> l’ostacolo da eliminare.<\/p>\n

Immancabile<\/strong>, poi, il compito finale, in questo caso calibrato sulle competenze filosofiche del mio interlocutore.<\/p><\/blockquote>\n

Partendo dalla posizione di tre diverse tradizioni filosofiche<\/strong> rispetto alla relazione (quella delle scuole ellenistiche<\/strong> con la loro cooncezione di amicizia, quella di Martin Buber<\/strong> sulla relazione con l’altro e quella dell’esistenzialismo startriano<\/strong> con l’idea che l’inferno siano gli altri), il lavoro per i prossimi giorni consiste nel’individuare tre ragioni a sostegno<\/strong> e tre contro<\/strong> ciascuna di queste posizioni.<\/p>\n

Soddisfatta<\/strong> per il dialogo, chiudo la sessione con qualche osservazione personale<\/strong> e qualche commento a caldo: incredibile, dico, come in cos\u00ec poco tempo<\/strong> e nonostante la mediazione dello schermo, una comunicazione possa diventare tanto intima e sincera<\/strong>, con pochi filtri e poca necessit\u00e0 di nascondere e nascondersi.<\/p>\n

Il rumore della banda<\/strong> in sottofondo mi riporta per qualche istante al Messico,<\/strong> ai suoi colori e al profumo dei fiori, al calore delle persone e all’emozione<\/strong> di un’avventura che spero possa ripetersi.<\/p>\n

Anche perch\u00e8, stavolta, c’\u00e8 un motivo in pi\u00f9<\/strong> per tornare.<\/p><\/blockquote>\n

Con gratitudine e affetto,<\/em><\/p>\n

Valeria<\/em><\/p>\n

Per prenotare la tua sessione individuale di consulenza filosofica<\/strong>, anche on line: valeria@filosofiaamica.it<\/a>.<\/p>\n