Un incontro… scoppiettante: nuovi racconti dal Gioco dell’Eroe

“Le stazioni sono una mia vecchia passione. Potrei passarci giornate intere, seduto in un angolo, a guardare quel che succede”. (Tiziano Terzani)

Il rumore dei tacchi a contatto con l’asfalto mi riconsegna al momento presente e all’automobile che, qualche minuto prima, avevo parcheggiato con “sole” quattro manovre a ridosso della Stazione Centrale.

Il tempo di un caffè – l’ennesimo – e di qualche ulteriore considerazione sull’importanza di riflettere accuratamente prima di esprimere un desiderio perchè, sì, l’Universo rischia di accontentarti, e siamo già arrivati al momento di congedarci.

Oggi più che mai, i saluti hanno il sapore di un “arrivederci a presto”, non solo perchè tra pochi mesi ci ritroveremo nella magnifica Torino per il GdE Reprise in compagnia di giocatori provenienti da tutta Italia, ma anche – e soprattutto – perchè so che “il Magi” si presenterà – seppur spesso sotto mentite spoglie – ogni ogni volta in cui, meditando, mi rivolgerò alla mia guida interiore per avere un suggerimento o un’indicazione sul percorso da intraprendere. O quando avrò bisogno di sostegno o conforto.

E’ così che vivo la sua presenza: come una guida fidata che, con pazienza e fiducia, segue e monitora il percorso di quanti partecipano al Gioco dell’Eroe e che, con discrezione e saggezza, consegna a ciascuno una parola, un gesto, uno sguardo che silenziosamente lavora nel profondo della persona che la riceve e la induce al “risveglio“.

Non svela nulla, Gianluca, seppure parli sempre con franchezza e scheiettezza, ma ti permette di prendere coscienza dell’esistenza stessa del velo e ti offre il piacere e la soddisfazione di trovare autonomamente una chiave di lettura degli eventi che pacifichi l’anima e valorizzi la persona ed una strategia creativa che ti costringa ad attingere al grande potenziale immaginifico a cui tutti hanno accesso ma che in pochi sanno sfruttare.

Forte di una preparazione accademica degna di nota e di ininterrotti studi personali, di una grande esperienza sul campo e di una sottile ironia, Magi sa toccare con delicatezza e precisione le corde della tua anima e ti restituisce un’immagine di te che è quella che, giorno dopo giorno, puoi impegnarti ad essere.

Ogni volta in cui ho il piacere e la fortuna di parlargli, scopro una Valeria diversa ed ogni volta in cui gli affido un tratto della mia personalità che non accetto o con il quale trovo difficile rapportami, ecco che me lo riconsegna come nobilitato, ripulito da ogni giudizio o critica con cui l’avevo trattato.

E’ un atto d’amore e di sincera e profonda fiducia.

E più mi accorgo di quanto delicato sia questo “tocco magico”, più realizzo quanto spesso una persona (io!) possa essere dura con se stessa, più apprezzo la totale accettazione di sè che ritrovo in un Magio (come scherzosamente si fa chiamare) sempre più in forma e in piena “evoluzione creativa”.

Anche stavolta, quindi, esco arricchita da questo fine settimana vissuto oltre i confini del mondo ordinario, oltre i limiti di tempo e spazio, oltre il comune concetto di “corso“, di “scambio” e “partecipazione“.

Anche stavolta, torno quindi alla quotidianità con un compito – scrivere un breve racconto su un incontro potenzialmente “scoppiettante” – e con una missione – quella di imparare a nutrire le mie ombre fameliche prima che queste divorino con la solita, insaziabile, ingordigia, le parti più fragili della mia psiche.

E, anche stavolta, sono convinta che le mie parole diano voce alle sensazioni e ai pensieri di quanti hanno condiviso con me il 3° e il 5° livello del GdE lo scorso week end.

Grazie, allora, caro Gianluca!

Ti aspettiamo presto!

V&V 😉