Da “Un anno I FiL Good”: l’open day di FilosofiaAmica
<< L’esperienza di mindful eating è stata molto rivelativa, sin dalle sue prime fasi. La meditazione “body-scan” mi ha permesso di entrare in contatto e di sentire profondamente, come non mi capitava da tempo, lo scorrere dell’energia nel mio corpo. (…)
Quando ho iniziato a mangiare, poi, vi è stata subito immediata visione del parallelismo tra il mio modo di mangiare e di approcciarmi al cibo e la mia attitudine alla vita. Mentre stavo iniziando a mangiare ho subito visto e sentito la fretta, l’istinto a divorare il cibo/vita, masticando poco e preoccupandomi solo di ingoiare, di giungere al risultato finale, senza dar troppa importanza al gustarmi il percorso. E mentre il piatto era ancora pieno, ecco che giungeva anche la preoccupazione sul dopo, sull’assicurarmi anche il secondo piatto. Stavo ancora mangiando e già la mente si preoccupava del dopo, che non ce ne fosse più per me!! Questa pratica è stata per me un utile esercizio per prendere ancora più coscienza di ciò che sono in questo momento e per tentare di rallentare e di stare nel presente con ciò che c’è o non c’è, imparando a gustarmi anche il percorso, senza voler subito e solo giungere al risultato finale. Ho anche notato che, mangiando più lentamente, il senso di sazietà arriva prima e con meno cibo. Però ho esagerato lo stesso ed ho mangiato più delle reali necessità fisiche e, alla fine, per pochi minuti, ho sentito un senso di gonfiore. E, in questo periodo,mi è capitato varie volte. E’ successo varie volte che proiettassi sul cibo esigenze, bisogni e mancanze, mangiando così in modo famelico ed esagerato. Praticare mindful eating è possibile anche da soli, ma, a me, ha aiutato un sacco farlo in gruppo, sostenuto dall’energia di altre Anime e mi ha permesso di vedere nitidamente ciò che stava dietro ad un’apparentemente semplice ed abitudinaria pratica quale quella del mangiare. Perciò, grazie mille!!! >>. M.
Da “I Sabati I FiL Good” con esperienza di mindful eating
“Ripercorro la sessione di stamattina e avverto una forte sensazione di stabilità (mentale, perche’ quella fisica ha qualche problemino!)
É stato tutto nuovo e quindi libero da aspettative, gustato a pieno in tutti i suoi aspetti. Associare un lavoro di attenzione profonda del sé ad un percorso di attenzione ai “sé” altrui, espresso attraverso il cibo, é una meravigliosa esperienza.
Cercare di farmi spazio ed osservarmi dall’ interno mi ha dato la possibilità di ascoltarmi in un modo insolito. Ho vissuto in maniera interessata ed attenta ogni passaggio, ogni collegamento di organi e cellule, fino a sentirmi IO nel mio insieme, seppur consapevole di essere ogni istante diversa…il concetto di continua morte e rinascita fa parte già da un po’del mio percorso e sapere che neanche qui mi abbandona mi fa stare bene…
L’assaggio del cibo ha invece acceso un susseguirsi di emozioni.
Assaporare il frutto di un lavoro così carico di energia e propositi, ha riempito il cuore di calore, proprio come uno stomaco accoglie il cibo e si prepara ad assimilarne le sostanze nutritive…Ho riconosciuto per un attimo quell’amore e quella dedizione che anche io metto nel cucinare (attività che adoro e che mi permette di sperimentare ogni giorno) riconoscendo che, quando porto un piatto a tavola, vorrei che potesse trasmettere realmente quello che ho nel cuore.
Attendere con ansia che chi ho davanti assapori il primo boccone, cercando di coglierne le sensazioni, con la speranza che il quel perfetto istante si sprigioni tutta me stessa.
Magico. Davvero.
Oggi, mi sono lasciata con piacere guidare ad un’ osservazione consapevole del corpo e ho cercato di vivere attentamente anche un paio di sensazioni fisiche che sono sopraggiunte in corrispondenza di alcuni punti. Eseguo spesso delle meditazioni nelle quali pongo attenzione ai segnali del corpo ed alle sensazioni che ne derivano, ma faccio ancora un po’ fatica a viverle a pieno, senza interferire con la mente che ne cerca le cause.
Sono metodi semplici ma molto intensi, capaci di lavorare nel profondo. Ottimo!!
Ti ringrazio e ti abbraccio.
L.”