{"id":2782,"date":"2013-07-20T18:15:06","date_gmt":"2013-07-20T16:15:06","guid":{"rendered":"https:\/\/filosofiaamica.it\/?page_id=2782"},"modified":"2013-07-20T18:15:06","modified_gmt":"2013-07-20T16:15:06","slug":"il-processo","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/filosofiaamica.it\/i-fil-good\/presupposti\/applicazioni-2\/il-processo\/","title":{"rendered":"Il Processo"},"content":{"rendered":"

Una volta compreso che tutta la realt\u00e0 \u00e8 una nostra manifestazione, viene spontaneo chiedersi <\/span>come<\/strong> sia possibile dirigere consapevolmente il cambiamento.<\/span><\/p>\n

\"images-11\"<\/p>\n

.<\/strong><\/p>\n

LA LEGGEREZZA<\/strong><\/p>\n

Ripulirsi dagli attaccamenti ci porta a sentirci sempre pi\u00f9 leggeri, liberi!<\/p>\n

Pi\u00f9 siamo aperti, fiduciosi, leggeri e pi\u00f9 immediata \u00e8 la risposta alle nostre richieste: ci\u00f2 che ostacola la manifestazione della nuova realt\u00e0, infatti, \u00e8 molto spesso la paura frutto dell’attaccamento al risultato.<\/p>\n

Questo \u00e8 anche lo spirito che dovrebbe accompagnare le nostre richieste al Cosmo, al Divino, al S\u00e8, all’anima.<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

LA MENTE CREA<\/strong><\/p>\n

La realt\u00e0 che viviamo \u00e8 lo specchio delle nostre credenze profonde.<\/p>\n

Ci\u00f2 significa che prima viene l\u2019idea (lo schema mentale, la credenza) e poi la realt\u00e0 inizia a prendere la forma di quell\u2019idea.
\n<\/strong><\/p>\n

Questo appare molto chiaramente nelle indagini psicogenealogiche, <\/a>ovvero, negli studi sui legami familiari e la programmazione inconscia ricevuta dagli avi: emerge, infatti, che di generazione in generazione la medesima situazione si ripresenti, spesso ingigantita, come se l\u2019evento originario avesse innescato un meccanismo che prende forma grazie alla vita dei discendenti.<\/p>\n

\"250px-phrenology1\"Per questo il vero cambiamento avviene a partire da una de-programmazione profonda e dalla ri-programmazione e, per lo stesso motivo,<\/p>\n

\u00e8 fondamentale prestare attenzione a ci\u00f2 che pensiamo e <\/strong>scegliere consciamente di coltivare pensieri, immagini, emozioni, atteggiamenti positivi.<\/strong><\/div>\n

.<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

\n

IL PROCESSO<\/strong><\/p>\n

Sebbene ogni esperienza sia diversa e molto dipenda da ci\u00f2 che realmente c\u2019\u00e8 in gioco per noi, si possono delineare dei punti chiave che permettono di orientarsi nel processo che porta alla manifestazione di una nuova realt\u00e0.<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

1. <\/span>INDIVIDUARE L\u2019OBIETTIVO<\/strong><\/p>\n

E\u2019 importante focalizzare la nostra attenzione su un\u2019immagine futura positiva: la spinta deve essere la voglia di manifestare una realt\u00e0 appetibile, che ci piaccia. <\/strong><\/p>\n

E\u2019 importante che la spinta all\u2019azione sia la positivit\u00e0, il piacere, non la mancanza. Anche perch\u00e9 altrimenti carichiamo le nostre richieste di ansia, preoccupazione, aspettative\u00a0 e paura che non fanno altro che rallentare il processo.<\/p>\n

Se ci\u00f2 che accompagna la nostra azione \u00e8 una mancanza, se ci focalizziamo su qualcosa che vogliamo evitare, il nostro desiderio \u201cvibrer\u00e0 sulle frequenze della mancanza\u201d restituendoci tale esperienza! <\/em><\/p>\n

L\u2019atteggiamento, al contrario, dovrebbe essere quello della leggerezza, della gioia, della soddisfazione che attira altra soddisfazione.<\/p>\n

Non dobbiamo porre limiti a ci\u00f2 che chiediamo, possiamo trasformare ogni nostro desiderio in un’occasione per entrare in contatto con le leggi dell’Universo!<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

2. <\/span>FORMULARE CHIARAMENTE LA PROPRIA RICHIESTA<\/strong><\/p>\n

Una volta individuato ci\u00f2 che desideriamo \u00e8 sufficiente formulare la richiesta all\u2019universo, che sicuramente trover\u00e0 il modo per farci avere ci\u00f2 che desideriamo.<\/strong><\/p>\n

Un avvertimento importante \u00e8 che ci\u00f2 che la mente vuole non sempre \u00e8 ci\u00f2 che si rivela essere davvero il meglio per noi. <\/strong>Per questo il suggerimento \u00e8 quello di affidare la propria richiesta al cosmo e di stare aperti per cogliere i segnali, rimanendo aperti alla possibilit\u00e0 di cambiare strada.<\/p>\n

\"935915_261393320669915_1671511361_n\"<\/p>\n

Affidarsi al S\u00e9, alla Guida dell\u2019Universo o del Divino \u00e8 un atto di fiducia che viene sempre ripagato! Ci\u00f2 che conta \u00e8 formulare una richiesta chiara, dettagliata, avere un’immagine mentale di ci\u00f2 che desideriamo e accompagnare tale immagine ad un’emozione piacevole e al senso di fiducia nel processo.<\/p>\n

Come arrivare alla meta ci diverr\u00e0 chiaro passo dopo passo se rimarremo aperti e riconosceremo i segnali che ci indicheranno il percorso.<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

\n

Ogni volta che ti si presenta un problema non cercare di risolverlo, lo complicheresti\u2026 Ogni conflitto va affidato al buio e superato guardandolo in modo nuovo.<\/p>\n

(Alain B<\/strong>auer)<\/p>\n<\/blockquote>\n

.<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

\n

\n

\n<\/blockquote>\n

3. <\/span>RIASSUMERSI LA RESPONSABILITA\u2019 PER CIO\u2019 CHE SI E\u2019 MANIFESTATO<\/strong><\/p>\n

Quando la nostra richiesta riguarda qualche ambito della nostra vita particolarmente problematico, \u00e8 possibile che il processo di cambiamento necessiti di tempo.<\/strong><\/p>\n

Cambiare significa rendersi conto delle motivazioni profonde che hanno portato al manifestarsi del problema.<\/strong><\/p>\n

L\u2019obiettivo di ogni trasformazione, infatti, \u00e8 quello di renderci pi\u00f9 consapevoli in modo da evitare che il problema si ripresenti dopo poco. Le soluzioni estemporanee e le scorciatoie non portano da nessuna parte!<\/strong><\/p>\n

Se il mio problema riguarda ad ex il rapporto col denaro, il vero obiettivo sar\u00e0 guarire ci\u00f2 che ha portato al disagio, non trovare un pacco di banconote sotto il materasso al risveglio!<\/p>\n

Ogni richiesta dovrebbe nascere dal desiderio profondo di crescere, di ripulirci dagli attaccamenti, di apprendere, di realizzare la missione dell’anima. Il desiderio, dunque, diventa un veicolo di evoluzione e un modo per entrare in contatto con il potere universale, con il potere dell’amore e del divino!<\/em><\/p>\n

Il primo passo per manifestare una nuova realt\u00e0 \u00e8 quello di comprendere che l\u2019origine del problema \u00e8 una credenza boicottante, distruttiva che abbiamo coltivato. Ci\u00f2 non significa che dobbiamo sentirci in colpa, ma semplicemente essere consapevoli del processo<\/em>. E, anzi, comprendere che, cos\u00ec come abbiamo manifestato una realt\u00e0 di disagio, nello stesso modo potremo cambiare le immagini che proiettiamo, dando vita ad una nuova situazione.<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

4. <\/span>VEDERE IL PROBLEMA PER CIO\u2019 CHE E\u2019<\/strong><\/p>\n

Spesso il problema \u00e8 sotto i nostri occhi, ma, in un certo senso, \u00e8 come se non riuscissimo a vederlo: siamo troppo immersi nella situazione per riuscire a cogliere ci\u00f2 che agli occhi di un estraneo appare lampante. <\/strong><\/p>\n

.<\/p>\n

\n

Quanto meno uno pensa, tanto pi\u00f9 ha occhi ovunque: <\/span><\/p>\n

il vedere deve prendere il posto del pensare <\/span><\/p>\n

(Arthur Schopenhauer)<\/span><\/p>\n<\/blockquote>\n

Attraverso le pratiche di yoga sciamanico o di costellazioni immaginali e attraverso il dialogo filosofico \u00e8 possibile imparare a vedere ci\u00f2 che ci sfugge.<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

5. <\/span>LA COMPRENSIONE INTUITIVA E LA PEACK EXPERIENCE<\/strong><\/p>\n

Le pratiche hanno il potere di ingigantire a tal punto il problema da rendercelo finalmente visibile. a quel punto, quando finalmente riusciamo a \u201cvedere l\u2019invisibile\u201d, ecco che arriva la comprensione intuitiva, la peack experience,<\/strong> come la chiama Maslow. Questa presa di coscienza \u00e8 come un\u2019intuizione improvvisa che ti porta a chiederti come sia stato possibile non vedere ci\u00f2 che stava davanti ai nostri occhi!<\/p>\n

Si tratta di una comprensione che oltrepassa la dimensione propriamente razionale: <\/strong>per poter cogliere ci\u00f2 che normalmente ci sfugge \u00e8 necessario <\/span>uscire dagli schemi abituali con cui leggiamo gli eventi; l’alternativa \u00e8 quella di continuare a correre come un topolino nella scatola!<\/span><\/p>\n

.<\/p>\n

\"legge-attrazione\"<\/a><\/p>\n

6. <\/span>VERSO UNA NUOVA REALTA\u2019<\/strong><\/p>\n

Quando lo schema limitante \u00e8 stato dissolto e rimpiazzato con una credenza costruttiva, ci si sente aperti ad una comprensione pi\u00f9 vasta e a quel punto serve solo un po\u2019 di tempo affinch\u00e8 anche nella materia si manifesti il risultato di questo processo di trasformazione.<\/p>\n

Il resto accade da s\u00e9 e nell\u2019assenza di sforzo!<\/strong><\/p>\n

.<\/strong><\/p>\n

\n

“La suprema condotta \u00e8 l’assenza di sforzo” (Tilopa)<\/p>\n<\/blockquote>\n

\n

E\u2019 incredibile constatare come,a questo punto, l\u2019universo ti invii tutto ci\u00f2 che ti serve per realizzare i tuoi desideri!<\/p>\n

.<\/p>\n

\n

7. <\/span>LE RESISTENZE INCONSCE AL CAMBIAMENTO<\/strong><\/p>\n

Quando desideriamo manifestare una nuova realt\u00e0 dobbiamo essere consapevoli che ogni cambiamento implica una morte: affinch\u00e8 una nuova realt\u00e0 venga alla luce \u00e8 necessario che la vecchia realt\u00e0 muoia. E, poich\u00e8 questo spesso ci spaventa, creiamo molte resistenze inconsce per non dover passare dall\u2019esperienza del distacco. <\/strong><\/p>\n

Per quanto sembri paradossale temiamo di lasciare andare persino quelle parti di noi (o quelle realt\u00e0) che razionalmente diciamo di non sopportare pi\u00f9! <\/em><\/p>\n

<\/em>Tutto sommato, infatti, abbiamo imparato a convivere con ci\u00f2 di cui siamo insoddisfatti, mentre il nuovo, per quanto allettante possa essere, \u00e8 comunque ignoto e ci chiede di metterci in gioco e di renderci vulnerabili.<\/p>\n

Queste paure ci portano a boicottare inconsciamente i nostri progetti attraverso fallimenti o rinunce e spesso si mascherano dietro pigrizia, indecisione, dispersione.<\/p>\n

Imparare a riconoscere i segnali dietro cui si celano le resistenze inconsce al cambiamento permette di dissolverli e di affrontare consapevolmente il passaggio.<\/p>\n

Nel processo di manifestazione \u00e8 quindi fondamentale sviluppare la propria consapevolezza e ripulirsi continuamente.<\/p>\n

.<\/p>\n

8. LA SOGLIA DEL MERITO: QUANTA FELICITA’ SEI IN GRADO DI SOPPORTARE?<\/strong><\/p>\n

E’ proprio cos\u00ec: ad un certo punto qualcosa dentro di noi dice “basta” e non permette pi\u00f9 all’universo di manifestarsi nella nostra vita sotto forma di abbondanza e prosperit\u00e0.<\/strong><\/p>\n

Questa \u00e8 ci\u00f2 che si chiama “soglia del limite”.<\/p>\n

La sperimentiamo ad esempio, quando non ci legittimiamo ad elevare il nostro tenore di vita, a guadagnare pi\u00f9 dei nostri genitori ed \u00e8 sempre a causa della soglia del limite che spesso, dopo aver perso i chili di troppo, si ingrassa nuovamente.<\/em><\/p>\n

Purtroppo i boicottaggi inconsci che non ci consentono di raggiungere o mantenere i nostri obiettivi sono molti e non spesso facilmente riconoscibili.<\/p>\n

I corsi e le sedute individuali rappresentano un’ottima occasione per ripulire in profondit\u00e0 la mente subconscia ed attivare le energie e le risorse che sosterranno il processo di cambiamento!<\/strong><\/p>\n

Percorsi di Consapevolezza<\/a><\/strong><\/p>\n

Programmi I FiL Good<\/strong><\/p>\n

\n

\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Una volta compreso che tutta la realt\u00e0 \u00e8 una nostra manifestazione, viene spontaneo chiedersi come sia possibile dirigere consapevolmente il cambiamento. . LA LEGGEREZZA Ripulirsi dagli attaccamenti ci porta a sentirci sempre pi\u00f9 leggeri, liberi! Pi\u00f9 siamo aperti, fiduciosi, leggeri e pi\u00f9 immediata \u00e8 la risposta alle nostre richieste: ci\u00f2 che ostacola la manifestazione della […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"parent":2551,"menu_order":18,"comment_status":"open","ping_status":"open","template":"","meta":{"footnotes":""},"class_list":["post-2782","page","type-page","status-publish","hentry"],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/2782"}],"collection":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=2782"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/2782\/revisions"}],"up":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/2551"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/filosofiaamica.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=2782"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}