Saluto alla Terra: una sequenza per il radicamento e la centratura

“In verità, porti il peso del monti, o Terra, Tu che nella tua potenza, o ricca di corsi d’acqua, ravvivi il suolo, o Potente.

Gli inni di lode a te, che da ogni parte ti distendi, lodano con i loro splendori Te, che salda sostieni con la tua forza gli alberi sul suolo, quando le folgori della nube piovono le piogge del cielo”

(Rg Veda, V-84)

Il Saluto alla Terra è una delle sequenze yogiche che apprezzo maggiormente.

Meno conosciuto rispetto al Saluto al Sole o alla Luna, il Saluto alla Terra ci invita a ritrovare il contatto con le nostre radici e ad ancorarci alla realtà.

Questa sequenza è particolarmente indicata per quanti tendono ad essere troppo etrici e intellettuali e per coloro che faticano a realizzare se stessi nel mondo.

Grazie a queste asana, infatti, possiamo conciliare la natura visionaria e la vocazione spirituale con la capacità di radicarci nel mondo e raggiungere il successo lavorativo, economico e materiale.

Lungi dall’essere in antitesi, spirito e materia sono due facce della stessa medaglia, per questo va ricercato l’equilibrio tra le due dimensioni.

Ecco dunque la sequenza completa, descritta postura dopo postura, così come proposta da Gabriella Cella nel libro “Yoga – L’armonia delle sequenze“.

  • TADASANA

Si parte in piedi, con i piedi perfettamente uniti, dai talloni alle punte.

Le gambe sono tese, stringere i glutei e retroflettere il bacino, in modo da formare una linea ben dritta dalla nuca al coccige. Distaccare le mani dal corpo formando così un triangolo il cui vertice è la sommità del capo.

Mantenere la posizione per una decina di respiri.

  • CHATUSKONASANA

In piedi con i talloni ben uniti dai talloni alle punte.

Inspirare profondamente allungando il busto e, espirando, farlo scendere dritto fino a formare un angolo retto con le gambe. Anche le braccia scendono rilassate, perpendicolari al suolo. le spalle restano dritte, con le scapole che si uniscono. Il respiro è calmo e regolare, diaframmatico.

Mantenere la posizione per una decina di respiri.

  • UTTITA UTKATASANA

In piedi, talloni ben uniti dai talloni alle punte. Unire le mani giunte, accavallando i due pollici, con le braccia distese. Inspirando sollevare in alto le braccia tese, mantenendo le mani serrate.

Espiramdo profondamente flettere le ginocchia, senza sollevare i talloni da terra. mantenere la posizione con respiri calmi e regolari.

Mantenere la posizione da dieci respiri a qualche minuto.

  • ADHARA UTKATASANA

Dalla posizione potente estesa, inspirando, distaccare le mani, chiudendo i pugni.

Espirando, piegare il busto in avanti in una linea dritta parallela al suolo e appoggiare i due pugni a terra, distanti tra loro come la misura delle spalle.

Mantenere i talloni fermi al suolo e il respiro calmo e regolare.

Restare nella posizione dieci, venti respiri.

  • UTTANA DWIPADAHASTASANA

In piedi, coi piedi uniti.

Insipirare profondamente allungando il busto, espirando fletterlo in avanti fino a portare le mani sotto i piedi col dorso rivolto a terra.

Nella posizione parziale, le ginocchia saranno naturalmente flesse. nell’esecuzione totale, le gambe si distendono finchè braccia, gambe e busto prenderanno la stessa forma, la stessa distensione e il capo scenderà finchè le orecchie saranno sulla linea delle braccia.

Mantenere il respiro calmo e regolare per una decina di respiri fino ad aumentare a qualche minuto.

  • LAKSMIASANA

In piedi, con i piedi uniti dai talloni alle punte.

Inspirando sollevare le braccia in alto ed espirando piegare le ginocchia e scendere fino a sfiorare col bacino il suolo, ma senza toccarlo. I talloni dovrebbero toccare il suolo, le braccia si spingono indietro sulla linea delle orecchie. Mantenendo l’asana, respirare regolarmente regolarmente.

Tenere la posizione da dieci respiri a cinque minuti.

  • PRITHIVIASANA

Seduti a terra, portare i piedi uniti ad avvicinarsi il più possibile coi talloni al perineo. Spingere le ginocchia verso il suolo, ma senza distaccare i piedi da questo.

Con le braccia distese appoggiare le mani a terra, in linea con l’apertura delle spalle.

Mantenere la posizione respirando regolarmente da dieci respiri a cinque minuti.

  • SAPURNA KURMASANA

Seduti a terra piegare le ginocchia e unire le piante dei piedi, la distanza tra talloni e bacino è uguale alla lunghezza del busto.

Inspirar profondamente e, espirando, far passare le mani sotto alle caviglie e afferrare i piedi.

Rilassare i muscoli del collo fino a sentire il peso del capo.

Mantenere la postura da una decina di respiri a cinque minuti.

  • BHADRASANA

Seduti a terra, piegando le ginocchia, unire le piante dei piedi con le mani, portare i talloni vicino al perineo e far scendere le ginocchia verso il suolo.

Mantenere il busto ben diritto, le braccia tese, il respiro calmo e regolare.

Restare nella posizione da una decina di respiri a cinque minuti.

  • ARDA KUSUMASANA

Seduti a terra, abbracciare le ginocchia piegate portando i piedi uniti ben vicini al bacino. incrociando i polsi, portare le mani sulle spalle. Aprire leggermente le ginocchia tanto da farci passare in mezzo i gomiti.

Nascondere il viso tra gli avanbracci.

Mantenere la posizione con respiri calmi e regolari, da una decina di respiri a qualche minuto.

  • KUSUMASANA

Sedere al suolo, coi piedi uniti vicino al bacino, le braccia incrociate e le mani sulle spalle, mano destra sulla spalla sinistra e mano sinistra sulla spalla destra.

Portare il viso tra le braccia fino a nasconderlo e stringere le ginocchia alle cosce.

Inspirando, lentamente sollevare il capo, portando il viso a guardare il cielo e contemporaneamente togliere le mani dalle spalle aprendo le braccia in un gesto lento, proprio come un fiore che si apre.

Espirare tenendo le mani coi palmi al cielo e le dita aperte.

  • PARVATASANA

Seduti a gambe incrociate, con le mani che cadono rilassate dalla ginocchia.

Inspirando profondamente sollevare le braccia distendendole in alto e allungando tutto il busto, espirando sovrapporre le due mani, coi palmi rivolti in avanti.

Ad ogni inspirazione percepire l’allungamento del busto e delle braccia e la leggerezza del corpo intero, ad ogni espirazione sentire il radicamento del bacino alla terra.

 

(Tratto da: Gabriella Cella, Yoga. L’armonia delle sequenze)


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