Philosophy For Children (P4C)

LA PHILOSOPHY FOR CHILDREN:

UN METODO PER IMPARARE A PENSARE

philosophy

STORIA

La P4C nasce negli anni ’70 ad opera di Matthew Lipman, docente di Logica presso il Montclear State College. Essa rappresenta un metodo didattico attraverso cui  sviluppare le capacità logico-cognitve dei giovani. Partendo dall’eredità del filosofo e pedagogista John Dewey, Lipman si è reso conto sia dell’importanza di partire dall’esperienza concreta presente del bambino quale stimolo per la ricerca e l’apprendimento, sia dell’importanza di favorire un atteggiamento partecipativo e democratico che porti alla co-costruzione del sapere nell’ambito di una vera e propria comunità di ricerca filosofica.

La Philosophy for Children non è una lezione di filosofia, il suo obiettivo è piuttosto quello di sviluppare le abilità di pensiero nei bambini di età variabili dalla prima età scolare fino ai primi anni dell’insegnamento superiore e si propone quale proposta pedagogica per educare a pensare.

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DESTINATARI

La P4C può essere proposta a studenti di diverse fasce di età – dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria – per ognuna delle quali esiste un apposito testo del curriculo Lipman). E’ anche previsto un corso di formazione per docenti, da intendersi quale avvicinamento al metodo Lipman.

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SVOLGIMENTO DEL PERCORSO

Un percorso di P4C si articola in una serie di incontri o sessioni filosofiche a cadenza settimanale, che durano circa 1 ora e 30 minuti ciascuna. Le sessioni hanno carattere laboratoriale ed interattivo e stimolano la partecipazione attiva di ogni membro della comunità.

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BENEFICI

Nelle sessioni di P4C entrano in gioco sia la componente logico-analitica (dimensione critic e creative) che quella socio-affettiva (dimensione caring).

In particolare, un percorso di p4c si propone di sviluppare e rinforzare:

abilità di ragionamento (induttivo, deduttivo, analogico,…)

abilità di ricerca (osservazione, descrizione, narrazione,…)

abilità di formazione concettuale (definizione, classificazione, …)

abilità di “traduzione” (comprensione, ascolto, scrittura,…)

disposizioni critiche (meravigliarsi, chiedere ragioni, giudicare facendo uso di criteri, porre domande, …)

abilità comunicative e atteggiamenti democratici

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Inoltre, con la costituzione della Comunità di Ricerca, ci si attende un miglioramento:

delle abilità di pensiero e ragionamento

degli atteggiamenti critici e riflessivi in tutte le aree

delle competenze comunicative

della capacità di ascolto dell’altro come alius e non solo come alter

delle capacità di cura e responsabilizzazione reciproca

delle capacità di alfabetizzazione emozionale

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STRUTTURA DELLA SESSIONE

La sessione-tipo è così strutturata:

Costruzione del setting con la disposizione circolare delle sedie

Attività introduttiva di carattere ludico

Stimolo-guida (o pre-testo) solitamente tratto dai testi del curruculo Lipman

Elaborazione e raccolta delle domande che scaturiscono dallo stimolo-guida

Analisi dell’agenda, ovvero, riflessione critica sulle domande stesse

Dialogo filosofico a partire dalla domanda che ha suscitato maggiore interesse nella comunità di ricerca.

Auto-valutazione da parte della comunità di ricerca a mezzo di strumenti analogici relativa a diversi parametri (ascolto, approfondimento, partecipazione, rispetto delle regole, ecc..).

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Per richiedere maggiori informazioni sul percorso o per proporlo nella propria scuola (o libreria/biblioteca, ecc..):

[email protected]