Nel mondo dei mistici, dei maghi e degli sciamani: le costellazioni familiari ad approccio immaginale

“Nel linguaggio del cuore è depositata e sigillata l’autentica essenza dell’uomo”.
(Negli occhi dello sciamano, Hernàn Huarache Mamani)

 

Il profumo dell’incenso avvolge la stanza e la luce soffusa della lampada permette appena di intravedere le sagome muoversi per la stanza.

Col capo coperto dalla “cappa magica“, i partecipanti respirano ed evocano, a ritmo del tamburo sciamanico, gli avi che, di lì a poco, diventeranno i protagonisti della costellazione immaginale.

Genitori, nonni, antenati di cui a volte si fatica persino a ricordare i nomi, bambini morti prematuramente, fratelli o sorelle di cui il costellante ignora l’esistenza: tutti sono i benvenuti.

E, con loro, anche le storie che si portanno appresso, i gesti e le azioni che hanno influito sulla psiche di chi le ha subite, commesse, agite o osservate e che hanno condizionato le scelte, le abitudini, le vite, di intere generazioni.

Nulla nella costellazione immaginale può essere valutato con i parametri della società civile. Nulla, qui è giusto o sbagliato, buono o cattivo: non c’è posto per il giudizio, esiste solo il piano simbolico, quello in cui ogni vicenda umana trova un antecedente in un mito o in una favola.

Poco importa, dunque, che ciò che i rappresentanti mettono in scena sia una fedele ricostruzione dei fatti: ciò che conta è il modo in cui il costellante ha percepito una viceda, il significato che gli attribuisce, il ruolo che crede di avere o di dover interpretare per mantenere l’equilibrio ed essere fedele alla missione ricevuta in erendità dal clan familiare.

In questi 5, intensi, giorni dedicati alla psicogenenalogia ne abbiamo messi in scena parecchi di miti: ognuno di noi, ognuna delle meravigliose persone presenti al corso ha condiviso con fiducia la propria storia, ha narrato le proprie ferite e ha avuto il coraggio di stare con ciò che la mente rifiuta, di elaborare il proprio vissuto e di pacificarsi, attraverso il rituale conclusivo, con quelle parti della propria psiche che, di vita in vita, hanno assunto il volto e il nome di un nonno o di un fratello.

Tornare all’Imaginal Academy, tornare da Selene Calloni Williams, tornare dai tamburi, dai Buta, dagli spiriti e dai riti è stato un regalo bellissimo e un’esperienza che lavorerà in profondità per poi manifestarsi nel mondo “esterno” sotto forma di eventi, cambiamenti, sincronicità, incontri, consapevolezze.

Grazie allora a  Selene per averci condotti al di là della soglia e grazie ai preziosi Compagni di Viaggio che hanno reso particolarmente bello questo “ritorno a casa“.

Con l’augurio di rivederVi preso e con la consapevolezza che “non esiste nè l’incontrarsi nè il separarsi”,

Valeria

Info sui corsi e le sedute individuali di psicogenealogia e costellazioni familiari: Valeria