Sulla non-oggettività del reale: riconoscere e dissolvere gli ostacoli

Rimango sempre stupita e meravigliata dal potere della meditazione!

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Capita nella quotidianità di imbattersi in problemi più o meno grandi: che si tratti di piccoli contrattempi o di grandi difficoltà, la natura di tali disagi non cambia.

Ed anche la reazione della mente in entrambi i casi è probabilmente la stessa. Forse ci induce a reagire da vittime, forse ci fa piombare nello sconforto, forse risvegli ansia e paure… qualunque sia la reazione della mete, attraverso la meditazione, impariamo a riconoscerla come tale, ovvero, come un’abitudine, cessando di confonderla con la “verità”.

L’interpretazione dei fatti che la mente crea è un’idea, che, come tale, è priva di consistenza. Iniziare a riconoscere le idee e i pensieri, come costruzioni mentali invece che scambiarli per verità è il primo passo per de-programmare la mente.

Con la pratica e il tempo, verrà spontaneo imparare a riconoscere anche gli ostacoli come nostre manifestazioni: l’ostacolo non è qualcosa da combattere. E piuttosto un’idea da dissolvere!

La prossima volta in cui ci troviamo davanti ad un problema possiamo osservare con attenzione mindful il modo in cui reagiamo, le emozioni che proviamo, i pensieri che sorgono in noi. Possiamo scegliere di non credere che tutto ciò sia vero e semplicemente, lasciare andare.

Agire con consapevolezza equivale a sbloccare le energie, a dare alla mente delle alternative, ci rende più creativi e ci libera dagli automatismi, amplia i nostri orizzonti e ci dona nuova forza per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati!

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