{"id":10745,"date":"2018-02-12T16:32:05","date_gmt":"2018-02-12T15:32:05","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=10745"},"modified":"2018-03-06T14:53:43","modified_gmt":"2018-03-06T13:53:43","slug":"gli-spazi-dellanima-conversazioni-filosofiche-al-tavolino-del-bar-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/i-fil-good\/gli-spazi-dellanima-conversazioni-filosofiche-al-tavolino-del-bar-2\/","title":{"rendered":"Gli Spazi dell’Anima: conversazioni filosofiche al tavolino del bar"},"content":{"rendered":"
“I bar sono luoghi universali, come le chiese, sacri luoghi di ritrovo dell\u2019umanit\u00e0”.<\/em> Quando entriamo al bar<\/strong>, non posso fare a meno di sorridere pensando che \u00e8 passato davvero troppo tempo dall’ultima volta in cui sono “uscita a bere qualcosa<\/strong>” con qualcuno.<\/p>\n Il locale<\/strong>\u00a0 carino, l’atmosfera accogliente. Sedermi sul divanetto<\/strong> mi fa sentire un p\u00f2 meno a disagio: perch\u00e8 sono qui? Che cosa mi aspetto da questa serata?<\/em><\/p><\/blockquote>\n Il mio compagno di viaggio<\/strong> \u00e8 allegro, ma alcuni gesti e lo sguardo fuggevole<\/strong> mi fanno capire che anche lui non sa esattamente come comportarsi: la complicit\u00e0<\/strong> e la fluidit\u00e0 delle nostre chiacchierate in spa<\/strong><\/a> devono ancora trovare il modo di ripetersi in questo contesto<\/strong> per noi nuovo<\/strong>.<\/p>\n Sono io a rompere il ghiaccio<\/strong>, chiedendo informazioni sulla giornata di allenamento in palestra e, quasi senza che ne accorgiamo, ci ritroviamo a parlare della sua (ex?) fidanzata<\/strong> e delle perplessit\u00e0 che lui ha nel riallacciare una storia che sembra risvegliare in entrambi amore e dolore<\/strong>.<\/p>\n Possibile che amare<\/strong> qualcuno sia cos\u00ec difficile<\/strong>? Possibile che una storia – ogni storia – debba necessariamente metterci a confronto con noi stessi<\/strong> e con le nostre fragilit\u00e0?<\/p><\/blockquote>\n Il pensiero corre immediatamente a Filippo<\/strong>, che, dall’altra parte del mondo<\/a>, vive la sua vita lontano<\/strong> da me: cosa star\u00e0 facendo? Anche lui strar\u00e0 pensando a noi?<\/em><\/p>\n Pochi secondi dopo, l’attenzione<\/strong> ritorna sul presente<\/strong> e sul mio interlocutore, al quale rivolgo una domanda tanto semplice quanto spiazzante: “Secondo te” – chiedo “qual \u00e8 il ruolo del fidanzato? Cio\u00e8: cosa dovrebbe fare un fidanzato, qual \u00e8 il suo ruolo all’interno della coppia? O, detto diversamente: cosa significa essere fidanzati?<\/em>“.<\/p>\n Lungi dall’essere una domanda provocatoria<\/strong> o una pura curiosit\u00e0 intellettuale<\/strong>, la mia richiesta tradisce, forse, il desiderio di fare chiarezza dentro di me<\/strong> e di capire se i sogni, i progetti, le aspettative<\/strong> che nutro rispetto alla mia relazione siano tanto personali e parziali<\/strong> da poter comprendere come mai, a volte, la distanza tra il mio mondo e quello di Filippo sembri pari ad un abisso<\/strong>, oppure se la situazione che stiamo vivendo sia oggettivamente di difficle gestione e priva di progettualit\u00e0<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n
\n (Iris Murdoch)<\/em><\/p>\n