{"id":10867,"date":"2018-03-06T15:00:28","date_gmt":"2018-03-06T14:00:28","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=10867"},"modified":"2018-03-06T15:20:13","modified_gmt":"2018-03-06T14:20:13","slug":"beautiful-dreams-spa-domanda-ed-un-racconto-mai","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/i-fil-good\/beautiful-dreams-spa-domanda-ed-un-racconto-mai\/","title":{"rendered":"Beautiful dreams: su una spa, una domanda ed un racconto mai concluso"},"content":{"rendered":"

“Aveva una sensualit\u00e0 capace di strappare dolcemente, a una a una, le sottili membrane che avvolgono il cuore umano”.
\n(Haruki Murakami)<\/em><\/p>\n

 <\/p>\n

Il corpo statuario<\/strong>, i muscoli definiti. Qualche goccia di acqua<\/strong> sul torace ed un sorriso luminoso<\/strong> sul viso.<\/p>\n

Pochi attimi, e sono di nuovo vicini<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n

Lei \u00e8 felice di rivederlo<\/strong>, felice di trascorrere di nuovo del tempo in sua compagnia, felice di riannodare<\/strong> i fili di un racconto rimasto sospeso<\/strong>.<\/p>\n

Ma da dove ripartire<\/strong>? Come racchiudere in poche frasi<\/strong> gli eventi e le emozioni che, come vortice, l’avevano rapita e tenuta lontana<\/strong> nei giorni precedenti? Fin dove spingersi<\/strong> nella narrazione?<\/p><\/blockquote>\n

Forse la cosa migliore<\/strong> non \u00e8 raccontare.<\/p>\n

Forse \u00e8 il momento di chiedere<\/strong>. E di ascoltare<\/strong>.<\/p>\n

Forse stavolta possono essere le domande<\/strong> ad aprire la pista e a permettere ai fatti<\/strong> di emergere in un modo diverso da quello che avevano immaginato.<\/p>\n

Forse c’\u00e8 la possibilit\u00e0 di spiazzare la mente<\/strong> con una domanda che permette di uscire dalla narrazione automatica<\/strong> di cui entrambi sono un p\u00f2 prigionieri<\/strong> e che li rinchiude in un ruolo e in un copione<\/strong><\/a> gi\u00e0 letto, visto, vissuto.<\/p><\/blockquote>\n

Forse \u00e8 il momento di giocare<\/strong>, con la mente e non solo.<\/p>\n

E’ il momento di lasciare che il corpo<\/strong> parli e che comunichi il reciprco desiderio<\/strong> di stare vicini. E’ il momento di mettere da parte ogni filtro e di sentirsi liberi<\/strong> di assecondare le proprie emozioni, al di l\u00e0 del giudizio.<\/p>\n

Troppe volte lei lo aveva visto succedere<\/strong>: troppo spesso aveva visto la paura<\/strong> prendere il sopravvento sull’intuizione,<\/strong> troppo spesso aveva assistito a inutili tentativi di negare<\/strong> ci\u00f2 che l’anima ha da dire.<\/p><\/blockquote>\n

Troppo spesso aveva visto il bisogno di tranquillit\u00e0<\/strong> prevalere sul desiderio di vita<\/strong> e troppe volte aveva visto la scintilla<\/strong> negli occhi spegnersi e, con essa, una parte dell’anima scomparire, addormentarsi<\/strong>, morire.<\/p>\n

Lo aveva visto troppe volte. E non aveva ancora imparato ad accettarlo<\/strong>: ancora non era pronta a vederlo scivolare<\/strong> in una vita che non gli apparteneva.<\/p><\/blockquote>\n

Vicini<\/strong>, in silenzio<\/strong>, solo il rumore dell’acqua<\/strong> in sottofondo: i protagonisti della nostra storia si guardano, si sorridono, si parlano e accidentalmente si sfiorano<\/strong>.Il corpo sa<\/strong>, la mente<\/strong> sa.<\/p>\n

L’anima gioca<\/strong> e loro attendono, bisognosi di capire<\/strong> da quale eidola<\/em> farsi guidare.<\/p><\/blockquote>\n

Il tempo scorre<\/strong>. Giunge l’ora dei saluti. La storia resta, ancora una volta, in sospeso.<\/strong> Entrambi attendono di scoprire fin dove sapranno giocare e quali contorni<\/strong> assumer\u00e0 il loro prossimo incontro.<\/p>\n

Con gioia, curiosit\u00e0, coraggio,<\/em><\/p>\n

Valeria<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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