{"id":11045,"date":"2018-05-27T21:30:42","date_gmt":"2018-05-27T19:30:42","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=11045"},"modified":"2018-05-28T17:30:24","modified_gmt":"2018-05-28T15:30:24","slug":"dettagli-ed-ambiguita-in-una-giornata-allinsegna-del-gioco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/filosofia\/dettagli-ed-ambiguita-in-una-giornata-allinsegna-del-gioco\/","title":{"rendered":"Dettagli e ambiguit\u00e0 in un week end all’insegna del Gioco"},"content":{"rendered":"
amb\u00ecguo<\/strong><\/span> agg. [dal lat. ambiguus<\/em><\/span>, der. di ambig<\/em>\u0115<\/em>re<\/em><\/span> \u00abdubitare, essere indeciso\u00bb, comp. di amb<\/em><\/span>– \u00abintorno\u00bb e ag<\/em>\u0115<\/em>re<\/em><\/span> \u00abspingere\u00bb]. \u2013 1.<\/strong><\/span> a.<\/strong><\/span> Di significato incerto, che pu\u00f2 essere variamente interpretato: parole a<\/em><\/span>.; responso a<\/em><\/span>.; rispose con una frase ambigua<\/em><\/span>; nella logica formale, in contrapp. a univoco<\/em><\/span>, si dice di termine che suggerisce due o pi\u00f9 significati differenti (anche equivoco<\/em><\/span>). b.<\/strong><\/span> Che lascia perplessi sulle intenzioni, quindi doppio, falso: tenere un contegno a<\/em><\/span>.; presentarsi<\/em><\/span>, muoversi<\/em><\/span>, agire con un fare ambiguo<\/em><\/span>. c.<\/strong><\/span> Che d\u00e0 adito a sospetti di natura morale, equivoco: un ambiente a.<\/em><\/span>; una persona di reputazione a.<\/em><\/span>; una persona<\/em><\/span>, una situazione ambigua<\/em><\/span>. d.<\/strong><\/span> ant. Irresoluto, incerto fra due o pi\u00f9 parti. 2.<\/strong><\/span> estens., non com. Di incerta natura o provenienza: suono<\/em><\/span>, rumore a<\/em><\/span>.; e con accezioni specifiche: malattia a<\/em><\/span>., non chiaramente conosciuta; pianta a<\/em><\/span>., non ancora classificata. 3.<\/strong><\/span> In anatomia del sistema nervoso, nucleo a<\/em><\/span>., formazione del midollo allungato dalla quale prendono origine il nervo spinale e le fibre motrici dei nervi vago e glosso-faringeo. \u25c6 Avv. ambiguam\u00e9nte<\/strong><\/span>, in modo ambiguo, equivoco: rispondere ambiguamente<\/em><\/span>, e pi\u00f9 com. comportarsi<\/em><\/span>, agire ambiguamente<\/em><\/span>.<\/p>\n <\/p>\n Una volta, tanto, tanto tempo fa, una timida Valeria<\/strong> osservava con grande emozione la penna dello scrittore<\/strong> scorrere sulla pagina del libro e fissarvi un pensiero ed una dedica<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n Eravamo nel lontano 2010 e il docente in questione era Gianluca Magi<\/a>, quello stesso autore di best seller<\/strong> che oggi cammina accanto a lei tra le vie di una Bergamo<\/strong> baciata dal sole, ma ancora addormentata<\/strong>.<\/p>\n Il caff\u00e8<\/strong> del primo mattino ha dato modo ad entrambi di snebbiare la mente<\/strong> e di immergersi senza esitazioni nell’analisi del sogno<\/strong> della notte appena trascorsa.<\/p><\/blockquote>\n Personaggi variopinti<\/strong> (vecchi compagni di classe<\/em>, un enogmatico sadhu<\/em> dai tratti simili a quelli del clochard<\/em> che il giorno prima ho incontrato in stazione centrale e lo stesso Magi<\/a> in panni decisamente inusuali) hanno caoticamente riempito l’aula dell’oratorio<\/strong> nella quale si sarebbe svolto il 1\u00b0 livello del Gioco dell’Eroe<\/a> ed io mi prodigavo a mantenere l’ordine<\/strong> in un contesto che sfiorava il caos<\/strong>.<\/p>\n Stizzita<\/strong> per tale mancanza di rispetto<\/strong> e per il fatto che i partecipanti entrassero ed uscissero dalla sala senza preoccuparsi di disturbare, la-me-stessa-del-sogno<\/em> (in fondo non troppo distante dalla Valeria che incontro nello stato di veglia), afferra una matita<\/strong> e la lancia con decisione contro la libreria situata nella parete opposta, salvo poi afferrarla al volo<\/strong> quando questa, come un boomerang<\/strong>, torna indietro!<\/p>\n Solo a quel punto<\/strong>, quando con grande soddisfazione<\/strong> mi complimento con me stessa per la presa degna di un giocatore di baseball, la tensione si stempera<\/strong> e il mio sguardo incrocia quello di un Magi che, per tutto il tempo, \u00e8 rimasto in silenzio<\/strong>, non troppo infastidito dalla cornice poco consona ad un workshop di meditazione.<\/a><\/p><\/blockquote>\n Pochi minuti dopo (ma chi pu\u00f2 dire come scorre il tempo quando sognamo?<\/strong>), eccomi di nuovo nel letto, stavolta con gli occhi aperti<\/strong> ed un ghigno divertito<\/strong> al ricordo di quanto appena accaduto in sogno.<\/p>\n Tentando di interpretare il sogno, riconosco quanto il mio inconscio abbia abbondantemente attinto alla realt\u00e0<\/strong> circostante, ma Magi mi sprona a proseguire<\/strong> nell’analisi e mi guida<\/strong> nel tentativo di dare un senso<\/strong> a quanto ho vissuto chiedendomi di associare<\/strong> ogni protagonista ad una parte di me e provando, cos\u00ec, a dissipare<\/strong> le zone d’ombra.<\/p>\n Ed \u00e8 proprio qui<\/strong> che il dialogo assume le forme di una consulenza filosofica<\/a>, ovvero quando, di fronte alla mia reticenza<\/strong> nell’accettare di definirmi “ambigua<\/strong>“, ci confrontiamo<\/strong> sul significato che questo termine assume per me e per lui.<\/p>\n Da l\u00ec in avanti i piani si con-fondono<\/strong> e il tentativo di esplicitare le diverse accezioni<\/strong> del termine mi costringe a riflettere su una parola che uso quotidianamente ma di cui, mi accorgo, considero solo un aspetto.<\/strong><\/p><\/blockquote>\n Sentirmi, per cos\u00ec dire, con le spalle al muro<\/strong>, costretta a decidere se accettare o rifiutare<\/strong> una definizione o una parte di essa, mi permette e mi obbliga a osservarmi non per ci\u00f2 che credo di essere o che vorrei essere, ma per ci\u00f2 che le mie azioni dicono di me<\/strong> e per ci\u00f2 che il mio comportamento comunica a chi mi circonda.<\/p>\n Ecco, forse \u00e8 questo il punto<\/strong>: assumere di quando in quando il punto di vista dell’altro<\/strong> per osservare noi stessi e imparare a conoscerci ogni giorno come<\/strong> se ci incontrassimo per la prima volta<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Non so chi sia la figura preposta<\/strong> ad accompagnarci in tale viaggio: un psicologo? un counsellor? forse una guida spirituale?<\/em><\/p>\n Probabilmente tutte e nessuna<\/strong> di queste.<\/p>\n Ci\u00f2 di cui sono persuasa e che la mia formazione e la mia esperienza attestano, \u00e8 che il filosofo<\/strong> \u00e8 colui che \u00e8 in grado di sospendere se stesso<\/strong>\u00a0e mettere tra parentesi ogni teoria<\/strong> ed ogni modello esplicativo<\/strong> della realt\u00e0 per fare spazio ad un terreno, quello del pensiero e della ragione<\/strong>, che diventa il punto di incontro per rendere fecondo lo scambio e generare un movimento<\/strong> che \u00e8 al tempo stesso “ascensivo” <\/strong>e “discensivo”<\/strong>.<\/p>\n Attraverso il dialogo, infatti, il consulente filosofico<\/strong><\/a> ti accompagna sempre pi\u00f9 dentro te stesso<\/strong> (o meglio, ti invita a scendere in profondit\u00e0, ad approfondire l’argomento, quanlunque esso sia) e, cos\u00ec facendo, permette alla tua mente di aprirsi, di togliere la ruggine, di scalfire l’abitudine<\/strong> e permette all’anima di elevarsi<\/strong> sia per merito degli argomenti<\/strong> trattati che per il fatto stesso di dialogare e quindi, di dedicare tempo a se stessi e alla contemplazione<\/strong>.<\/p>\n Senza la pretesa di aver risposto a quanti chiedono cosa sia<\/strong> la consulenza filosofica, ma con la speranza di aver aperto un varco<\/strong> ed aver generato curiosit\u00e0,<\/strong> ringrazio il mio consulente d’eccezione<\/strong> e quanti, in questo week end, hanno fornito ampio materiale per la mia intensa attivit\u00e0 onirica<\/strong>!<\/p><\/blockquote>\n Ringraziando ancora Gianluca Magi<\/a> per la sua pazienza e la sua disponibilit\u00e0, auguro a tutti una buona serata e una notte ricca di sogni<\/a>,
\n<\/em><\/p>\n