La “mia” Cina: viaggio in un luogo senza tempo

“Quando l’Amore esiste realmente, l’Amante diventa il nutrimento dell’Amato. Non è l’Amato che è il nutrimento dell’Amante, poichè l’Amato non può essere contenuto nella capacità dell’Amante”. (Ahmad Al-Gazali)

 

Ci stacchiamo in fretta dal gruppo e, a quel punto, la Città Proibita diventa solo nostra. Edifici d’altri tempi che fanno da sfondo ad uno dei tanti momenti trascorsi insieme.

Le mani si cercano e il sorriso si illumina: era tanto, troppo tempo, che non ridevo così.

Il sole, il calore che nasce da dentro, la sensazione che tutto sia possibile e la voglia di godere della magia di quel momento: incredibile come si possa provare intimità anche in mezzo a tanta gente.

IMG_7301

Fiumi e fiumi di persone in coda davanti all’appartamento dell’Imperatore, schiere di bambini dalle divise tutte uguali, giovani e anziani che sgomitano nel tentativo di catturare con un flash la bellezza di un dettaglio.

E l’atmosfera, quasi irreale, di un passato lontano, di un mondo inaccessibile ai più: padiglione dopo padiglione ti immergi in un luogo senza tempo e in uno spazio in grado di sopravvivere ai cambiamenti.

L’armonia, qui, non è solo la proporzione e la simmetria con cui sono stati costruiti i templi.

L’armonia, in Cina, è l’alternarsi di luce ed ombra, è la compenetrazione del Tao, è l’avvicendarsi delle stagioni e il saper trovare in questo dinamismo un equilibrio che sa di stabilità più che di staticità.

E’ questa la chiave per rinnovarsi: saper morire e poi rinascere, saper lasciare andare, abbandonare ed abbandonarsi, saper dire di sì a forze che esulano dalla nostra possibilità di controllo.

Armonia, in Cina, è saper fluire con il ritmo della natura e ritrovare dentro di sè la chiave per accedere alle leggi dell’universo.

La “mia” Cina è stata anche questo: è stata la scoperta del Tai Chi, il ritrovare un contatto profondo con la forza delle montagne. E’ stata la determinazione nel voler arrivare alla vetta più alta e l’idea che condividere il percorso rende più piacevole il viaggio.

La “mia” Cina è stata la soddisfazione di raccogliere i frutti di mesi di allenamento e scalate in montagna e la gioia nell’ammirare dall’alto la cima. La “mia” Cina è stata il silenzio che ti accompagna davanti ad uno scenario tanto splendido da togliere il fiato e la consapevolezza che le vicende umane sono tanto piccole rispetto alla vastità degli spazi che percorri.

La “mia” Cina è stata la connessione con il Sacro, che si respira fuori dai templi e dentro le case, lungo le vie, e negli sguardi di uomini e donne che, di giorno in giorno, vivono una vita sempre uguale, senza chiedersi che cosa riserva loro il futuro e senza pretendere che qualcosa cambi.IMG_7309

La “mia” Cina è stata il brivido freddo che ti accoglie all’ultimo gradino, quello che ti consegna ad un tramonto offuscato soltanto dalla nebbia.

La “mia” Cina è stata una valanga di emozioni, ricordi, desideri che sembravano risvegliarsi via via che il treno viaggiava.

La “mia” Cina è stata la forza di quel “sì alla vita” che ti ricorda di esserci, nonostante tutto.

La “mia” Cina è stato questo e molto altro.

Spero vogliate continuare a seguire le tappe del mio Viaggio, partecipando insieme a me alla magia di questa trasformazione.

Con affetto e gratitudine,

Valeria

IMG_7201