{"id":11208,"date":"2018-06-29T16:47:23","date_gmt":"2018-06-29T14:47:23","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11208"},"modified":"2018-08-01T14:51:08","modified_gmt":"2018-08-01T12:51:08","slug":"le-immagini-del-silenzio-esercizio-di-pratica-filosofica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/le-immagini-del-silenzio-esercizio-di-pratica-filosofica\/","title":{"rendered":"Le immagini del silenzio: esercizio di pratica filosofica"},"content":{"rendered":"

\u201cE chiedo, per le cose profonde a che serve il linguaggio?\u201d <\/em><\/p>\n

(Edgar Lee Masters)<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

 <\/p>\n

Ci sono termini fortemente allusivi<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n

Molte delle parole che utilizziamo, in realt\u00e0, hanno una vasta gamma di signficati<\/strong> e ognuno di noi contribuisce a definire<\/strong> un termine a partire dall’utilizzo<\/strong> che ne fa.<\/p>\n

Gli esercizi filosofici<\/strong><\/a>, spesso, vertono proprio sull’esplicitazione<\/strong> del significato che attribuiamo ad una parola e, anche nelle sessioni filosofiche individuali, il lavoro sul linguaggio<\/strong> \u00e8 fondamentale.<\/p>\n

La logoanalisi<\/a> e il dialogo filosofico<\/strong>, per esmpio, guidano il consultante in un percorso di riconoscimento del proprio vocabolario, ovvero, sulla presa di coscienza delle parole che usiamo (qualche volta senza nemmeno accorgercene) e sulla chiarificazione<\/strong> dei relativi significati.<\/p>\n

Perch\u00e8 la parola, si sa, crea.<\/p><\/blockquote>\n

E la narrazione<\/a> che facciamo della realt\u00e0 che ci circonda, di noi stessi e della nostra storia, contribuisce a definire<\/strong> chi siamo, descrive<\/strong> la nostra filosofia di vita, stabilisce quali possibilit\u00e0 la mente contempla e quali, al contrario, esclude. A volte, anche a priori.<\/p>\n

 <\/p>\n

LA PRATICA<\/p><\/blockquote>\n

    \n
  1. Leggi<\/strong> la poesia di Edgar Lee Master “Ho conosciuto il silenzio<\/em>“, che trovi qui sotto.<\/li>\n
  2. Identifica<\/strong> ameno tre concetti<\/em> espressi dalla poesia, riportando la citazione del testo e, di seguito, il concetto che tu hai identificato.<\/li>\n
  3. Rispondi<\/strong> alla domanda, contenuta nel testo: “E chiedo, per le cose profonde, a cosa serve il linguaggio?<\/em>“. Scrivi al massimo 10 righe<\/em> e, di seguito, indica qual \u00e8 il concetto fondamentale<\/em> che vuoi esprimere in una parola, ovvero, trova una parola-chiave<\/em> che rappresenti il nucleo centrare del tuo pensiero.<\/li>\n
  4. Inviami<\/strong><\/a> il tuo lavoro: ne faremo il punto di partenza per una sessione filosofica individuale,<\/a> anche on line.<\/li>\n<\/ol>\n

    Non esitare a scrivermi<\/a> per ogni dibbio o richiesta di chiarmimento!<\/p>\n

    Buona pratica,<\/em><\/p>\n

    Valeria<\/em><\/p>\n

     <\/p>\n

    Ho conosciuto il silenzio.<\/i>\u00a0<\/b><\/p>\n

    Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare<\/em><\/p>\n

    e il silenzio della citt\u00e0 quando si placa<\/em>
    \n e il silenzio di un uomo e di una vergine<\/em>
    \n e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.<\/em>
    \n Il silenzio dei boschi<\/em>
    \n prima che sorga il vento di primavera<\/em>
    \n e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,<\/em>
    \n e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio.<\/em><\/p>\n

    Un animale nei campi geme una o due volte<\/em>
    \n quando la morte coglie i suoi piccoli;<\/em>
    \n noi siamo senza voce di fronte alla realt\u00e0.<\/em>
    \n Noi non sappiamo parlare.<\/em><\/p>\n

    Un ragazzo curioso domanda a un vecchio soldato<\/em>
    \n seduto davanti la drogheria<\/em>
    \n Come hai perduto la gamba?<\/em>
    \n e il vecchio soldato \u00e8 colpito di silenzio e poi gli dice<\/em>
    \n Me l\u2019ha mangiata un orso.<\/em>
    \n E il ragazzo stupisce,<\/em>
    \n mentre il vecchio soldato, muto,<\/em>
    \n rivive come in sogno<\/em>
    \n le vampe dei fucili<\/em>
    \n il tuono del cannone<\/em>
    \n le grida dei colpiti a morte<\/em>
    \n e s\u00e8 stesso disteso al suolo<\/em>
    \n i chirurghi dell\u2019ospedale<\/em>
    \n i ferri<\/em>
    \n i lunghi giorni di letto.<\/em>
    \n Ma se sapesse descrivere ogni cosa sarebbe un artista,<\/em>
    \n ma se fosse un artista<\/em>
    \n vi sarebbero ferite pi\u00f9 profonde<\/em>
    \n che non saprebbe descrivere.<\/em><\/p>\n

    C\u2019\u00e8 il silenzio di un grande odio<\/em>
    \n e il silenzio di un grande amore<\/em>
    \n e il silenzio di una profonda pace dell\u2019anima<\/em>
    \n e il silenzio di un\u2019amicizia avvelenata.<\/em>
    \n C\u2019\u00e8 il silenzio di una crisi spirituale<\/em>
    \n attraverso la quale l\u2019anima, sottilmente tormentata,<\/em>
    \n giunge con visioni inesprimibili<\/em>
    \n in un regno di vita pi\u00f9 alta,<\/em>
    \n e il silenzio degli d\u00e8i che si capiscono senza parlare.<\/em>
    \n C\u2019\u00e8 il silenzio della sconfitta<\/em>
    \n c\u2019\u00e8 il silenzio di coloro che sono ingiustamente puniti<\/em>
    \n e il silenzio del morente, la cui mano stringe subitamente la vostra.<\/em>
    \n C\u2019\u00e8 il silenzio tra padre e figlio,<\/em>
    \n quando il padre non sa spiegare la sua vita, sebbene in tal modo<\/em>
    \n non trovi giustizia.<\/em>
    \n C\u2019\u00e8 il silenzio che interviene fra il marito e la moglie<\/em>
    \n c\u2019\u00e8 il silenzio dei falliti<\/em>
    \n e il vasto silenzio che copre le nazioni disfatte e i condottieri vinti.<\/em>
    \n C\u2019\u00e8 il silenzio di Lincoln, che pensa alla povert\u00e0 della sua giovinezza<\/em>
    \n e il silenzio di Napoleone dopo Waterloo<\/em>
    \n e il silenzio di Giovanna d\u2019Arco<\/em>
    \n che dice tra le fiamme<\/em>
    \n Ges\u00f9 benedetto<\/em>
    \n rivelando in due parole ogni dolore, ogni speranza.<\/em>
    \n C\u2019\u00e8 il silenzio dei vecchi,<\/em>
    \n troppo carichi di saggezza<\/em>
    \n perch\u00e9 la lingua possa esprimerla<\/em>
    \n in parole intelligibili<\/em>
    \n a coloro che non hanno vissuto la grande parabola della vita.<\/em><\/p>\n

    E c\u2019\u00e8 il silenzio dei morti.<\/em>
    \n Se noi che siamo vivi non sappiamo parlare di profonde esperienze,<\/em>
    \n perch\u00e9 vi stupite che i morti non vi parlino della morte?<\/em>
    \n Quando li avremo raggiunti<\/em>
    \n il loro silenzio avr\u00e0 spiegazione.<\/em><\/p>\n

    (Edgar Lee Masters<\/strong>)<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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