Laboratori di pratiche filosofiche: i presupposti
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La complessità è sempre stata una caratteristica della vita umana, ma è soprattutto nell’epoca moderna che si rivela in tutta la sua dirompenza destrutturante. L’avvento della società dei consumi e della tecnica, la crisi delle istituzioni, la moltiplicazione delle conoscenze sull’uomo e sul mondo, la disintegrazione dei rapporti interpersonali, l’emancipazione dell’economico dal sociale, la facilità degli spostamenti delle persone e delle informazioni su scala globale e la conseguente rinegoziazione delle identità e delle culture, sono solo alcuni fili interconnessi che vanno a costituire un tessuto più ampio della moderna società globale.
Di fronte a questi rapidi e profondi mutamenti, forte è il rischio di perdere l’orientamento della direzione che si intende perseguire; altrettanto forte è quindi la ricerca di significati che si inseriscano in un più ampio orizzonte di senso e che ci permettano di navigare verso le nostre mete, consapevoli della varietà e variabilità delle strade che ci conducono ad esse.
La filosofia può essere un utile strumento per gestire questa complessità. A differenza di quanto comunemente si crede, il pensiero filosofico può essere elaborato non solo in modo individuale attraverso la lettura dei classici del pensiero, ma anche in modo dialogico in una comunità di ricerca che sia guidata da figure competenti sia in ambito filosofico che psico-pedagogico.
La filosofia ha da sempre avuto una vocazione pratica, sia perché i quesiti affrontati dai filosofi dell’antichità traggono spunto dal loro continuo interrogarsi sul mondo, sia perché la teoria non è mai concepita come qualcosa di fine a se stessa: ciò che conta è la possibilità che essa trasformi la vita di chi la coltiva. Questa trasformazione riguarda in primo luogo l’atteggiamento verso la quotidianità, poiché ciò che agli occhi della maggioranza appare come scontato, certo, indubitabile, viene sistematicamente vagliato alla luce della ragione critica dal filosofo.
Per questo negli ultimi decenni è notevolmente cresciuto l’interesse verso la riflessione filosofica anche da parte di coloro che non hanno una formazione accademica e prova ne sono la diffusione delle cosiddette “pratiche filosofiche” che, a vario titolo e con modalità diverse, offrono momenti di dialogo comunitario e condivisione del sapere.
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