“Alle 07:30 dobbiamo essere fuori casa”. “Ok”, dico io, ben sapendo che il mio spirito bergamasco/milanese interpreterà quell’indicazione in senso molto più letterale di quanto faranno i miei compagni siciliani!
La nostra fluidità ed un pizzico di fortuna hanno fatto in modo che arrivassimo al porto con largo anticipo, sfidando il traffico e la scarsità di parcheggi: altra conferma del fatto che, quando sei sereno e ripulito dentro, la realtà esterna si adatta di conseguenza.
Mi imbarco ed attraverso il famoso “Stretto”. Messina è ormai alle spalle ed io mi preparo a percorrere l’Italia nella sua interezza.
Osservare come cambiano i paesaggi dalla Calabria a Milano, sentirsi parte di un’unica realtà che pure si presenta così ricca di diversità e di sfumature, immaginare quali mondi si celino dietro ai palazzi un pò fatiscenti che fanno da cornice alle principali stazioni, condividere racconti di vacanze e di vite con le persone che allietano la lunga giornata di viaggio: tutto questo è la degna conclusione di un’esperienza che sarebbe riduttivo chiamare “vacanza”.
La mia settimana in “terra sicula” è stata ben più che mare, divertimento, buon cibo e cultura.
Incontri fugaci con gli anziani del paese che ti chiedono da quale parte del “continente” arrivi, persone ospitali a cui si corruccia il viso quando tenti di rifiutare un dolce a base di fichi freschi (per fortuna non ho affatto rinunciato a tanta bontà!), la mamma del caro Giuseppe che mi ha salutata ringraziandomi e riempiendo la mia borsa di sfiziosità locali, lo chef del mitico locale messinese “Il Corsaro” che si è premurato di preparare arancini vegani e “pidoni” così che potessi gustarli durante il tragitto:
tutti coloro che ho incontrato mi hanno aperto le porte delle loro case, del loro cuore e delle loro anime.
E come non sentire ancora i brividi nella schiena ripensando alle pratiche notturne al chiaro di luna nella riserva naturale, al volpino che ha mangiato parte della nostra cena dalle nostre stesse mani, alla sensazione di sentirsi parte del tutto e parte di qualcosa di più grande osservando i megaliti dell’Argimusco o ascoltando il rumore delle foglie che danno voce agli alberi del bosco?
Come non emozionarsi al ricordo dei colori intensi dell’ibisco o del blu cobalto del mare di Panarea? Come non avvertire la magia dello Stromboli che erutta o del cielo stellato che osservi dal pontile della nave, che ti cattura, lasciandoti la sensazione che la tua esperienza, in quel momento, sia totalmente diversa da quella che gli altri turisti stanno vivendo a pochi centimetri di distanza da te?
Come non riconoscere, poi, che esiste un filo sottile che ti lega ad alcune anime speciali, con le quali non serve vedersi o sentirsi spesso per sapere che stai camminando nella stessa direzione?
Giuseppe ed Alice sono stati in questi dieci giorni amici, compagni di viaggio, sciamami e maestri. Hanno risvegliato una Valeria che si era come addormentata, forse un pò schiacciata dal peso degli eventi. Hanno saputo “tirar fuori” una ferita che non sapevo nemmeno di avere ed offrirmi tutti gli strumenti affinchè potessi attraversare la mia paura e trovare in essa la chiave per ripartire.
Giuseppe mi ha ricordato come ci si sente quando gli occhi brillano nel vedere il tuo sogno prendere forma, esattamente come era accaduto a me durante le prime fasi di I FiL Food, Alice mi ha insegnato che esiste una lentezza che non ha nulla a che fare con la pigrizia e che è carica di fascino e femminilità. Entrambi hanno contribuito a dare nuova linfa alla mia creatività, facendo sì che questi primi giorni a casa (alla mia casa e non a quella che per 10 gg ho sentito tale) siano così piacevoli e propositivi.
Sono entrata in un contesto che già aveva una sua forma, sono entrata in relazione con ciò che c’era, ho sentito che la mia presenza ha portato energia e che altrettanta ne ho ricevuta: mi sono immersa nell’esperienza, lasciandomene trasformare. E le persone che ho incontrato hanno fatto altrettanto.
Ecco perchè questo viaggio è stato così stimolante, arricchente, nutriente.
Accade ogni volta in cui ti apri, senza riserve, senza paura, e permetti all’altro di entrarti dentro e di lasciarti, poi, con la sensazione che quell’incontro, quello scambio, ti abbia trasformata.
Ora vogliamo che questa magia venga messa a disposizione di quanti vorranno trascorrere qualche giorno in nostra compagnia tra natura incontaminata, meditazioni, yoga, mindful eating, cultura, evoluzione e condivisione.
I progetti in cantiere sono davvero tanti ed uno alla volta, siamo certi che sapremo dar loro vita.
Prossimo appuntamento: vacanza-studio ad Ibiza dal 21 al 23 ottobre.