“I Monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi”.
(Johann Wolfgang von Goethe)
Il cielo è azzurro e nemmeno una nuovola sembra profilarsi all’orizzonte, l’aria è fresca, ma non troppo pungente: la giornata perfetta per una camminata in montagna.
Armate di scarpe comode e zaino con le provviste del caso, Laura ed io iniziamo la scarpinata senza curarci troppo degli scalatori più esperti che sistematicamente ci sorpassano.
A passo lento, dunque, ma regolare, procediamo per le successive tre ore, intervallando chiacchiere evolutive a momenti di silenzio in cui ci sentiamo tutt’uno con il paesaggio e integriamo nel corpo l’energia benefica della valle.
Racconto a Laura della gita a Berlino, del super-lavoro di questi mesi, dell’effetto benefico dello stare a contatto coi giovani filosofi, e lei condivide immagini e suggestioni del viaggio in Thailandia.
E’ una domenica mattina qualunque, forse, ma riconoscere quanto sia bello ciò che stai facendo nel momento stesso in cui le cose accadono, è diventato ormai un promemoria che mi ricoda di non dare nulla per scontato, perchè non sai se avrai la possibilità di ripetere l’esperienza e, di certo, nessuno ti restituirà quel momento.
Quando persone, cose, luoghi, azioni ti sfuggono uno dopo l’altro dalle mani, quando realizzi quanto siano cambiate le circostanze in un tempo tanto limitato, allora, quella che potrebbe suonare come una frase fatta, si carica di significato e diventa insegnamento.
Le montagne che ho davanti, la casa in cui ho trascorso quasi tutta la mia vita, il fiume, ma anche tutte le persone a cui ho voluto bene e a cui sono ancora oggi affezionata: lo so che se ne andranno o che io me ne andrò, so che sono attaccamenti da sciogliere e che vivremo il momento del salutarci, del lasciarci andare.
Ecco perchè, alla soglia del 6° e del 7° livello del Gioco dell’Eroe, quello che segue l’incontro con la morte e, appunto, il distacco, ricordo a me stessa il più spesso possibile, di esserci davvero in ciò che faccio e che vivo, di essere nel momento presente, di vivere ciò che accade e non semplicemente lasciare che gli eventi scorrano mentre la mente si perde immaginando un altrove in cui tutto sarà perfetto.
Perchè è già perfetto, perchè è vero che, quando sei in ciò che fai, allora ciò che vuoi è già davanti agli occhi. E finalemnte riesci a vederlo.
Grazie, allora, per questa splendida passeggiata domenicale e grazie a chi, in vari modi, cammina sempre al mio fianco 😉
Vi lascio con un suggerimento di lettura: “Il monte analogo” di Renè Dumal.
Con affetto e gratitudine,
Valeria