{"id":10410,"date":"2017-10-18T23:03:47","date_gmt":"2017-10-18T21:03:47","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?p=10410"},"modified":"2017-10-18T23:18:31","modified_gmt":"2017-10-18T21:18:31","slug":"sulla-soglia-dei-sogni-good-night-wherever-you-are","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/i-fil-good\/sulla-soglia-dei-sogni-good-night-wherever-you-are\/","title":{"rendered":"Alla soglia dei sogni: good night, wherever you are"},"content":{"rendered":"
“Come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia? Tutto \u00e8 sempre cominciato gi\u00e0 prima. La prima riga della prima pagina di ogni romanzo rimanda a qualcosa che \u00e8 gi\u00e0 successo fuori del libro. Oppure la vera storia \u00e8 quella che comincia dieci pagine pi\u00f9 avanti e tutto ci\u00f2 che precede \u00e8 solo un prologo”. <\/p>\n Da quel momento il tempo si ferm\u00f2.<\/em><\/p><\/blockquote>\n Senza darle il tempo di raccontargli di un viaggio lontano<\/a> e del regalo ricevuto da una persona speciale, lui le prese le mani e, con dolcezza, l’avvicin\u00f2 a s\u00e8.<\/em><\/p>\n Il profumo del dopobarba riempiva la stanza e l’aroma del vino inebriava le bocche che, avide, continuavano a cercarsi.<\/em><\/p>\n Il buio della notte li avrebbe presi per mano e condotti al di l\u00e0 del pensiero.<\/em><\/p>\n Al di l\u00e0 di ci\u00f2 che sarebbe successo l’indomani mattina.<\/em><\/p>\n Senza bisogno di parlare, senza bisogno di chiedere, forse senza nemmeno voler davvero sapere, si abbandonarono ad un sentimento al quale non avevano bisogno di dare un nome.<\/em><\/p>\n La dolcezza del respiro si mescolava al calore della pelle e la curiosit\u00e0 di scoprire il corpo dell’altro si accompagnava alla possibilit\u00e0 di rendere quel momento speciale per entrambi.<\/em><\/p>\n Gli occhi leggermente socchiusi tradivano il desiderio di osservare un viso ancora sconosciuto e il timore di non ritrovarvi un’espressione che confermasse che ci\u00f2 che avevano immaginato uno dell’altra fosse reale.<\/em><\/p>\n E mentre le lacrime le scivolavano silenziose lungo il viso, lei si rese conto che poteva fidarsi di lui. <\/em><\/p>\n Non una parola, non una domanda, non un gesto: solo la voglia di vivere quell’istante e di imprimere ogni singolo attimo di quella notte d’amore nella mente.<\/em><\/p>\n Sapeva che avrebbe dovuto lasciarlo andare. <\/em><\/p>\n Sapeva che l’avrebbe visto allontanarsi.<\/em><\/p>\n Sapeva che il desiderio di partire con lui si sarebbe mescolato a quello di osservarlo scivolare via, silenzioso, dalla sua vita.<\/em><\/p>\n Sapeva che non avrebbe potuto fare domande e sapeva che lui non avrebbe chiesto nulla.<\/em><\/p>\n Per questo abbandonarsi all’amore era tanto naturale quanto difficile. Nessuna certezza, nessun appiglio e, ancora una volta, nessun punto fermo.<\/em><\/p>\n Cosa ne sarebbe stato di lei, ora che il cuore era aperto?<\/em><\/p>\n Come avrebbe gestito il fiume di emozioni che tornavano a sgorgare, che davano vita e che facevano cos\u00ec tanta paura?<\/em><\/p>\n Come proteggere se stessa dall’amore?<\/em><\/p>\n Forse era tardi per porsi queste domande.<\/em><\/p>\n Forse non restava altro che accogliere ci\u00f2 che la vita le stava dando, forse bastava vincere la resistenza a farsi coinvolgere, di nuovo, dal fiume della vita. <\/em><\/p>\n Prima che fosse tardi, prima che la vita decidesse di chiudere la porta e di continuare a fluire senza di lei.<\/em><\/p>\n <\/p>\n Domani si torna a casa.<\/p><\/blockquote>\n Domani, un altro treno<\/strong> mi aspetta.<\/p>\n Domani, ancora una volta, mi chiuder\u00f2 nel mio zaino<\/strong> e mi perder\u00f2 nel silenzio di un ricordo<\/a><\/strong>.<\/p>\n Ancora una volta, camminer\u00f2<\/strong>, svelta e spaventata al tempo stesso, tra le vie di Milano<\/strong><\/a>.<\/p>\n Ancora una volta, osserver\u00f2 il cielo azzurro e dir\u00f2<\/strong> a me stessa che le tempeste della vita, quelle che fanno tremare la parte pi\u00f9 fragile<\/strong> della mia anima, non sapranno mai impedirmi di trovare<\/strong> nella bellezza<\/strong> di un dettaglio una ragione per scrivere<\/strong>.<\/p>\n Per sognare<\/strong>. Per amare<\/strong>. Per vivere<\/strong>.<\/p><\/blockquote>\n Grazie a te<\/a>, allora, per regalarmi ogni giorno la possibilit\u00e0 di vivere attraverso le mie parole<\/strong>.<\/p>\n Grazie a te, che forse continui ad esistere<\/strong> attraverso di me.<\/p>\n Grazie a te, che ti perdi<\/strong> nella notte<\/strong>.<\/p>\n Grazie a te, che rendi la normalit\u00e0 tanto unica<\/strong>.<\/p>\n E grazie a te che, con una mano, mi accarezzi il viso<\/strong> e mi ricordi cosa significhi amare qualcuno<\/strong> semplicemente perch\u00e8 esiste.<\/p>\n Buona notte, dunque, dolce cavaliere<\/a>.<\/strong> Ovunque<\/em> tu sia, chiunque<\/em> tu sia.<\/p>\n Con affetto, dolcezza e gratitudine,<\/em><\/p>\n Valeria<\/em><\/p>\n
\n(Italo Calvino)<\/em><\/p>\n