Vedere Saturno dal telescopio e lasciare che l’immaginazione voli, addormentarsi con i sogni che vorresti realizzare e svegliarti con quelli che stanno accadendo che ti attendono: che spettacolo! Che magia è la vita! Evviva!
“Non so se l’ho meritata, ma me la sono goduta”!
Con questa esclamazione l’Asrtonomo Massimo Capaccioli saluta e ringrazia quanti sono intervenuti alla serata e in partciolare Amico Bio per aver promosso ed ospitato l’evento.
E noi, i partecipanti, a nostra volta non possiamo che ringraziare il Professore che, con estrema chiarezza, competenza ed ironia ci ha condotti nel mondo degli astri.
La serata rischiava di essere offuscata – letteralmente!- dai grossi nuvoloni che sino all’ultimo coprivano il cielo, ma la nostra determinazione nel voler celebrare nel parco dell’Anfietatro la laurea honoris causa in astrofisica conferita a Massimo Capaccioli dall’Università russa di Dubna, ha alla fine avuto la meglio sul maltempo, permettendoci anche di vedere, grazie al telescopio montato per l’occasione, Saturno e il suo anello che, come ha suggerito Capaccioli durante la sua “lezione open air“, ricorda la tazza di un noto artista contemporaneo.
Come a dirci, insomma, che la natura è sempre un passo avanti e sa ispirarci, meravigliarci, insegnarci e guidarci.
Per questo, mentre la mente già si prepara all‘evento di questa sera – una milonga clandestina nel cuore dell’Arena – lo sguardo è ancora rivolto al cielo in attesa di un indizio sulla direzione da prendere (restare in quel di Napoli o fare, tra qualche settimana, ritorno a casa?).
Per me, definita da Roberto Conte – Responsabile Ufficio Stampa dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli – “la filosofa del cibo“, poter organizzare questo evento e partecipare ad una festa che, nella sua semplicità e sobrietà, ha saputo mettere ciascun ospite a proprio agio e far sì che persone e personalità diverse tra loro per interessi, professioni, persino provenienza (alla serata erano presenti tra gli altri Marina Dzhagaryan dell’Università di Pyatigorsk, l’astronomo iracheno Ali Talib, dell’Università di Bagdad e il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori) è stato un onore oltre che un piacere.
E allora rinnovo il mio “grazie al cielo” (doveroso, in questo caso, il gioco di parole!) per essere qui, per essere ora e per la capacità che questa esperienza mi sta dando di assaporare la magia del momento presente.
Con affetto,
Valeria