{"id":10785,"date":"2018-02-19T12:04:22","date_gmt":"2018-02-19T11:04:22","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=10785"},"modified":"2018-02-19T12:06:22","modified_gmt":"2018-02-19T11:06:22","slug":"cosa-significa-filosofare-racconti-dal-workshop-spazi-societa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/applicare-le-pratiche\/cosa-significa-filosofare-racconti-dal-workshop-spazi-societa\/","title":{"rendered":"Cosa significa filosofare? Racconti dal workshop “Spazi e Societ\u00e0”"},"content":{"rendered":"
“Filosofia significa, in verit\u00e0, essere in cammino. Le interrogazioni e le domande sono per essa pi\u00f9 essenziali delle risposte, e ogni risposta viene nuovamente e continuamente rimessa in questione”.<\/em> <\/p>\n Uno dopo l’altro gli ospiti<\/strong> arrivano. Tutto \u00e8 pronto.<\/p>\n I facilitatori hanno predisposto lo spazio<\/strong> e sistemato il materiale di lavoro<\/strong> – la lavagna su cui annotare i passaggi-chiave delle sessioni, la telecamera<\/strong> per documentare quanto faremo e anche carta, penna, matite colorate<\/strong> e cartoncini che daranno un taglio operativo al nostro lavoro – e i partecipanti si presentano e iniziano ad interagire.<\/p><\/blockquote>\n I neofiti<\/strong> ascoltano curiosi i racconti di chi ha gi\u00e0 lavorato con me o con Annalisa, Luca e Fiorenzo e chi da anni conosce le pratiche filosofiche<\/strong>, condivide racconti ed impressioni sui consulenti filosofici con cui si \u00e8 formato (da Oscar Brenifier a Neri Pollastri, da Stefano Zampieri a Metthew Lipman o Ran Lahav) e sulle piste di ricerca<\/strong> che sta coltivando.<\/p>\n Solo un attimo per assicurarci di aver spento i telefoni<\/strong> e si comincia il lavoro.<\/p>\n Oggi sono io a dare il benvenuto<\/strong>, raccontando qualcosa di me e di ci\u00f2 che ci aspetta nei prossimi due giorni : un susseguirsi di sessioni filosofiche<\/strong> che ci permettono di sperimentare divesri stili di conduzione<\/strong> e di indagare con rigore e profondit\u00e0<\/strong> il tema dello spazio<\/strong> e della societ\u00e0<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Nelle due giornate di lavoro, gli stimoli<\/strong> abbondano: dal racconto sufi<\/strong> con cui apriamo il corso e che ci riporta alle suggestioni<\/strong> delle sabbie del deserto, alle immagini dei cimiteri messicani<\/strong> durante il giorno dei morti, che ci offre l’occasione per riflettere sul valore simbolico<\/strong> di uno spazio sacro<\/strong> come il cimitero.<\/p>\n Nel pomeriggio, grazie all’intervento di Fiorenzo, la nostra attenzione \u00e8 catturata dall’indagine sui modelli di pensiero<\/strong> che ci hanno guidati, pi\u00f9 o meno consapevolmente, nell’esecuzione dell’esercizio: comporre una frase di senso compiuto a partire dalle 10 parole<\/strong> che abbiamo selezionato tra le molte presenti nella pagina del libro che abbiamo scelto.<\/p>\n Curiosi, i percorsi della mente: curioso come ciascuno di noi abbia elaborato criteri diversi<\/strong> per connettere tra loro le parole.<\/p>\n E interessante soffermarsi a riflettere sul processo<\/strong> che la mente compie nel passare da una situazione in cui tutte le possibilit\u00e0 sono aperte a quella in cui gli elementi si chiarificano<\/strong>, prendono forma<\/strong> e diventano una frase definita<\/strong> e priva di ambiguit\u00e0<\/strong>, che d\u00e0 vita ad un mondo possibile e ne esclude<\/strong> altri.<\/p>\n Il tempo scorre in fretta e la fatica del pensare<\/strong> inizia a farsi sentire: alla fine del pomeriggio, tutti avvertiamo l’esigenza di staccare un p\u00f2 e di concederci una pausa<\/strong> prima della sessione finale, quella in cui, riprendendo un esercizio di riflessione autobiografica che ho proposto in mattinata, riflettiamo con Luca sui presupposti impliciti<\/strong> che possiamo evincere dalla lettura di uno degli epitaffi<\/strong> scritti dai partecipanti.<\/p>\n Il tema \u00e8 interessante e la comunit\u00e0 di ricerca prova ad indovinare<\/strong> chi sia l’autore, quali caratteristiche comportamentali e quali tratti del carattere possiamo desumere dal contenuto<\/strong>, dallla scelta<\/strong> delle parole e dello stile <\/strong>e persino dalla disposizione grafica<\/strong>.<\/p>\n Alla fine ci sentiamo soddisfatti della nostra analisi e individuiamo senza troppe difficolt\u00e0 l’autore.<\/strong><\/p>\n Ciascuno, in seguito, avr\u00e0 modo di ripercorrere le tappe dell’esercizio sul proprio epitaffio e di fare esperienza di autoconsulenza<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n La mattina di domenica si apre invece con un esercizio che ho mutuato dal mondo della selezione del personale<\/strong>: come fossimo ad un colloquio di gruppo, infatti, chiedo ai partecipanti di stilare entro 15 minuti, in autogestione, una lista con i 5 valori pi\u00f9 importanti<\/strong>.<\/p>\n Ad esercizio concluso, dopo aver ragionato insieme sui criteri e le metodologie adottate dal gruppo, ciascuno ha un momento per riflettere sulla sua esperienza e per chiedersi se agisca pi\u00f9 spesso per metodo o per obiettivo: parte del lavoro filosofico, infatti, \u00e8 anche quello di passare dall’universale al particolare<\/strong> e di usare gli stimoli della sessione per conoscersi meglio e per indagare se stessi<\/strong> da prospettive e con strumenti diversi.<\/p>\n Non per guidicarsi, non per correggersi, ma semplicemente per scoprire chi siamo davvero<\/strong> e non solo continuare a relazionarci con l’immagine di noi<\/strong> con cui ci siamo identificati o che, come nell’esercizio dell’epitaffio, vorremmo mostrare agli altri.<\/p><\/blockquote>\n Il pranzo conviviale<\/strong> \u00e8 parte dell’esperienza e l’ennergia del cibo e del caff\u00e8 ci permettono di affrontare l’ultimo laboratorio con impegno e presenza: Annalisa ci chiede se la filosofia<\/strong>, secondo noi, abbia a che fare con le cose facili o difficili<\/strong> e, nel rispondere, ci accorgiamo che forse \u00e8 opportuno negoziare il significato dei termini<\/strong> e che espressioni come “concreto<\/em>” o “materico<\/em>” sono meno chiare di quanto possano sembrare!<\/p>\n Filosofare \u00e8 bello, filosofare \u00e8 importante. Filosofare \u00e8 un esercizio, filosofare \u00e8 un modo di essere. Filosofare \u00e8 crescere come esseri umani e come animali razionali.<\/p>\n Fare filosofia non \u00e8 semplice e rispettare le regole<\/strong> del gioco, anzi, metterle discussione<\/strong> e negoziarle<\/strong> prima di iniziare la partita, \u00e8 parte del processo.<\/p><\/blockquote>\n Ci siamo: \u00e8 il momento di ripercorrere<\/strong> a volo d’uccello le tappe di questi due giorni e di concludere con un rituale che chiuda i lavori.<\/p>\n I partecipanti tornano a casa e noi conduttori ci prendiamo un momento per valutare l’esperienza<\/strong> e chiederci da dove e come ripartire: le idee<\/strong> non mancano e nemmeno la disponibilit\u00e0<\/strong> a mettere a disposizione i propri strumenti, il tempo, l’energia e l’entusiasmo per offrire sistematicamente un’occasione per praticare<\/strong>.<\/p>\n A nome di tutti, rinnovo allora l’appuntamento al 30 giugno per il prossimo seminario di pratiche filosofiche “Ragione e Libert\u00e0<\/em><\/strong>“.<\/p>\n Con l’augurio di trovare sempre degli spazi fisici e simbolici in cui coltivare le vostre passioni, ringrazio di nuovo i colleghi e i corsisti,<\/em><\/p>\n Valeria<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" “Filosofia significa, in verit\u00e0, essere in cammino. 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